Un pugno di ragazze e ragazzi agguerrite e agguerriti... Sono sul palco...in bilico tra finzione e realtà. Interpretano loro stessi, cantanti attrici, attori, ballerine, ballerini...col sogno di diventare professionisti dello spettacolo...
Si trovano subito a lottare contro la fatica, la routine dei "grandi"...arrivati, forse fin troppo arrivati... Io sono seduto e osservo... E' facile per questi ragazzi giovanissimi (di età compresa tra i quattordici e i vent'anni) recitare il ruolo della speranza... E' quello che vivono ogni giorno quando varcano la porta di "Musical Factory", un'ottima scuola dove s'impara a fare sul serio, a sudare...a "traspirare" emozioni...a piangere per la stanchezza, il dolore, la paura...
Questi ragazzi stanno rappresentando "Tutti su per terra", un Musical scritto, diretto e interpretato da Christian Ginepro e Massimiliano Giovannetti, due bravissimi professionisti che svolgono, nella realtà, una importantissima funzione: trasferire il loro sapere, il loro mestiere, ma soprattutto il loro entusiasmo in giovani ragazzi di una provincia nebbiosa, costretti a vivere con un solo teatro per fare "palestra"... Perché l'altro, il più grande, se l'è portato via la noncuranza e la malafede degli uomini... Ma voi capite quanto sia importante per un giovanissimo poter lavorare in un vero teatro, con un vero pubblico in un vero spettacolo, al fianco di nomi importanti del teatro italiano?
Mettere in scena uno spettacolo significa creare una squadra, un gruppo, pronto a diventare un tutt'uno...più persone un solo cuore... Più corpi una sola anima... Le prove, i momenti di crisi, gli episodi belli, entusiasmanti, la paura prima dell'apertura del sipario, gli eventuali inconvenienti durante la rappresentazione...tutto si supera insieme...e questo fa crescere quel gruppo... Se al suo interno ci sono pure grandi professionisti allora l'esperienza è davvero esaltante...
I ragazzi, dicevo, interpretano loro stessi... Giovani pieni di talento ma con tante difficoltà da superare prima di diventare "qualcuno"... E...se non è facile esserlo, vi assicuro che lo è ancora meno diventarlo... I ragazzi della "finzione" (ma che differenza c'è, poi?) sono pieni di entusiasmo...carichi di aspettativa e di voglia di fare...al punto da "contagiare" il loro insegnante, capitato lì inconsapevolmente, svogliatamente e con l'animo pronto a tornare subito indietro... Invece il giovanile ardore "infiamma" il "vecchio" guerriero delle tavole del palcoscenico...
I ragazzi, quasi alla fine dello spettacolo, si presentano a un agente ancora meno motivato dell'attore navigato..."compagno di merende" di quest'ultimo... Sono tutti altro: studentesse, coltivatori diretti, mamme, operai, disoccupati... Con il loro essere altro, o il non essere ancora quello per cui lottano sino allo spasimo, danno una lezione di vita all'agente... Un altro "vecchio" che si converte al giovanilismo imperante e dilagante del cast....
Verso la fine entriamo nel metateatro... I ragazzi hanno finito lo spettacolo nello spettacolo... Prendono gli applausi per il "finto" spettacolo... Ma il pubblico è vero e sincero... Ha apprezzato il grande sforzo... Applaude come si applaude alla fine di uno spettacolo davvero gradito... Il pubblico, una buona parte, non si rende conto che quella "passerella" è ancora parte dello spettacolo... Quando l'attore-insegnante inizia un discorso triste, di commiato dal Cast, buona parte del pubblico crede che quello sia Christian Ginepro a parlare...e non il personaggio "Marco Guerra"... Poi irrompe l'agente...tutti vengono ripiombati nella "falsa realtà"...
Di vero rimane la speranza di quei ragazzi che hanno fatto l'impresa...che hanno messo su uno spettacolo decisamente superiore rispetto a tutti i saggi e agli spettacoli amatoriali che si vedono in giro... Certo ci sono ancora tante cose da "vedere"... Le voci, per esempio, non sono, nella maggior parte dei casi, all'altezza dei balli, della recitazione, della presenza scenica... Ma sarà un limite dei ragazzi o del service audio? Possibile che in molti spettacoli si debba lottare contro un avversario in più...la squadra dei tecnici? Non basta il pubblico da vincere e convincere? Evidentemente no...bisogna sottostare al fatto che le velleità di ragazzi, giovani, non ancora professionisti, siano ostacolate da coloro che invece fanno i tecnici di mestiere... Di certo molto "professionale" è il costo del loro servizio... Ma...al di là delle "imperfezioni" rimane il dato di fatto ineluttabile...
Quella sera, il 18 dicembre 2012, al Cinema Teatro "Alessandrino", un pugno di ragazze e ragazzi ci ha dimostrato che si può ancora sognare... Il loro entusiasmo ce l'hanno cantato in coro...cori convincenti...tonici...precisi...
Alla fine le ragazze e i ragazzi che ricevono l'applauso al termine del finto (e del vero) spettacolo sono raggiunti in scena da altrettanti giovani di buone speranze che prendono il loro posto e si comportano come i loro "colleghi", ormai esperti, all'inizio del racconto...
Mi ricorda il finale del mio spettacolo "Come in una clessidra"...i sette malati terminali, che hanno tenuto la scena per tutto lo spettacolo, spariscono rapiti dalla morte... Al loro posto, sulle note della mia "Ave Maria", prendono posto altri sette personaggi che, come i giovani di "tutti su per terra", si muovono con i ritmi e i gesti di chi li ha preceduti... La differenza? I personaggi della "Clessidra" entrano in scena per morire...i ragazzi di "Tutti su per terra" arrivano per incominciare a vivere e, quindi, a sognare...
Ragazzi...ovunque voi siate...qualunque aspirazione abbiate, non rinunciate a sognare...a dispetto di tutto ciò che vi "remerà" contro...portate avanti i vostri ideali e camminare sempre "Tutti su per terra"...
Sono commossa per questo post che hai dedicato allo spettacolo e per le verità che hai colto!
RispondiEliminaGrazie davvero di essere stato lì con noi!
Un abbraccio da me e da tutto il cast
Interessante resoconto (con l'aggiunta di qualche punta critica)
RispondiEliminaSaluto.
RM
Grazie Maestro! Quel che hai scritto mi ha davvero reso colmo di gioia! sapere che un vero professionista, come sei tu, non chè la persona che ha saputo accendere in me appena più che bambino la scintilla della passione per la musica e che mi ha quindi portato su quel palco, ha apprezzato veramente il nostro impegno e valutato con giusto spirito critico il risultato finale è davvero bellissimo...
RispondiEliminaGrazie di cuore.
Carlo
Caro Carlo...ne è passata di acqua sotto i ponti di Acqui... sei cresciuto... Quella sera mi sono divertito e, devo proprio dirlo, anche commosso alla fine... Perché quello spettacolo era autentico...come lo eravate voi... BRAVI...e GRAZIE!
EliminaDIREI UNA PERFETTA FOTOGRAFIA DELLA SERATA...................
RispondiEliminaDIREI UNA PERFETTA FOTOGRAFIA DELLA SERATA.......GIORGIO CHIAROLANZA
RispondiEliminaGrazie... Quei ragazzi mi hanno entusiasmato...mi è sembrato giusto dire la mia a "caldo"...
EliminaGrazie di cuore, hai sicuramente colto lo spirito della serata .....
RispondiEliminariguardo ai tecnici, devo dire che hanno fatto i miracoli, uno spettacolo così avrebbe avuto bisogno almeno di una settimana di allestimento in teatro, purtroppo questo accade solo nelle grandi produzioni ;-)