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giovedì 3 ottobre 2013

03/10/2013 Giovedì mattino... PENSIERI SERI... Immortalità...

Buon giorno...

Questi discorsi legati all'universo mi fanno andare sempre più lontano... Lontano dalla vita reale...dalle mie PESCIADI...eppure, ora che ho iniziato, devo concludere... Con questa mattina chiudo il ciclo filosofico... Da domani torno con i piedi per terra...promesso...
Allora...ancora un piccolo sforzo... Ecco il mio pensiero...dopo la vostra immaginazione, che peraltro non si è concretizzata...almeno in queste pagine...
Certo l'immagine di ieri non era invogliante... Due monumenti funebri...questi...



Eppure non sono tristi...perché appartengono a due grandissimi musicisti... Inoltre, questi due monumenti alla morte...o alla memoria...mi offrono lo spunto per parlare non della morte stessa ma dell'immortalità...
Andiamo per ordine... Le due tombe sono, rispettivamente, di Ludwig van Beethoven...



 ...e di Franz Schubert... 




Il primo morto il 26 marzo 1827, a cinquantasette anni....il secondo passato a miglior vita il 19 novembre 1828, a trentun anni... Molto più giovane di Beethoven, scomparso solamente un anno dopo il grande compositore di Bonn...
Per sua stessa volontà Schubert fu tumulato vicino a Beethoven... Lo stimava enormemente e fu esaudito... Entrambi  riposano allo Zentralfriedhof, il cimitero centrale di Vienna...
Sono in buona compagnia... Nello stesso luogo vi sono anche conservate le spoglie mortali di Johannes Brahms, Christoph Willibald Gluck, Antonio Salieri, Arnold Schönberg...e tanti altri...
Ecco il mio breve pensiero di questa mattina...
Questi grandi musicisti sono tutti vivi come un tempo...attraverso la loro Musica... Ogni volta che eseguiamo le loro opere questi uomini tornano a essere presenti... Sono nel nostro immaginario...nel nostro presente...nel nostro passato e, direi senza paura di essere smentito, nel nostro futuro... Noi che siamo nati molti anni dopo di loro siamo abituati alla loro presenza metafisica... Non piangiamo la loro morte perché siamo abituati a parlare di loro...della loro data di nascita, della data della loro dipartita... Quest'ultima non sembra neppure più reale e drammatica...perché è accarezzata da centinaia di anni di parole scritte e lette su di loro...
Possiamo dire di ognuno di loro che è immortale? O immorale è pensarlo? Possiamo dire che l'arte rende immortali? Io direi di sì... Quando ce ne andiamo da questa vita non ci portiamo nulla con noi... E' inutile essere avari, possessivi, gelosi delle nostre cose...queste restano su questa terra e noi andiamo senza nulla in un mondo da cui, forse, siamo pure venuti quel giorno della nostra nascita...
Cosa ci portiamo dietro? Certamente le sensazioni, belle e brutte... 
Voglio pensare che l'amore e tutte le cose belle ci accompagnino in quell'ultimo atto importantissimo della nostra vita che gli pone fine... Una sorta di "paradiso" autocostruito...
Ci basta? Ci consola? Non so... Ognuno cerchi la risposta in quello che crede e in quello che sente... Io, per quanto mi riguarda, voglio portarmi in quel posto che non so, e non voglio, definire ogni sensazione bella della mia vita... Ancor più mi consolerebbe sapere che qualche mia Musica rimarrà a segnare il passo del ricordo di me... Mi piacerebbe che qualche mio lavoro mi sopravvivesse nei secoli... Ecco l'immortalità...che solo l'arte sa dare....oltre a Dio... Ma Dio è un concetto troppo soggettivo per essere esprimibile dal sottoscritto... L'arte, invece, è un valore acclarato da tutti e dai secoli...
Ma poi...l'arte rende davvero immortali? Perché questa immortalità è relativa...poiché vale per una generazione... Sparita questa se ne va anche l'immortalità...che si "sposta"  in un'altra generazione ancora... Sono staffette tra le moltitudini che si succedono nella corsa della vita... Così...l'immortalità degli immortali è a termine...ogni volta...
Tuttavia sarebbe bello salutare il mondo con la consapevolezza di essere "immortale"...come avvenne a Beethoven... 
Schubert, invece, in vita lo poteva solo pensare... Ai suoi tempi non godeva, infatti, di molta credibilità...
E Mozart? Wolfgang Amadeus Mozart non poteva che sperarlo... Caduto in disgrazia com'era, aveva altri problemi a cui badare...
E pensare che l'inconsapevole Mozart (che in cuor suo aveva la certezza di essere un genio di portata trans-secolare) oggi non possiede neppure la tomba su cui i "fans" possano andare a versare le lacrime postdatate... Il genio di Salisburgo, vuoi per l'estrema indigenza, vuoi per l'etichetta di "massone" che gli era stata accollata a causa delle sue composizioni massoniche, fu sepolto in una fossa comune... Al Zentralfriedhof di Vienna, a dire la verità, c'è un monumento funebre a lui dedicato...ma è un Cenotafio...ossia un monumento in assenza di defunto...in contumacia...per dirla in parole povere (di spirito)...



Se ne sta bel bello tra la tomba, reale, di Beethoven e quella, altrettanto vera di Schubert... Lui, poverino, si deve accontentare di un monumento...
Eppure Mozart è il più immortale di tutti...proprio perché lo è, eccome, la sua Musica...
Io ci penso spesso...sto lavorando nel tentativo di procurarmi una piccola fetta di immortalità... Quel poco che ho fatto non mi basta... Continuerò con fede e passione alla ricerca dell'elisir di eterna vita... 
Non che scriva Musica davvero con questo obiettivo... Se la fonte d'ispirazione fosse unicamente la ricerca dell'immortalità la Musica crollerebbe come un affresco di Leonardo da Vinci durante le sue sperimentazioni...



Amo scrivere Musica perché amo follemente la Musica... Se lei mi ricambierà...allora sopravviverò a me stesso e al tempo che passa... Diversamente...amici come prima...

Buona giornata...


1 commento:

  1. Io so che ce la farà, troverà la sua immortalità, perché lo merita e perché ha tutte le caratteristiche che un Artista deve avere...deve solo avere il coraggio di volare...e lasciare il "vecchio" per il "nuovo"...

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