Buon giorno...
Eccomi qui...al mattino...di domenica...
E quindi?!
Nulla... Ieri ho postato l'immagine di questa lavagna...
Una bella lavagna vuota...senza alcun segno...
Vi ho chiesto di esprimere ciò che avreste voluto scriverci sopra...
L'amica Dori ha risposto con queste bellissime intenzioni: "mi piacerebbe riempire quella lavagna di frasi, di note, di segni, o disegni. Posso?"
Certo, cara Dori...certo che puoi?
Tabula rasa...lavagna pulita...
Per un insegnante la lavagna è molto familiare... Anche per uno studente, in verità...anche se a quest'ultimo quello specchio nero incute più timore...perché, spesso, su quella lastra fredda e vuota non si riesce proprio a scrivere nulla...e fioccano dei bei quattro...uno dietro l'altro...
Ma una lavagna vuota è sinonimo anche di mancanza di fantasia...di penuria di idee...
Allora, a parte Dori, non avete avuto idee per me, ieri?
Beh...sapete cosa vi dico?
Che oggi non scrivo neppure nulla io...
No...non è che non ho idee... Ma voglio provare a stare senza le mie parole...
Cioè no, scusate, non è mia intenzione soffocare il mio animo...
... Però...ci sono dei momenti in cui bisogna cambiare... questo è uno di quei momenti...
La lavagna, oggi rimane vuota anche per me...
Domani?
Chissà...
Potreste scrivere voi al mio posto...
L'avete già fatto in questi giorni...
Dai, Dori, prova tu... Sostituisciti a me...prova a riempire quella lavagna di frasi, di note, di segni, o disegni...
Oppure...mah...chissà...
... Vedremo...
Che cosa succederà?
... Lo scopriremo solo...leggendo...le pagine...di questo BLOG...
...
Allora...a domani...
Buona giornata...
Ok....ora scrivo le mie sensazioni guardando la lavagna intonsa ed il gessetto...
RispondiEliminaInnanzi tutto mi fanno ritornare bambina, quando le lavagne erano così...vere e si usava il gesso, mentre ora questi due meravigliosi supporti scolastici sono stati sostituiti da anonimi fogli o da superfici plastificate o addirittura da stratosferiche LIM e abbinate a computer o pennarelli dall'odore acre e chimico...Ma come erano belle e quanto era emozionante scrivere con la tranquillità di poter cancellare con quel cancellino sempre pieno di polvere...eravamo "padroni" della lavagna che ci accompagnava per tutto l'anno scolastico, che era alla base delle lezioni di ogni materia, e racchiudeva fiumi di parole e di numeri, che si alternavano... ma un attimo dopo averla riempita di parole e formule, bastava un passaggio di cancellino, e tutto spariva magicamente, nel bene e nel male, come se ognuno di noi fosse un mago.....
Eh già, penso che ognuno di noi vorrebbe, nei momenti peggiori o quando si compiono errori, o quando ci accorgiamo di aver sbagliato tutto, avere a disposizione un cancellino e sperare che i nostri gesti siano scritti col gesso sulla lavagna amica, quella che tutto può far sparire e che ci permette di ricominciare a scrivere tutto dall'inizio.....
Notte...
Mettere Bianco su Nero, ecco cosa mi trasmette la fotografia, mio caro Pesce! E poi non sono sparita sono solo stata all'estero per lavoro e ora sono tornata e cosa mi ha fatto trovare?
EliminaUna lavagna vuota?
Proprio lei è senza parole?
Ma cosa succede?
Sta male?
Inizi allora lei a rispondere alle mie domande proprio sulla lavagna e per favore non faccia stridere il gesso!
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RispondiEliminaHo un sogno "chiuso nel cassetto" che si è "costruito" con il tempo, tra i banchi di scuola e continua a persistere in me; più passa il tempo e più mi accorgo che potrà essere la strada giusta. In fondo mi è sempre piaciuto "distinguermi dalla massa!" Tutti scelgono una strada ed io no... Quella opposta. Il desiderio è quello di diventare INSEGNANTE. Il "pensiero fulminante" è da sempre: le difficoltà? Come farò a gestirmi in autonomia? Come farò a tenere una classe più o meno numerosa di ragazzi? Come potrò riuscire (proprio io) a tenere delle spiegazioni...UHM...Quasi tutti i docenti si "appoggiano" alla LAVAGNA, strumento molto caro a loro...Poi l'inseparabile compago di avventure (della lavagna) il Gessetto, colui che spesso si disgrega, finisce e termina in un tempo piuttosto breve....Io, a dirla tutta quel oggetto appeso al muro, lo vedo come un rivale, un "nemico" che quotidianamente mi SFIDA, Sì! Spesso i docenti ci scrivono parole-chiavi, frasi, scemi o equazioni, espressioni, formule algebriche... Quando la mia vista percepisce quest'insieme di nozioni va in confusione, si blocca, è come "congelata" e, di conseguenza gli occhi non riescono a leggere e comprendere, come vorrebbero, ciò che vi compare sopra a quel nero... Quindi, se davvero un giorno il mio desiderio si tramuterà in realtà questo strumento si rivelerebbe per me "l'ostacolo" più grande, quello insuperabile, soprattutto per la mia (evidente) difficoltà di movimento. Quindi? Dovrei rinunciare a tutto? UHM...Sarei in "continuo conflitto” con me stessa! In fondo, non penso sia così "essenziale" l’utilizzo di una lavagna. Metodi per rendere chiare le spiegazioni ne esistono molti, tutti diversi tra loro; bisogna solo saper cercare e trovare con immensa pazienza quello “migliore”. Pertanto proverò e tenterò a NON arrendermi, a non mollare…
RispondiEliminaPersonalmente ritengo che la Scuola si debba cambiare; penso che possiamo e dobbiamo farcela. Talvolta mi soffermo su alcuni particolari (se così si possono definire) in ambito scolastico e penso che non sia corretto "concentrarci" su quanto programma si deve ancora svolgere prima che l'anno si concluda. Penso che non si debba aspettare (con IMPAZIENZA) fine mese per ricevere il "premio", la busta. Penso che non si debba premiare (solo) con un rinforzo negativo\positivo gli alunni che si hanno davanti a sé. NON si deve (solo) guardare la quantità di lavoro svolto, ma più semplicemente la qualità e soprattutto se questa abbia creato o, dato i "frutti" prefissati, quelli attesi. Penso che la "materia prima" dell'istruzione sia far comprendere ai giovani, fin da piccoli, che ciò che realmente conta nella Vita NON è l'aspetto fisico o, "l'impatto esteriore" che una persona può suscitare, ma la cosa più "preziosa" in una persona è il suo interno, in suo "io più profondo". Penso che per educare, insegnare ed istruire i fanciulli si debba apprezzare ogni sia singola caratteristica (pregi e difetti). Credo che un insegnante per riuscire a trasmettere le nozioni che lui stesso possiede debba conoscere, almeno in parte, la storia, le esperienze di ogni singolo allievo. Penso che la cosa più bella sia fermare un (proprio) allievo in corridoio chiedendogli solamente "Come stai? Cosa c'è che NON VA?" Di conseguenza i DOCENTI devono "imparare" a loro volta a leggere in modo telepatico l'Anima dei bambini, devono esserne capaci di "toccarla, sfiorandola dolcemente" come una Farfalla che si poggia su un Fiore variopinto. Penso che a ogni singolo alunno debba rimanere, anche a distanza di tempo, almeno qualcosa di ogni tua singola lezione svolta. In modo tale che ogni volta che penserà alla sua Maestra improvvisamente si troverà con il cuore colmo, pieno d'emozione e allora Sì che ci si potrà sentire appieno realizzati, felici ed entusiasti! Si potrà così rimanere nel cuore dei ragazzi. Successivamente ci si dovrà domandare (a sé stessi): "Questi ragazzi sono davvero contenti di aver trovato proprio ME rispetto a qualcun altro? Potrò (forse) essere un giorno, paragonato\a ad un QUADRIFOGLIO IN UN MARE DI TRIFOGLI?"
RispondiEliminaP: S: A domani!