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martedì 15 ottobre 2013

15/10/2013 Martedì mattino... PENSIERI SERI... Non sparate sul pianista...

Buon giorno...


Come avete trascorso la giornata di ieri? Tutto bene? Avete avuto tempo per riposarvi? Per pensare?
No?! Mi spiace...allora siete come me...
Sì?! Allora sono certo che avrete avuto anche il tempo per meditare sulla fotografia che ho postato ieri...
Come signora? Non l'ha vista? Ma signora...evidentemente lei non segue molto il BLOG... Diversamente saprebbe che, il giorno dopo l'IMMAGINANDO, io, nei PENSIERI SERI, ripubblico sempre lo scatto oggetto del POST...infatti...eccola...


Come vi ho scritto ieri, questa fotografia è stata scattata da JOE, il mio grande amico, che ha immortalato il sottoscritto e IVANO, altro nostro comune e grande amico... E' brutto dire un "comune amico"...perché un amico vero è "fuori dal comune"...altro che comune...
A parte queste precisazioni, peraltro inutili, vado ora a fare alcune considerazioni su questo scatto che abbiamo intitolato "non sparate sul pianista"...


Da' proprio quell'impressione... Io, inconsapevole, colpito alle spalle dall'obiettivo del fotografo...
Ecco...a me questa foto fa venire in mente questo... Il "rischio" di chi si esibisce dal vivo di "cadere" su una scala o su un passo di agilità...
Chi suona e fa concerti mi capirà... Agli altri cercherò di spiegarlo in poche parole... 
Quando voi vedete un musicista alle prese con il proprio strumento spesso cogliete la bellezza del risultato finale ma, forse, non riuscite a comprendere appieno il "dramma" che si compie ogni volta... E' la costante "battaglia" tra chi suona e la Musica che si fa eseguire... Lei, "difficile", "sulle sue"...l'esecutore proteso verso la sua realizzazione... Tra i due c'è il pubblico che assiste al "duello"...



Sì...io la vedo proprio così... Io amo la Musica e più volte ho scritto di quanto io viva  per lei e con lei... Ma quando la devo suonare di fronte a "testimoni"...ecco...allora la Musica diventa un "avversario"... Perché lei è lì...esiste da un bel po' così com'è... Tu la devi prendere, convincere...riprodurre, possibilmente senza errori/orrori...
Il pubblico assiste...fotografa...registra... 


Tutto rimane "fermato" in un fotogramma... Quell'attimo viene immortalato in uno scatto che ricorderà a chi c'era quella sera in cui un musicista e la Musica si sono incontrati...
Ieri parlavo di esecuzione all'esecuzione commentando l'atto dello scatto di Ivano che mi "colpiva" alle spalle... Un'esecuzione non mortale ma che immortalava...


Allora, se uno scatto fotografico, o una registrazione, ferma l'attimo, immortala, possiamo osarci a pensare che quei risultati, visivi o acustici, rendono quel momento "immortale"...
"A ridaje"...direte voi... Sempre con questa storia dell'immortalità... Sì...perché quegli scatti rendono immortale, se non il modello, almeno il momento vissuto...
Altrimenti...perché tutti noi faremmo le foto a ogni avvenimento, importante o meno, che ci riguarda? Non è forse l'atto del fotografare un modo più o meno conscio di fermare il tempo?


E così, guardando lo scatto di ieri, con Ivano, arciere dell'immagine, sorrido e penso: "ma io mica mi sono accorto di lui, silenzioso e discreto come solo i professionisti sanno essere!?" e poi, comunque, a dirvela proprio tutta, quando suono io sono in un mondo tutto mio...il resto è fuori...da una finestra che non si apre sino a quando si è persa nell'aria l'ultima nota...


Buona giornata...

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