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sabato 6 aprile 2013

06/04/2013 Sabato mattino... PENSIERI SERI... Morire...di fame...

Buon giorno...


Buon giorno?!
Ma siamo sicuri?
Ma ci avete pensato prima di rispondere al mio buon giorno?
E io...quanto ci ho pensato prima di scrivere Buon giorno?!
Ma ci ho pensato?
Allora...scusate...mi rimangio il buon giorno... E scusate la scortesia!
E non metterò, per protesta e per lutto, nessuna immagine a corredo di queste parole...
Questa mattina mi ero proposto di scrivere un POST diverso... Ieri sera, però, è arrivato il telegiornale... Mi capita spesso, lo sapete, di essere "dirottato" nei miei voli pindarici dalle  notizie dell'ultima ora...
In questo caso, però, non c'è nessuno volo, Né pindarico, né reale... C'è solo un salto nel buio...come quello delle due persone che hanno deciso di farla finita con una vita di stenti impiccandosi insieme nel garage della loro casa...
Non servono i loro nomi...non serve sapere troppo di loro...della loro città, Civitanova Marche, un centro in provincia di Macerata che non balza molto spesso sugli scudi delle cronache per fatti gravi...
Non servono i nomi perché i due coniugi, e il fratello di lei, non sono che alcune delle vittime della nostra orrenda e devastante situazione economica che continua a distruggerci... Quei tre morti siamo tutti noi, noi italiani...noi europei di serie "B"...o, forse (temo), "C"...
Lui e lei erano marito e moglie...senza soldi ma con tanta dignità. Non riuscivano ad andare oltre... Lui, esodato, senza lavoro...lei moglie con una pensione da cinquecento euro al mese, l'unica entrata certa della coppia che doveva pagare l'affitto, le tasse, il cibo e tutto il resto... Doveva, insomma, pagare la "tassa" per la sopravvivenza... E, come avviene in quella che qualcuno chiama ancora "società civile", quando non si hanno i soldi necessari per far fronte ai propri debiti, si subisce il pignoramento dei propri beni... Ai due signori rimaneva solo il pignoramento della loro vita... Hanno deciso di consegnarla spontaneamente... Un salto nel buio del garage della loro casa in affitto...un salto insieme...un salto verso il basso, trattenuto dalla corda che per troppo tempo qualcuno ha tirato, troppo, a loro spese... Un salto nel buio del loro garage dove chissà quante volte i due sposi hanno preparato l'auto per una scampagnata fuoriporta, hanno gonfiato le gomme delle biciclette, preparato il necessario per il mare... Un garage dove, nei tempi in cui il lavoro c'era, era un luogo amico, carico di belle speranze...fatte di piccole cose...
"Quando c'è la salute c'è tutto" si usa ancora dire... Ma oggi, in questa società malata, moribonda, terminale, il lavoro è la vera salute... Senza questo si muore...come i due signori di Civitanova Marche...e come il fratello di lei... Quest'ultimo non ha retto allo chock di vedere sorella e cognato pendere appesi ai sogni infranti... E poi...quali sogni? Un lavoro...un semplice lavoro di "manovalanza"...questo aveva chiesto il signore...
Tutto finito... 
Come faccio a essere d'accordo con loro? Prima di uccidersi il signore poteva andare a rubare...poteva truffare...poteva tentare una rivoluzione, andare a Roma, invadere il Parlamento... Sì, perché laggiù, nella capitale di quella che una volta era l'Italia, ci sono centinaia di parlamentari, saggi, politici e simili che stanno giocando con la vita di un popolo ridotto allo stremo... E nessuno trova soluzioni...né dimostra di volerle trovare seriamente... 
Ma quei due signori non erano fatti della pasta di quegli altri che, per il momento, fanno finta di essere dalla parte del sovrano popolo italiano... Quei due signori, ridotti allo stremo delle loro forze fisiche, morali, psicologiche ed economiche, hanno preferito fare male a loro stessi piuttosto che agli altri... E il fratello di lei non ha retto... Come si fa a reggere a un simile dolore? Il terzo suicida ha trovato la "salvezza" nel mare... La povertà, una volta vista come uno stato sociale da vivere con dignità, è ora vista con la vergogna... In una società che si ricorda ancora di essere stata benestante, chi perde tale staus si vergogna e, in casi sempre più frequenti, si rifugia nella morte...
E i due coniugi, come in un dramma teatrale, l'hanno  fatta finita... Per ironia della sorte lui si chiamava Romeo...e come il suo omonimo più famoso e leggendario, ha trovato la morte vicino alla sua Giulietta...e poco importa se, nel nostro caso, lei si chiamasse Anna Maria... 
I nostri due "eroi" moderni hanno trovato, insieme e nel nome del loro amore, la morte come unica salvezza da un destino irrimediabilmente...avverso...


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