Buon giorno...
Buon giorno neanche tanto... A volte mi chiedo: "ma è il caso che io la maggior parte delle mattine saluti le mie lettrici e i miei lettori con considerazioni tristi e drammatiche?" Il fatto è che ogni giorno mi arrivano input gravi, pesanti... Ne arrivano anche positivi, ovviamente...ma quelli che mi colpiscono di più sono quelli drammatici... Dopo l'ascolto della notizia incomincio a pensare...e i pensieri si affastellano si sovrappongono, si inseguono come un canone triste... Voi che mi leggete con regolarità sapete che nei miei POST uso la chiave della sincerità... Esprimo ciò che sento...racconto ciò che vivo... Ecco perché giro a voi la domanda che mi sono fatto ieri dopo che, come tutti voi, ho appreso la notizia della morte, al Mount Elisabeth Hospital di Singapore, della ragazza indiana che, il 16 dicembre scorso, era stata violentata e pesantemente picchiata da sei bruti senza coscienza.
In breve... "Amanat", che in urdu significa "tesoro" (così è stata ribattezzata dai giornali la ventitreenne vittima della infinita violenza sulle donne in India e nel mondo) stava uscendo dal cinema di New Delhi con il suo fidanzato. Era il 16 dicembre. Su entrambi si è scagliata la furia cieca di un branco di assassini senza cuore e senza scrupoli. Sei uomini...
Io non li chiamerei uomini...e non solo perché uno di loro ha solo quindici anni...ma soprattutto perché esseri come questi non possono essere considerati né al pari degli esseri umani né, tantomeno, alla stregua degli animali... Ad ogni modo...i sei maledetti hanno preso di forza i fidanzati, li hanno fatti salire su un autobus (qualcuno è in grado di spiegarmi dove hanno preso un autobus i sei bastardi?), hanno massacrato di botte il fidanzato e violentato ripetutamente la ragazza a cui sono stati inferti altri numerosi atti di violenza... al termine delle sevizie è stata scagliata fuori dall'autobus...ultimo atto, questo, di definitivo disprezzo verso una vita che non era loro...la giovane vita di una ragazza che nulla aveva da spartire con quella risma di rifiuti del mondo...
Ora l'India è in subbuglio...
I politici, Sonia Gandhi in testa, stanno cercando di tenere le folle tranquille...
Ma come possono esserlo se in India, a New Delhi, avviene uno stupro ogni diciotto ore?
Questo non è un problema solo indiano... Tutto il mondo è distrutto dalla piaga della violenza sulle donne... L'Italia, purtroppo, non fa eccezione...
Le folle, dicevo, sono in subbuglio... I sei "orchi" rischiano la pena di morte... In India non vanno tanto per il sottile...considerato che anche i nostri due marò, per l'"incidente" in acque internazionali che tutti conoscete, rischiano la stessa fine... Ora la domanda che mi sono fatto io e che giro a voi è la seguente: "se dipendesse da me, condannerei a morte i sei bastardi, a prescindere dal fatto che in Italia la pena estrema non c'è?"
E' difficile dirlo, vero? Ci sono tanti aspetti da considerare quali, per esempio, la possibilità di "recuperare" i colpevoli e reinserirli nella società, la consapevolezza che nessun uomo dovrebbe sentirsi in diritto di decidere della vita altrui... Dall'altra parte io mi immagino Amanat quella sera...una sera maledetta nella quale ha dovuto assistere al tremendo massacro del fidanzato, reso inoffensivo dalla violenza dei sei assassini... Immagino il suo terrore quando ha compreso che i sei avrebbero abusato di lei, più volte...e senza risparmiarle ogni tipo di umiliazione... Immagino il dolore, il fetore di quei demoni inferociti...il loro alito maligno sulla sua bocca mentre tutto il corpo veniva attraversato dai corpi di persone di cui non conosceva nulla... Sento i suoi pensieri di disperazione... La disperazione non ha lingua...si capisce in ogni angolo del mondo... Penso al tremendo presagio di morte che ha colpito Amanat insieme ai pugni e alle penetrazioni... Immagino i suoi sensi venire meno...Amanat avrà pensato ai suoi? In quel momento...mentre si stava avvicinando a grandi passi verso la morte...che cosa facevano i suoi? Erano a casa, tranquilli...non potevano sapere... E lei, sotto quei corpi feroci, li vedeva in casa in attesa del suo ritorno...e mentre la vita passata, presente e futura le scorreva davanti...la stessa si è schiantata sull'asfalto... Il suo corpo inerme e profanato non poteva difendersi da quel volo... Un ultimo colpo...forse il colpo di grazia... E, poi, l'agonia...la lotta per giorni contro la morte...la stessa che ora i sei vigliacchi rischiano di incontrare per mano del boia... E allora io vi chiedo di nuovo: "se dipendesse da voi, che decisioni prendereste nei confronti dei vigliacchi profanatori di un giovane 'tesoro'?"
Dedico ad Amanat, e a tutte le donne del mondo e di ogni tempo, vittime di abusi e violenze, la mia interpretazione de "la Canzone di Marinella", di Fabrizio De André"... Una mia "visione" molto personale e violenta della vicenda della giovane donna italiana, senza nome, violentata e uccisa, a cui il grande cantautore e poeta genovese ridisegnò una fine più "dolce", ancorché malinconica...
A più tardi...
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