Buon giorno...
Qualche anno fa un mio amico insegnante e musicista (o forse è meglio dire musicista e insegnante), Giorgio Penotti, ha scritto un brano per il nostro gruppo di allora (gli "Zotto") intitolato "Lunedì ore sette"... Era molto bello, scritto nello stile Blues con tutte le note "tristi" e malinconiche del caso, adatte alle ore mattiniere di un lunedì lavorativo...
Ecco...quel brano si adatterebbe molto bene a questa giornata... Oggi per gli insegnanti è il primo giorno del nuovo anno scolastico...
L'umore non è alto perché noi che da anni siamo dentro al "sistema" capiamo che non è cambiato di nuovo nulla in questo mare di approssimazione, pressappochismo e improvvisazione... In Europa siamo gli ultimi in fatto di scuola (e, ovviamente, non solo)...e non è (solo) colpa degli insegnanti... Una grande maggioranza dei docenti è gente onesta, preparata, che si fa un mazzo dal mattino alla sera... Le nuove generazioni di dirigenti sono presi dal "sacro fuoco", o hanno semplicemente paura di sbagliare, è indicono fiumi di riunioni, la metà delle quali sono (per me) inutili e sproporzionate per numero di ore...
Noi docenti siamo lì, tra l'incudine dei dirigenti che non vogliono deludere l'"utenza", e il martello dei genitori che non darebbero MAI una volta torto ai propri figli... Noi, gli insegnanti, sempre più vecchi...loro, gli studenti, sempre più "giovani"...
O meglio...in quella staffetta straordinaria che è la vita, i ragazzi che ci troviamo nei banchi di scuola hanno sempre la stessa età...noi, invece, invecchiamo sommersi da chilometri di strada, chilogrammi di carta, fiumi di parole... Poi c'è l'opinione pubblica...quella per la quale noi insegnanti non facciamo nulla, siamo una categoria fortunata perché non lavora mai...
Non ho certo intenzione di spendere questo POST per spiegarvi che non è così...
Il mio "Pensiero serio" segue l'immaginando di ieri che si presentava con un'agenda vuota...
Una metaforica agenda che si riempirà nei prossimi giorni di riunioni, esami di "riparazione", esami di idoneità, collegi docenti... Poi inizieranno le lezioni...e poi arriveranno i consigli di classe...e le udienze con i genitori... Per me, quest'anno sarà tutto moltiplicato per TRE!
La notizia è ufficiale: da quest'anno sarò ANCHE docente di Composizione, Analisi, Teoria e Storia della Musica presso il neo costituito Liceo Musicale "Saluzzo-Plana" di Alessandria... La notizia è arrivata pochi giorni fa... Noi docenti, perdenti posto, precari, utilizzati, neo immessi in ruolo, ecc..., siamo stati sino all'ultimo con il fiato sospeso... Il Provveditorato ha diramato le comunicazioni e dato le nomine sabato mattino! Il 30 agosto! Poveri anche i dipendenti del provveditorato, ovviamente...ma POVERI ANCHE, E SOPRATTUTTO, NOI!
Categoria sfortunata, la nostra... Anche la tanto strombazzata riforma della scuola, quella che ha tenuto banco (è proprio il caso di dirlo) sui giornali della scorsa settimana, è stata momentaneamente accantonata... La faranno davvero? E se la faranno, con tutti gli optional che si leggono sul giornale, sarà DAVVERO la riforma del SECOLO?
Intanto noi docenti partiamo per un viaggio lungo un anno...
Per tornare a me, io sono felice di aver ottenuto quelle cinque ore al Liceo Musicale... Significa che, probabilmente, tra pochi anni sarò DI NUOVO un insegnante di MUSICA...e la mia materia sarà, FINALMENTE, una disciplina CARATTERIZZANTE...
Per il momento, però, dovrò giostrarmi tra le ore al liceo classico di Casale Monferrato, quelle delle Scienze Umane della stessa città (ma in altro plesso), gli allievi alessandrini, le mie attività acquesi e gli allievi dell'Accademia di Savona... Sarà umanamente possibile?
Sono felice di poter ancora vivere un anno con le mie allieve e i miei allievi di Casale Monferrato...anche se ho la percezione piuttosto certa che con quest'anno inizierà il mio progressivo distacco da quella città che per vent'anni mi ha dato tantissimo...
Dovrò giostrarmi tra la Composizione, l'Analisi, la Teoria musicale, la Storia della Musica del liceo musicale, il pianoforte dell'Accademia e la storia dell'arte dei licei casalesi... Sono sicuramente un professore atipico... In questi giorni mi sono chiesto più volte: "se mi ammalo, se la scuola dovesse prendere un supplente al mio posto...cosa succederà? Difficile trovare un docente che passi, magari nello stesso giorno, dalla lettura degli affreschi di Giotto alla struttura della Forma Sonata del periodo classico"...
Poi dico, sempre a me stesso: "non hai MAI preso un giorno di malattia da quando hai incominciato a insegnare, un milione di anni fa, perché dovrebbe succedere proprio quest'anno"... Poi penso ancora: "quando andrò in pensione? Non ho iniziato prestissimo a insegnare... A sessantasette anni, o giù di lì, sarò ancora in pista, a lottare con la sveglia delle 05:21, con la nebbia, la neve...strade sempre più lunghe...allievi sempre più giovani?"
Sì...questo mattino è piuttosto pesante...carico di pensieri... Mi conforta il fatto del nuovo liceo e, allo stesso tempo, di rivedere i miei allievi che ho salutato alla fine dello scorso anno scolastico senza sapere se li avrei rivisti...
Chiudo questo già lunghissimo POST con le parole di una mia collega e amica, Anita Pepe, persona estremamente intelligente e sensibile che ieri, su Facebook, ha pubblicato queste parole che io condivido in pieno e che dovrebbero rappresentare il manifesto del corpo docente nazionale di ogni ordine e grado...
Ecco...quel brano si adatterebbe molto bene a questa giornata... Oggi per gli insegnanti è il primo giorno del nuovo anno scolastico...
L'umore non è alto perché noi che da anni siamo dentro al "sistema" capiamo che non è cambiato di nuovo nulla in questo mare di approssimazione, pressappochismo e improvvisazione... In Europa siamo gli ultimi in fatto di scuola (e, ovviamente, non solo)...e non è (solo) colpa degli insegnanti... Una grande maggioranza dei docenti è gente onesta, preparata, che si fa un mazzo dal mattino alla sera... Le nuove generazioni di dirigenti sono presi dal "sacro fuoco", o hanno semplicemente paura di sbagliare, è indicono fiumi di riunioni, la metà delle quali sono (per me) inutili e sproporzionate per numero di ore...
Noi docenti siamo lì, tra l'incudine dei dirigenti che non vogliono deludere l'"utenza", e il martello dei genitori che non darebbero MAI una volta torto ai propri figli... Noi, gli insegnanti, sempre più vecchi...loro, gli studenti, sempre più "giovani"...
O meglio...in quella staffetta straordinaria che è la vita, i ragazzi che ci troviamo nei banchi di scuola hanno sempre la stessa età...noi, invece, invecchiamo sommersi da chilometri di strada, chilogrammi di carta, fiumi di parole... Poi c'è l'opinione pubblica...quella per la quale noi insegnanti non facciamo nulla, siamo una categoria fortunata perché non lavora mai...
Non ho certo intenzione di spendere questo POST per spiegarvi che non è così...
Il mio "Pensiero serio" segue l'immaginando di ieri che si presentava con un'agenda vuota...
La notizia è ufficiale: da quest'anno sarò ANCHE docente di Composizione, Analisi, Teoria e Storia della Musica presso il neo costituito Liceo Musicale "Saluzzo-Plana" di Alessandria... La notizia è arrivata pochi giorni fa... Noi docenti, perdenti posto, precari, utilizzati, neo immessi in ruolo, ecc..., siamo stati sino all'ultimo con il fiato sospeso... Il Provveditorato ha diramato le comunicazioni e dato le nomine sabato mattino! Il 30 agosto! Poveri anche i dipendenti del provveditorato, ovviamente...ma POVERI ANCHE, E SOPRATTUTTO, NOI!
Categoria sfortunata, la nostra... Anche la tanto strombazzata riforma della scuola, quella che ha tenuto banco (è proprio il caso di dirlo) sui giornali della scorsa settimana, è stata momentaneamente accantonata... La faranno davvero? E se la faranno, con tutti gli optional che si leggono sul giornale, sarà DAVVERO la riforma del SECOLO?
Intanto noi docenti partiamo per un viaggio lungo un anno...
Per tornare a me, io sono felice di aver ottenuto quelle cinque ore al Liceo Musicale... Significa che, probabilmente, tra pochi anni sarò DI NUOVO un insegnante di MUSICA...e la mia materia sarà, FINALMENTE, una disciplina CARATTERIZZANTE...
Per il momento, però, dovrò giostrarmi tra le ore al liceo classico di Casale Monferrato, quelle delle Scienze Umane della stessa città (ma in altro plesso), gli allievi alessandrini, le mie attività acquesi e gli allievi dell'Accademia di Savona... Sarà umanamente possibile?
Sono felice di poter ancora vivere un anno con le mie allieve e i miei allievi di Casale Monferrato...anche se ho la percezione piuttosto certa che con quest'anno inizierà il mio progressivo distacco da quella città che per vent'anni mi ha dato tantissimo...
Dovrò giostrarmi tra la Composizione, l'Analisi, la Teoria musicale, la Storia della Musica del liceo musicale, il pianoforte dell'Accademia e la storia dell'arte dei licei casalesi... Sono sicuramente un professore atipico... In questi giorni mi sono chiesto più volte: "se mi ammalo, se la scuola dovesse prendere un supplente al mio posto...cosa succederà? Difficile trovare un docente che passi, magari nello stesso giorno, dalla lettura degli affreschi di Giotto alla struttura della Forma Sonata del periodo classico"...
Poi dico, sempre a me stesso: "non hai MAI preso un giorno di malattia da quando hai incominciato a insegnare, un milione di anni fa, perché dovrebbe succedere proprio quest'anno"... Poi penso ancora: "quando andrò in pensione? Non ho iniziato prestissimo a insegnare... A sessantasette anni, o giù di lì, sarò ancora in pista, a lottare con la sveglia delle 05:21, con la nebbia, la neve...strade sempre più lunghe...allievi sempre più giovani?"
Sì...questo mattino è piuttosto pesante...carico di pensieri... Mi conforta il fatto del nuovo liceo e, allo stesso tempo, di rivedere i miei allievi che ho salutato alla fine dello scorso anno scolastico senza sapere se li avrei rivisti...
Chiudo questo già lunghissimo POST con le parole di una mia collega e amica, Anita Pepe, persona estremamente intelligente e sensibile che ieri, su Facebook, ha pubblicato queste parole che io condivido in pieno e che dovrebbero rappresentare il manifesto del corpo docente nazionale di ogni ordine e grado...
"Domani, come ogni vigilia di inizio anno scolastico, su Fb mi cadrà purtroppo l'occhio - e non solo quello - su una serie di citazioni liberamente tratte dai soliti Vecchioni, D'Avenia e compagnia bella (gente che, nella vita, guarda caso ha trovato un altro modo di "arrotondare"). Retorica su quanto è bello insegnare, su quanto è importante trasmettere, su quanto sono dolci e profondi i rapporti umani tra le aule, insomma su quanto gli insegnanti di ogni ordine e grado siano dei missionari. Missionari, anche se spesso la posizione più congeniale per loro è la pecorina, voluta o no.
In ogni caso, volevo dire questo: io faccio questo mestiere per guadagnarmi da vivere. Perché ho bisogno di soldi per l'affitto, le bollette, la spesa. Insomma, quello che tutti sanno. Solo che io non posso dirlo perché agli occhi dell'opinione pubblica devo apparire una missionaria, crocerossina, psicologa, zia saggia, premio nobel e, ormai sempre più spesso, cameriera.
Invece sono una lavoratrice.
Che vuole vedersi riconosciuto il proprio diritto alla dignità professionale, senza finti luccichii e zucchero filato.
Consapevole delle tante mancanze proprie e altrui, altrettanto dei meriti. Ma che è veramente stufa marcia di leggere le melensaggini del 31 agosto, specie di fronte alla constatazione di appartenere ad una categoria di lavoratori (non missionari) senza alcuno spirito di corpo, senza alcuna consapevolezza o cultura dei propri diritti, senza alcun potere contrattuale, senza alcun riconoscimento sociale. Anzi disprezzata da tutti e perfino da sé stessa.
Quindi aggrappatevi alle vostre citazioni quando vi renderete conto che i colleghi maschi non somigliano affatto a Luca Argentero o a Scamarcio, quando vi sbatteranno in classi dove faranno muro contro muro, quando vi lasceranno soli a sfangarvela con alunni senza sostegno, quando i genitori vi tratteranno da servi dei propri pargoli, quando qualche mamma minaccerà di ricorrere al provveditorato perché l'insufficienza del suo piccolo genio è una vostra mancanza, quando sarete mobbizzati, quando vi costringeranno a restare fino a tarda notte ai consigli di classe perché i soliti pseudopsicologi mancati dovranno concionare.
Insomma, non dimenticate che la scuola è ANCHE questo. E fingere di non vedere, di non sapere non aiuta. Non aiuta noi, non aiuta i nostri alunni.
Buona fortuna."
In ogni caso, volevo dire questo: io faccio questo mestiere per guadagnarmi da vivere. Perché ho bisogno di soldi per l'affitto, le bollette, la spesa. Insomma, quello che tutti sanno. Solo che io non posso dirlo perché agli occhi dell'opinione pubblica devo apparire una missionaria, crocerossina, psicologa, zia saggia, premio nobel e, ormai sempre più spesso, cameriera.
Invece sono una lavoratrice.
Che vuole vedersi riconosciuto il proprio diritto alla dignità professionale, senza finti luccichii e zucchero filato.
Consapevole delle tante mancanze proprie e altrui, altrettanto dei meriti. Ma che è veramente stufa marcia di leggere le melensaggini del 31 agosto, specie di fronte alla constatazione di appartenere ad una categoria di lavoratori (non missionari) senza alcuno spirito di corpo, senza alcuna consapevolezza o cultura dei propri diritti, senza alcun potere contrattuale, senza alcun riconoscimento sociale. Anzi disprezzata da tutti e perfino da sé stessa.
Quindi aggrappatevi alle vostre citazioni quando vi renderete conto che i colleghi maschi non somigliano affatto a Luca Argentero o a Scamarcio, quando vi sbatteranno in classi dove faranno muro contro muro, quando vi lasceranno soli a sfangarvela con alunni senza sostegno, quando i genitori vi tratteranno da servi dei propri pargoli, quando qualche mamma minaccerà di ricorrere al provveditorato perché l'insufficienza del suo piccolo genio è una vostra mancanza, quando sarete mobbizzati, quando vi costringeranno a restare fino a tarda notte ai consigli di classe perché i soliti pseudopsicologi mancati dovranno concionare.
Insomma, non dimenticate che la scuola è ANCHE questo. E fingere di non vedere, di non sapere non aiuta. Non aiuta noi, non aiuta i nostri alunni.
Buona fortuna."
Buona giornata a tutte/i...docenti...e non...
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