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domenica 9 settembre 2012

09/09/2012 Domenica mattina... Ieri tirava buona aria....


Buon giorno...


Nell'ormai lontano 2002 mi sono trovato, il primo di  dicembre, su un aereo per Buenos Aires... Il giorno dopo avrei iniziato laggiù il mio lavoro di docente nel Liceo Colombo, una delle tante scuole italiane all'estero... L'anno prima si era consumato il dramma delle torri gemelle... Sarà anche per quel motivo che sono stato chiamato. Sta di fatto che la mia prima richiesta inoltrata alla Farnesina per essere nominato commissario agli esami di stato nelle scuole italiane sparse per il mondo è stata accolta favorevolmente. Probabilmente la gente, ancora terrorizzata dalla sciagura americana, non amava troppo viaggiare in quel momento... Io invece, da buon fatalista, ho pensato che la mia ora sarebbe arrivata comunque, con o senza quell'aereo...
Il primo dicembre 2002 mi sono ritrovato sull'aereo dell'Alitalia incredulo. Avrei passato un intero mese a Buenos Aires, nel periodo prenatalizio, nell'emisfero australe dove i "Babbo Natale" girano in shorts e t-shirts e la festa più importante dell'anno profuma d'estate...
Quella di Buenos Aires è stata una delle esperienze umane più importanti della mia vita... Ho trovato gente meravigliosa, gente che sapeva d'Italia  e sapeva tutto dell'Italia... Gente che parlava uno spagnolo imbastardito e palesava una padronanza discreta dell'italiano, la lingua dei nonni e dei bisnonni... Ho trovato persone che nei loro cognomi tradivano tutta la loro "primitiva" italianità... Ho trovato gente, non necessariamente di origine italiana, che mi ha fatto sentire fiero di essere italiano... ero troppo abituato a sentirmi a disagio in Svizzera, Francia e in altri paesi europei per non restare stupito da questo profondo rispetto del popolo argentino nei confronti di noi italiani. E guardate che vi parlo di un periodo, il 2002 appunto, in cui questi amici d'oltreoceano se la passavano proprio male, alle prese con il tracollo della loro moneta causato dal crak dei BOND argentini...
Eppure lo spirito di fondo era positivo! Una collega, per spiegarmi la loro filosofia di vita, un giorno mi ha fatto questo esempio. Mi ha detto: "sai che differenza c'è tra voi italiani e noi argentini? Se voi, mentre scendete dall'autobus, vi inciampate e cadete a terra, passate mezz'ora a imprecare e lamentarvi. Noi sorridiamo e diciamo: 'meno male che non mi sono fatto niente'"... Piccole lezioni che mi hanno fatto capire tante cose... Così come mi hanno cambiato le ragazze del Liceo Colombo che in un mese si sono affezionate come le mie adorate studentesse in cinque anni... E guardate che io ero andato laggiù per esaminarle, per certificare la loro preparazione...in poche parole ero un "nemico"... Loro mi hanno accolto, a esame finito hanno condiviso il loro tempo libero con me, mi hanno insegnato a prepararmi il "mate", a berlo accompagnato dal dulce de leche...


Ho vissuto dei giorni meravigliosi a Buenos Aires... Mi è rimasta nel cuore, mi sono sentito a casa mia, non ho mai avuto paura di girare da solo per le strade del centro, così come della periferia...
Perché vi racconto questo?
Perché ieri sera sono stato a Casale Monferrato, la città in cui lavoro da quasi vent'anni... Per me è molto strano andare là il sabato sera perché ci vado già tutti i giorni della settimana... Solitamente cerco di evitarmi trasferte extra. Ieri però non ho potuto non andare nella capitale monferrina perché là, per tutto il giorno, si è svolto il MONFERRATO TANGO FESTIVAL, una splendida iniziativa dedicata al tango e alla cultura argentini, organizzato da Oscar Casares, che io stimo molto per essere un grande musicista, e  da Andrea Judith Man, grandissima ballerina oltre che insegnante e cantante di grande talento. 






Nel cortile del Castello di Casale Monferrato mi sono d'un tratto ritrovato indietro di dieci anni... Gli stessi suoni, gli stessi odori delle empanadas... La voglia di ascoltare, di suonare e di ballare il tango... Guardavo i ballerini gettarsi tra le note di Oscara Casares e di Andrea Judith Man...







...oppure muovere gambe e piedi sui ritmi ben scanditi dai dischi che riproducevano la musica di Troilo, Gardel, Piazzolla.... 





Tutto mi riconduceva là...


...a quei tempi in cui le cose non andavano né peggio né meglio di ora...erano semplicemente diverse... e meravigliosamente mie...

Buona giornata...


1 commento:

  1. Questo post è bellissimo! Complimenti....viene dal tuo cuore e arriva nei nostri, perchè ho la convinzione che tutti noi abbiamo almeno un luogo o una situazione che "sopravvivono in noi" , non si cancellano e ci sono sempre d'aiuto....=)

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