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venerdì 14 settembre 2012

14/09/2012 Venerdì mattino... Cara vecchia s(c)uola


Buon giorno…


Il saluto al nuovo scolastico l'ho già scritto ieri… Questa mattina voglio però ancora parlare della nostra cara e vecchia scuola… Cara, sì, molto cara… Quanto costa? Dico, quanto costa a noi contribuenti? Allo stato?  Alla nostra società civile? Tanto…certo tanto ma non troppo! O meglio…tanto ma speso male! Troppo vecchi gli edifici…troppo vecchi gli infissi, i sistemi di riscaldamento… Hai voglia a sentirti dire che occorrono più investimenti, che occorre un uso più parsimonioso della "cosa pubblica"… Come ho detto ieri, la provincia ci comunica che non terrà più acceso il riscaldamento nelle ore pomeridiane, con tutto quello che comporterà una presa di posizione di questo tipo… Stop ai corsi pomeridiani, quelli per intenderci, che impreziosiscono il POF….d'un tratto "POF"…spariti… Pensate che una scuola come la mia aumenta l'"utenza" anche grazie a quei corsi pomeridiani… Che brutta parola "utenza"…parliamo di ragazze e ragazzi che è meglio!
Ad ogni buon conto…urge il risparmio energetico! MOLTO BENE! Spegniamo il riscaldamento a partire dalle quattordici! Il nostro dirigente ci raccomanda di spegnere sempre le luci quando non occupiamo l'aula… MOLTO BENE! Io lo faccio sempre anche a casa mia, non vedo perché non dovrei farlo a scuola e non dovrei abituare quegli studenti non avvezzi a farlo. Voglio però far notare che le caldaie che scaldano le "palestre culturali" dove si "fanno i muscoli" le future classi dirigenti sono così obsolete da far rabbrividire mio nonno! Inoltre, ve lo devo proprio dire, gli infissi delle scuole italiane sono un  insulto all'ecosostenibilità! Ma lo sapete che le ragazze e i ragazzi delle scuole italiane si portano da casa quei simpatici "serpenti", o "salami" di panno paraspifferi per evitare di farsi inondare da aria fredda in classe? 



Basterebbero centrali termiche a condensazione di ultima generazione e infissi nuovi per abbattere i costi di gestione delle scuole italiane. Ah certo…è facile parlare, vero? E i soldi, dove li prendiamo? E che ne so io…potrei dire tante cose…potrei dirne altre… Rischierei di finire nel demagogico e nel populismo più basso… e allora non dico nulla.. Sollevo il problema…così pesante che, peraltro, non si riesce neppure a sollevare….
E poi, più che sollevare il problema, mi lamento un po' con voi…perché, come voi, capisco che le cose non vanno bene e non vedo come possano migliorare… e poi, ancora, non capisco tante altre cose… Per esempio…spiegatemi cos'è questa novità del ministro che vuole dotare ogni docente del Sud di un tablet… E noi? Noi del centro e del nord? Intanto chiediamoci se la cosa è necessaria… Credo di no… Ma se invece la risposta è affermativa, perché solo ai docenti del Sud? Se una proposta simile l'avesse fatta la Lega per i docenti del Nord (e guardate che non sono Leghista….tengo a precisarlo) sarebbe successo il finimondo… Mah… Questo paese è proprio strano…. 

Non ho più nulla da dire…anche perché oggi non sono un insegnante…il mio PART TIME prevede che oggi io sia un musicista a tempo pieno… Mi trovo infatti a Molfetta dove questa sera terrò il mio concerto pianistico… Percui, giusto per chiudere con una NOTA di alleggerimento, scriverò questo breve testo poetico intitolato cara scuola…


Cara scuola, scuola cara
sei preziosa ed assai rara
sei la culla dei cervelli
freschi giovani e assai belli.
Nei tuoi banchi crescon sani
poi finiscono lontani;
senza il segno di una ruga
i più bravi son già in fuga.
E tu, come fa una mamma,
a veder che il figlio smamma
ti disperi gridi "torna"...
la risposta son le corna!
Non c'è proprio alcun rimedio?
a sto alzar del dito medio?
Cara dolce vecchia scuola
calpestata come suola
ma lo sa chi di dovere
che hai le pezze nel sedere?
Sì, sei vecchia, stanca e brutta
ma, per dirla proprio tutta,
e lo dico con il cuore,
conosciamo il tuo valore,
non scordiamo quel che vali.
A te servono le ali
per tornare su a volare.
Quindi non ti scoraggiare
non deporre le tue armi
senza tema di sbagliarmi
io prevedo molto presto
l'abbandono del funesto
triste e povero destino
che ha intralciato il tuo cammino.
Tornerà quel bel sorriso
vivo allegro, assai deciso
torneranno i giorni d'oro,
torneranno pure loro,
i cervelli già fuggiti,
emigrati inviperiti,
torneranno ancora a scuola
non ti lasceran più sola....



Buon giorno, buon anno,  cara vecchia scuola...









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