17/09/2012 Lunedì mattino... Ritorno alla normalità...

Buon giorno…

Eccomi qui…al mattino presto…come sempre nel periodo scolastico… Torno nei panni dell'insegnante… Mi fa piacere, certo…nella mia scuola ci sto bene…con le mie allieve e i miei allievi soprattutto… 

PERO'...PERO'...però...però...però...però...

Dopo questo week end di Musica, la mia Musica, dopo aver incontrato quella gente entusiasta…è un po' più difficile tornare alla "normalità"… So che la mia permanenza  nella scuola di Casale Monferrato è a termine… Ancora due anni (nella più rosea delle ipotesi) e non avrò più nulla da dare e da ricevere in quel posto in cui sono stato per circa vent'anni… Ecco dunque l'occasione, forse, per tentare di fare questa vita, quella di questi tre giorni… Prendere un aereo, capitare in posti assolutamente nuovi, incontrare gente nuova, mettermi alla prova ogni volta come se fosse la prima… Ci sono io, da una parte, e loro, gli spettatori, dall'altra… Non è una "guerra" ma un confronto… Tra chi, come me, crea qualcosa di artistico e chi, come loro, gli spettatori,  che sono lì per ascoltare ed, eventualmente, giudicare… Si parte sempre da zero… Loro seduti, protesi verso il palcoscenico, e io, al pianoforte, pronto a "conquistarli"… 

Tra me e loro, in quei pochi metri,  può succedere di tutto…posso sbagliare io…non essere in forma, possono essere distratti loro…infreddoliti dal tempo inclemente (se il concerto è all'aperto)… Sono io che devo fare la differenza…conquistarli, come ho già scritto, convincerli…

Alla fine si capisce subito com'è andata… Lo capisci dai sorrisi della gente, dalla voglia di farsi autografare il CD che hanno appena acquistato…

Poi….un altro aereo, il ritorno a casa…in attesa di un altro viaggio…altra gente, altri "rischi", altre emozioni, altri successi… Io e loro… In fondo io, come insegnante, mi sono sempre confrontato con una "platea" di studenti, sempre uguali e sempre  diversi… Ora, come musicista, è un po' la stessa cosa… Tante sedie piene, con tante persone….sempre diverse…ma, in fondo, sempre uguali…

Quando i miei allievi di quinta se ne vanno, al termine del loro percorso di cinque anni di vita e di crescita insieme, io soffro sempre molto… Allora penso ogni volta: "devo diventare un musicista più affermato, in grado di fare concerti ovunque, è l'unico modo per poter ancora sperare di incontrare tutti gli ex alunni". Penso ancora: "un giorno, vedendo il manifesto con il mio nome affisso sui muri delle diverse città, questi ex allievi, che nel frattempo avranno intrapreso una bella carriera in giro per l'Italia o per il mondo, avranno voglia di venirmi a sentire e, quindi a salutare"…

Già…il mio nome affisso in giro per le città…come a Molfetta…

Che bello specchiarmi nel mio nome…

...pensare "tutta quella gente sta lavorando per me, sta preparando il palcoscenico per me… 

Questi banner con il mio nome a caratteri cubitali sono la dimostrazione pratica che non sto sognando"…

Lo so…qualcuno starà pensando: "e che cavolo! Ma ogni volta che vedi un manifesto con il tuo nome fai tutte queste manfrine?"

"Sì, non smetterò mai di sorprendermi…perché ogni volta che succede questo io penso che i sogni si possono e si devono avverare, mi sorpendo, mi compiaccio…chiudo gli occhi e continuo a sognare… Solo i sogni permettono di tenere gli occhi aperti sulla nostra realtà ideale…solo i sogni ti fanno andare lontano...

Solo i sogni si avverano...

Buona giornata...