Buon giorno...
Ieri ho postato questa immagine "rubata" dalla rete...
Cosa dovevo farvi immaginare?
Nulla.. Sapevo bene che questa icona non poteva ispirarvi un granché...
Era un pretesto...per me...per potervi parlare, in breve, di questo fatto...
Espongo il fatto e vi chiedo un parere...
Argomento: SIAE e diritti d'autore...
Come tutte/i voi sapete la SIAE, Società Italiana Autori ed Editori, "difende" i propri iscritti e tutela i diritti del loro ingegno artistico sia nei confronti di eventuali plagi che da uso improprio delle opere originali...
In definitiva un musicista, un paroliere, un drammaturgo, un compositore, uno scrittore...eccetera...si iscrive alla SIAE, paga la sua quota annuale di iscrizione (circa 150 euro che, nella maggior parte dei casi, è scalata dai proventi dei diritti d'autore... Non so bene quale sia la somma perché, fortunatamente, ogni anni ricevo più di quello che devo pagare) e, da quel punto, può depositare le sue creazioni... Queste ultime saranno custodite e difese, come detto, da eventuali plagi...
Ogni locale pubblico (e non solo), sia esso un bar, un ristorante, un teatro, un auditorium, deve sottoscrivere contratti con la SIAE per le serate nelle quali utilizza Musica, canzoni, testi letterari e simili... Paga un acconto...
Al termine, presso l'ufficio di zona, viene fatto il conteggio finale (sulla base di quanti brani sono stati eseguiti, sugli eventuali biglietti d'ingresso ecc...) e l'organizzatore paga il dovuto...
Un anno dopo la SIAE accredita sul conto corrente dell'associato una parte degli emolumenti che gli spettano, decurtati da una infinità di voci... Insomma...al creatore dell'opera non è che rimanga proprio una "fetta di torta" succulenta...soprattutto se trattasi di autore di piccolo cabotaggio...
Ci sarebbe molto da dire ma quello che voglio chiedervi è questo: è normale che un compositore che decida di eseguire pubblicamente SOLO le proprie opere, ancorché sia istituito un biglietto d'ingresso, debba svenarsi e pagare somme ingenti alla SIAE che dovrebbe, per statuto, difendere e tutelare le opere soprattutto dall'altrui ingerenza?
Fattispecie concreta: come tutte/i voi sapete ho organizzato in TOTALE AUTONOMIA due rappresentazioni del mio MUSICAL IELUI, rappresentato ad Acqui Terme (la mia città natale) il 30 novembre e il 1 dicembre scorsi... Ho prodotto gli eventi, nel senso che mi sono preso TUTTI I RISCHI dell'iniziativa, aiutato da qualche amico e da qualche sponsor illuminato...
Come tutte/i voi sapete, IELUI è un Musical completamente scritto da me (testi e Musica)...
Ebbene, dovete sapere che per gli ingressi alle due serate ho pagato, a consuntivo, euro 1142,64 alla SIAE...
Avendo prodotto anche un DVD-CD celebrativo del decennale di IELUI, dovendo necessariamente apporre il bollino SIAE su ogni "pezzo", ho pagato ulteriori 1196,67 euro alla SIAE...per un TOTALE di euro: 2339,31!
Se tutto andrà bene, di quella somma io riceverò (tra un anno), in qualità di autore, un terzo del totale... E lo sapete che su quel terzo del totale dovrò anche pagarci sopra le tasse perché figureranno come GUADAGNO?
Allora vi chiedo, e spero in una vostra risposta: non potrebbe essere promulgata una legge che stabilisca che l'autore, se si organizza in proprio concerti con le sue Musiche non debba nulla alla SIAE?
Non sarebbe più giusto?
Ma voi credete che sia possibile questo?
Figuriamoci!
In Italia, poi!
Lo sapete che per le mie Musiche delle pubblicità che passano nelle TV del nostro paese io non percepisco alcun compenso perché non è previsto il diritto d'autore per brani trasmessi per poche decine di secondi?
E lo sapete che le uniche somme "consistenti" (non pensate in grande) che mi sono state corrisposte dalla SIAE mi sono arrivate dalle pubblicità che sono passate nelle TV straniere (in primis la Svizzera) dove vige la legge che l'opera dell'ingegno è sacra...anche se utilizzata per pochi secondi?
A voi i commenti...graditissimi...
Buona giornata...
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