Buon pomeriggio...
Ieri ho "spedito" il mio pianino giocattolo in quel di Molfetta... Piuttosto lontano, direi...
Intanto qualcuno dirà: "Che cos'è 'sta storia del pianino giocattolo...e poi, perché dovrebbe mandare quel 'coso' sino a Molfetta?"
Dovete sapere che lo scorso anno ero alla ricerca di un pianoforte giocattolo...di quelli seri...nel senso di quelli "professionali". Quel 'qualcuno' di prima potrebbe ancora domandare: "perché, esistono i pianoforti giocattolo professionali?"
Insomma...c'è pianoforte giocattolo e pianoforte giocattolo... Ci sono quelli "palsticosi"...quelli che usano i bimbi piccoli...un po' come questo, per intenderci...
...o come questo...già meglio...
...e poi ci sono quelli più "seri"...in legno, con una meccanica migliore, un suono sempre da carillon ma una consistenza e una forma decisamente "professional"... Come questo...
Io cercavo proprio uno strumento così... Ne ho trovati alcuni in rete... Mi stavo decidendo ad acquistarne uno quando un bel giorno, a Tarragona, in Spagna, mi sono imbattuto in una vetrina di un negozio anonimo, né bello né brutto. Ben esposto c'era LUI...il pianino che cercavo... Aveva solo un difetto...o un pregio... ERA ROSA! Comunque mi sono innamorato subito di lui e l'ho acquistato... Tornato a casa ho composto di getto il "Trittico esistenziale". Altrettanto di getto mi è uscito fuori un brano, il secondo del trittico, che ho intitolato "Il pianino di Tarragona"...
Ora, spedito con altre cose, mie e di Ivano A. Antonazzo, il pianino mi ha temporaneamente lasciato... A quest'ora sarà già arrivato a Molfetta dove lo ritroverò la settimana prossima... Che cos'è andato a fare fin là? Ve lo racconto domani pomeriggio...insieme a tante altre cose... Per il momento vi faccio ascoltare "Il pianino di Tarragona", eseguito dal vivo ad Alessandria il 18 giugno 2011...
Buon Ascolto...
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