"Se una preside di una scuola media consiglia ai propri studenti di prestare attenzione perchè il treno Milano - Vercelli su cui sono saliti "è pieno di stranieri" , dobbiamo interrogarci su come siamo intolleranti rispetto al "diverso" e se veramente non siamo noi i "diversi". Oltre alla brutta figura che ha fatto con me (mi ricorderò sicuramente questa scena quando la rivedrò) dovrebbe chiedersi se quello è il modo giusto per educare dei ragazzi delle medie."
Queste parole non le ho scritte io ma un giovane studente di scuola superiore... Un giovane che ho recentemente conosciuto insieme ad altri suoi coetanei...Non le ho scritte io ma, pubblicandole nel mio BLOG, le faccio mie...perché le approvo in pieno...
Nei giorni romani appena trascorsi ho avuto modo di stare con ragazzi di diverse età (dalla prima media all'ultimo anno di superiori). Provenivano da alcune scuole medie e dai diversi indirizzi di scuola secondaria di secondo grado...
Ho trovato persone speciali... Dal più piccolo al più grande hanno dimostrato di essere davvero il futuro ottimista di questa "povera" Italia...
Intelligenti, educati, sensibili, allegri, seri quando serviva...non ho trovato in loro alcun difetto o "degenerazione"... Certo, immagino che ogni scuola abbia mandato al Quirinale il meglio dei loro studenti. Personalmente potevo scegliere almeno altri cento ragazzi nel mio Plesso che avrebbero fatto la stessa bella figura... Credo sia stato lo stesso anche per le altre scuole...
Sono stato proprio bene... Sapete da cosa si nota quando sono a mio agio? Dal numero di "PESCIADI" che mi vengono fuori... Quando non sono stressato o teso sparo un sacco di sciocchezze...molte delle quali diventano poi oggetto dei miei indovinelli serali...
In quei tre giorni ne ho dette veramente tante...quindi andava tutto molto, molto bene...
Sono stato con quei ragazzi, soprattutto quelli più grandi, tutto il giorno e parte della sera...per tre giorni. Si è creato un clima di confidenza così carino che il tempo è volato...
Ogni tanto qualcuno mi accusa di essere affetto dalla sindrome di Peter Pan. Io rispondo così: "se questo significa essere in pace, sereno e vivere bene con me stesso e con chi fa un pezzo di strada con me, allora ben venga la sindrome di Peter Pan".
Quello che critico ai miei coetanei è infatti proprio questo: non saper essere "leggeri" di spirito, spensierati, almeno nei giorni di "vacanza"...o quasi... Non bisogna prendersi sempre sul serio... A volte è bello scendere dal proprio piedistallo, uscire dalla propria torre d'avorio e tornare ragazzi tra i ragazzi... Io adoro stare con loro perché mi arricchiscono... E' un processo osmotico...io dono a loro delle cose, loro restituiscono a me altro... Nella vita emotiva, a differenza della vita di tutti i giorni, non si è mai totalmente ricchi o totalmente poveri... Sì è, semplicemente, totalmente "diversi"...
La diversità è la ricchezza della nostra vita sociale... Per questo è meraviglioso incontrarsi con universi paralleli come quello dei ragazzi, fondersi, incrociarsi e riallontanarsi portando reciprocamente con noi "pezzi di emozione" dell'altro... Ed essere molto più giovane, o molto più vecchio, non è un limite...è un vantaggio... Un ragazzo non è che un adulto in divenire... Un adulto non è che un ragazzo di qualche tempo fa... Tutti noi viviamo gli stessi stadi esistenziali...prima o dopo...comunque sempre... Le nuove generazioni hanno poi quella marcia in più, il progresso intellettuale - unito a quello tecnologico, che riesce, se non ad annullare, almeno ad attenuare il gap generazionale tra loro e noi...
Per entrare in sintonia con loro, giovani del nuovo secolo, noi adulti dobbiamo essere elastici... aperti... tolleranti... sereni... moderati...e soprattutto disponibili...
Sapete cosa vi dico? Non vorrei sembrarvi arrogante, e non mi permetto di essere troppo severo con una buona parte degli adulti del mio mondo, ma questi miei "coetanei" non mi convincono... Troppo rigidi...troppo "distanti"...troppo "scuri"... Voglio precisare che non è un discorso generalizzato ma vale, purtroppo, per una grande quantità di persone...
Ha ragione Stefano, l'autore della frase che ho riportato all'inizio del POST. E' preoccupante che un docente, ancora peggio se è un dirigente scolastico, si permetta di diffidare delle persone per il solo fatto di essere straniere... La scuola italiana investe un buon gruzzolo per promuovere progetti sull'integrazione di ogni "minoranza"... Si cerca di colmare le distanze tra noi e l'handicap, tra noi e gli immigrati, tra noi e il mondo... Ma spesso non siamo in grado di colmare la distanza tra noi e noi stessi...
L'Italia è compromessa...lo abbiamo già constatato...ma non è finita... Sono certo che tornerà viva e ricca...soprattutto di principi morali... Se lo diventerà, non sarà principalmente merito nostro ma di questi ragazzi...che, nonostante noi, forse, riusciranno a far rinascere questo nostro bellissimo e malatissimo paese... Forse sono troppo severo con noi adulti e formatori... Una buona parte dei docenti italiani è "sana", preparata e in sintonia con la voglia di farcela dei ragazzi... Se i giovani riusciranno nel riscatto sarà anche merito loro...
I ragazzi di cui parlo, Stefano, Luca, Giulia, Maria Rita, Maddalena, Vittorio, Daniel, Noemi, Alessio, Giuliano, ed altri sono quelli che non guardano la televisione, che hanno le idee chiare sul loro futuro, che studiano e sanno leggere nelle parole degli adulti, sia quelle sagge che quelle sconsiderate e piene di tristi stereotipi mentali.
Forza ragazzi...
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