Buon giorno...
Ciao, io quando scrivo cerco di creare immagini.
Questa mattina inizio il mio POST partendo da una domanda molto stimolante postami, o postatami, da un nuovo amico del BLOG, TONY. Ieri Tony, in CHAT, mi ha posto la seguente domanda:
E tu, quando componi cosa cerchi di creare?
Ho dato una risposta veloce in chat, anche perché quel sistema agile e immediato di comunicazione permette solo di scrivere alcune righe…
Ci ho pensato questa notte…ora rispondo un po' più approfonditamente.
La Musica, si sa, è l'arte "asemantica" per eccellenza… L'arte dei suoni, infatti, da sola, cioè senza l'ausilio della parola, non può descrivere qualcosa di concreto… Questo rappresenta contemporaneamente il limite e il vantaggio della Musica. Difatti, a seconda dei periodi storici, questa è stata alternativamente relegata all'ultimo posto nella "graduatoria" delle arti o al primo posto nella medesima classifica. Gli illuministi, per esempio, razionali sino al midollo, non l'hanno neppure considerata una vera e propria arte considerandola semplicemente "un gioco di sensazioni piacevoli per l'orecchio"… Kant, per esempio, a dispetto del suo cognome piuttosto musicale, la pensava così… Diversamente i filosofi e i musicisti romantici stabilirono che la Musica, per la sua "incapacità" di rappresentare immagini definite, fosse la prima delle arti.
Dopo di lei venivano, per esempio la poesia, che descriveva in divenire (seppure con un linguaggio aulico) aspetti concreti dei sentimenti e della vita reale, e la pittura che dava di questi una riproduzione "fotografica" e inequivocabile… La Musica, con la sua asemantica immaterialità più di ogni altra arte era in grado di avvicinare l'uomo al metafisico, a Dio…
Detto questo, per cercare di rispondere a Tony, premetto che io compongo solo quando ho qualcosa da "dire"… Compongo per me solo quando ho la cosiddetta "ispirazione". Certo, quando mi viene chiesto di comporre la musica per una pubblicità o per un film, avendo questi "timing" precisi e improrogabili, procedo con il "mestiere"… A volte "mestiere" e "ispirazione" coincidono… A volte il mestiere prevale… Ma sempre l'effetto della Musica che creo risponde alle esigenze del "committente"...
Quando scrivo per me il discorso cambia. Non serve per forza che mi capiti un evento straordinario, bello o brutto. Quando le note devono uscire dal mio intimo, arriva l'ispirazione…
Allora, più o meno di getto, butto giù la struttura…nella maggior parte dei casi le piccole forme vengono realizzate in pochissimo tempo…dall'alba al tramonto…
E quando scrivo dietro all'ispirazione, quando scrivo per me, esce sempre fuori qualcosa che mi piace… E quando quel qualcosa piace a me, novantanove volte su cento piace anche agli ascoltatori…
Quindi, per rispondere ancora a Tony, quando scrivo musica non è tanto importante per me descrivere delle immagini ma, semmai, le sensazioni che tali immagini, o l'immaginazione delle immagini, riescono a generare nel mio cuore agitandolo… Il pubblico può pensare e visualizzare quello che vuole…quello che mi interessa è che lo stesso pubblico si emozioni, si commuova, si sorprenda…e, sull'onda sonora della mia Musica, generi altre immagini… L'elemento imprescindibile è il codice sonoro utilizzato… Se sono tranquillo, sereno, rilassato, userò in prevalenza andamenti tranquilli in tonalità maggiori… Se sono felice, alla tonalità maggiore aggiungerò un andamento piuttosto vivace… La tristezza, la malinconia, si sposerà prevalentemente con tonalità minori e andamento lento… La rabbia sarà meglio descritta da una tonalità minore e un andamento veloce… Ma la Musica non è una "scienza esatta"...perciò può anche capitare che un'immagine rabbiosa che si agita nel mio cuore venga da me trattata con i codici musicali più adatti ad altre "rappresentazioni"…
Non so se sono stato chiaro… Posso solo aggiungere che l'ultimo mio concerto, quello di venerdì a Molfetta, ha confermato che se il mio lavoro di "artigiano dei suoni e dei sentimenti" è onesto il pubblico lo farà proprio, parteciperà con una empatia e una simpatia così profonde da accarezzare ogni mio senso… La mia Musica, volteggiando per il chiostro San Domenico è riuscita a rimanere sospesa a mezz'aria in quel quadrato di storia, in quello spazio dove i pensieri, le immagini, i desideri volteggiavano insieme alle mie note per fondersi in qualcosa di nuovo di indescrivibile ma meraviglioso, un qualcosa che è difficile da "catalogare"…che si spegneva ogni volta che si accendeva un applauso per tornare a vivere nella testa e nel cuore di tutti noi che eravamo là, insieme, in un abbraccio di suoni…
Buona giornata….
Nessun commento:
Posta un commento