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giovedì 13 settembre 2012

13/09/2012 Giovedì mattino. Buon anno scolastico...

Buon giorno...e buon anno scolastico..


"E avanti, si ricomincia nell'eterno ritorno dell'eguale, identici ma in fondo diversi, perché l'estate ha portato pensieri e rughe, meditazioni spiagge e malinconie, e settembre è sempre lo stesso eppure qualcosa è cambiato.
Il primo giorno di scuola passa così, tra racconti e sospiri. Qualche avventuroso professore ha girato in camper l'Europa ed è ancora carico di energia, ha voglia di scherzare, di commentare, di sprigionare parole eccitate. Qualcun altro, invece, ha subito la solita estate di miseria, quest'anno ancora più dura, non ha un secondo lavoretto che lo mantenga a galla, che gli permetta svaghi e viaggetti, e ha trascorso luglio e agosto in mutande davanti al televisore. 'E meno male che c'erano le Olimpiadi', dice"....

Così inizia il paragrafo a pagina 154 del libro "Il rosso e il blu" di Marco Lodoli, 2009, Giulio Einaudi Editore, S.p.a., Torino.

Vi ritrovate? Sì? Ma in chi vi immedesimate, nel professore carico di energia o in quello in mutande? Per la verità noi, popolo della scuola, siamo un po' tutti in mutande. Ogni anno che passa diciamo: "abbiamo toccato il fondo"... Invece, l'anno successivo, il fondo si è ancora abbassato... Ora, con la crisi, il fondo né si vede, né si intuisce... Navighiamo alla cieca, a tentoni...a tentativi...
Il primo settembre ci si trova tutti lì, nell'aula magna della scuola...chi è ancora molto abbronzato...chi è cadaverico...chi è altrove...e lo sarà anche in aula... La testa è comunque ancora in vacanza...o è la vacanza che è ancora nella testa? Sta di fatto che, dopo pochi attimi ci si risveglia...ed è un risveglio sempre più amaro...ancora più amaro del caffè della macchinetta che, un po' "fuori allenamento", sciorina una bevanda nerastra che sa di plastica, di topo morto misto a ruggine di tubo... O forse siamo noi che abbiamo la bocca amara...troppo intenta a sbadigliare...
Ci si risveglia, cerco che sì... E come si potrebbe fare diversamente? Si ascoltano le novità! Si rimane un po' basiti.... "Il ministro dice che bisogna modernizzare la scuola, ridurre a zero le fotocopie, investire i soldi risparmiati nelle operazioni ecosostenibili nella scuola stessa. Quest'anno verranno utilizzati duecento milioni... Il prossimo anno duecentoquaranta..." Ed ecco allora la più grande novità: IL REGISTRO ELETTRONICO e la PAGELLA ELETTRONICA...cioè tutto diventa virtuale... Addio vecchia pagella...


Addio ingombranti registri...



E' giusto! Siamo già abituati ai soldi "virtuali".... Ormai tutto entra nelle banche e, quel poco che rimane, ne esce attraverso il bancomat, i bonifici on line... Si è diventati poveri "virtualmente"... Così ora si sarà presenti, assenti, promossi, bocciati virtualmente... Tutto bene! Peccato che manchino i computer... Ogni scuola, se va bene, ha in dotazione tre, quattro, cinque, SEI...DIECI computer! Non conto quelli delle aule informatiche, solitamente obsoleti e pieni di "schifezze virtuali" cariate negli anni dai ragazzi che si sono avvicendati nelle lezioni di informatica. Dei computer disponibili, due o tre sono in segreteria...gli altri utilizzabili dai cento insegnanti e dagli oltre mille alunni... sì perché, nel frattempo, per risparmiare, lo stato ha reso le scuole dei pachidermici carrozzoni che comprendono, sotto la stessa dirigenza (o diligenza), licei di ogni tipo associati a scuole primarie...e così via...
Sarà un'impresa compilare questi benedetti registri elettronici... Finirà che i docenti dovranno portarsi da casa il proprio notebook...così come fanno con i gessi per la lavagna, i pennarelli, la carta igienica... 
Nota bene: parlo sapendo di essere molto fortunato poiché nel mio istituto (per merito principalmente del nostro dirigente) non mancano i beni di prima necessità... L'unica cosa che ho perso nella mia scuola è il POSTO DI LAVORO...per il resto non mi manca niente (ah ah ah ah ah! Sigh!)
I poveri professori, che hanno perso potere economico, con lo stipendio congelato come i resti degli antichi animali preistorici sulle vette più alte dell'Himalaya, che hanno perso peso sociale (una volta fare il professore era un onore...ora è soprattutto un onere) sono sempre più maltrattati dai ministri che si susseguono molto velocemente sugli scranni del palazzo del potere, e dagli alunni con relative famiglie. 



In tutto questo volteggiare di mazzate sulla propria testa e sul proprio cuore, il corpo docente si trova dover affrontare il salto tecnologico dell'attività didattica senza la adeguata dotazione tecnica...
E i genitori? Come reagiranno a queste novità? Oggi ero nella segreteria della mia scuola... E' arrivato un papà per ritirare il libretto del figlio. L'impiegato gli comunica che da quest'anno la scuola fornirà alle famiglie degli studenti la pagella elettronica. Lui ha risposto più o meno così: "deve parlare con mia moglie perché io di padelle elettroniche non capisco nulla, per la verità neppure di forni a microonde e padelle normali". L'impiegato ha allora cercato di spiegare al poco "attrezzato" genitore che si trattava della nuova procedura di comunicazione scuola-famiglia, più evoluta e votata al risparmio. Il signore ha allora fatto questa domanda: "E chi l'ha voluta? Comunque, se è un modo più "risparmioso" di gestire gli studenti, perché ci chiedete ancora più soldi di iscrizione?" Cosa si deve rispondere? dal suo punto di vista ha ben ragione... Ma come fa una scuola a sopravvivere con rimesse degli enti preposti sempre più basse e sempre più in ritardo?
E mentre si pensa a rendere tutto più tecnologico, più snello, più ecosostenibile, si deve anche fare i conti con il fatto che quest'anno la provincia (credo che valga un po' per tutto il nostro paese) non spenderà più soldi per riscaldare la scuola dopo le quattordici del pomeriggio. La scuola italiana, che si faceva bella di tenere i propri allievi nelle sue aule per gran parte del pomeriggio con corsi di canto, cinese, spagnolo, tiro con l'arco, uncinetto, cucina ecc. ecc... deve arrendersi di fronte alla "fredda" motivazione delle province che, forse per vendicarsi con il governo per il tagli e i ridimensionamenti che (forse) subiranno, chiude non solo i cordoni della borsa ma anche i tubi del riscaldamento...


Così va...anzi non va l'Italia...

Buon anno scolastico a tutti...






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