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mercoledì 5 settembre 2012

05/09/2012 Mercoledì mattino. Mi connetto ma non connetto...


Buon giorno...



Come molti di voi sanno seguo con particolare attenzione la Mostra del Cinema di Venezia. I motivi sono molteplici. Per prima cosa sono interessato al cinema anche per motivi professionali trovandomi ogni tanto a scrivere Musica per qualche film... Venezia e la sua Mostra mi sono entrate ancora più nel cuore da quando, due edizioni fa, mi sono trovato a fare la passerella sul Red Carpet in qualità di compositore dell'allora ultimo film di Marco Bellocchio, "Sorelle Mai". Ovviamente la mia attenzione all'attuale sessantanovesima edizione è rivolta principalmente proprio a lui, Marco Bellocchio, e al suo ultimo capolavoro, "Bella addormentata". Tuttavia c'è un film, non in concorso, che ha catturato la mia attenzione, anche perché ritengo sia di estrema e grave attualità!

Si tratta di "Disconnect", il film di Henry-Alex Rubin, con Jason Bateman, Hope Davis, Michael Nyqvist, Alexander Skarsgard e in un cameo lo stilista Marc Jacobs. La pellicola tratta dell'"inquinamento sociale" che la rete e la tecnologia sta procurando all'umanità. Non vi dico nulla di nuovo...o no? Fino allo scorso anno io non ero un fervente appassionato della rete... Avevo una pagina Facebook che aprivo così raramente da dover digitare tre o quattro volte la password prima di azzeccarla... Dal quattro dicembre 2012, da quando cioè ho deciso di "pubblicizzarmi" come musicista attraverso la rete, sono diventato un vero e proprio internauta, un viaggiatore della Blogosfera, esperto (beh, non esageriamo) di BLOG, di Facebook, di YouTube di iPhone e tutto quello che gli gira intorno e dentro...


Qualche mio amico mi critica... "stai perdendo troppo tempo!" Questo è il rimprovero più "gettonato"! I miei amici, però, si dimenticano che hanno a che fare con un adulto, un "professionista" che sa quello che fa... Uso la rete ma non mi faccio usare da lei... Certo ci investo parecchio tempo... D'altra parte considero il mio BLOG parte integrante, anche fondamentale, del mio lavoro di musicista, soprattutto ora che, avendo preso il PART TIME a scuola, devo necessariamente aumentare i miei contatti con il mondo...per suonarci dentro, sopra e sotto!


Diverso è il caso dei giovani...e lasciatevelo dire da un docente che insegna ogni anno a centinaia di studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Queste ragazze e questi ragazzi sono "bombardati" da due Killer spietati: la TV, che li "addormenta" e impedisce loro di pensare, e la rete, che li isola dal mondo reale  proiettandoli in un mondo finto e finito da cui è sempre più difficile uscire. Tutto è iniziato con l'arrivo dei cellulari... Con quei piccoli aggeggi abbiamo imparato che si poteva telefonare anche camminado per strada e ovunque... 

Poi sono nati gli SMS... Ma voi potete immaginare che rivoluzione? Certo che ve la immaginate, l'avete vissuta! Un adolescente che nelle relazioni vis à vis avrebbe avuto qualche difficoltà a chiedere a una sua coetanea di uscire, ora, nell'ombra, nascosto dal proprio cellulare o dal proprio computer, non ha più paura a chiedere e dire nulla...

Non vi dico di immaginarvi le evoluzioni dei rapporti sociali alla luce della nascita della rete...lo fate già! Chiunque può parlare di sé...a qualsiasi persona, di ogni età, in qualsiasi parte del mondo! E così, con la nascita di Facebook, è esploso il BOOM della "solitudine accompagnata". Milioni di persone si immergono in una realtà "virtuale", non virtuosa, e si escludono a poco a poco dalla vera vita...



Per gli introversi è una "manna dal cielo"...o una "mannaia" sulla loro già precaria vita sociale. E' molto più semplice "parlare" chattando, o scrivere lettere virtuali, piuttosto che comunicare guardando in faccia l'interlocutore... 

Come potete immaginare, la tecnologia ha compiuto, e compirà, passi da gigante... Ogni sei mesi viene rivoluzionato tutto... Sono già allo studio sistemi virtuali per fare sesso a distanza... E non sto parlando di quello che già avviene...videochat in cui ci si guarda e...si fa altro... Sto parlando di situazioni che simulino il contatto fisico... Ecco..."Disconnect" potrà servire (uscirà nelle sale nel 2013) per illustrare tutto ciò... 


Ogni cosa buona, se consumata in eccesso, rischia di fare male. Avete mai provato a mangiare un barattolo intero di Nutella da 400 grammi tutto in un colpo? Ecco...non provateci... Nel 2012 il film di David Fincher, "The Social Network", ci aveva avvicinato al mondo della rete. La pellicola descriveva l'epopea dei fondatori di Facebook, a partire dal suo leader Mark Zuckerberg. Ora "Disconnect" ci apre definitivamente gli occhi sulle gravi conseguenze possibili dell'uso e dell'abuso sconsiderto della rete...

Finirci dentro, senza "protezione psicologica", morale, senza la sufficiente preparazione, al di là delle metafore, può costare molto caro. Pensate a tutti gli adescamenti messi in atto dai pedofili, pensate a tutti gli incontri "pericolosi" che la rete favorisce, pensate all'isolamento sociale di tutti quei giovani (e anche meno giovani) che si difendono dalla "solitudine" isolandosi ancora di più... In fin dei conti la rete da' dipendenza...come il gioco d'azzardo...e, direi, come la droga... C'è gente che ha perso la famiglia, il lavoro, le amicizie per colpa della "dipendenza" da rete...



Una tra le cose più comuni e  tristi che ci possano capitare ai giorni d'oggi è viaggiare in auto con altre quattro persone, tutte intente a parlare con qualcun altro al di là del cellulare... Pensieri detti o scritti e rivolti altrove, oltre a quel paio di metri cubi di solitudine infarcita di parole, dette, lette, scritte, inviate...e non condivise... La vita è altro, la vita è oltre...la vita è dove respiriamo...

1 commento:

  1. Concordo. Una cosa mi colpì quando nel '96 sottoscrissi il mio primo abbonamento internet ... la "Netiquette" allegata con il contratto, era il galateo della rete. Mai scrivere in maiuscolo perchè vuol dire urlare, pensare sempre che chi leggerà l'email non sa con quale stato d'animo l'abbiamo scritta ... pensare che ciò che scriviamo in un'email confidenziale può essere mostrato ad altri, etc. Erano altri tempi, se ancora esisteva un'etichetta nei rapporti sociali, si poteva prestare attenzione anche all'atteggiamento in rete. Tempi che furono ... a volte duri da "subire" ma per me è affascinante vedere come evolvono.

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