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martedì 18 dicembre 2012

18/12/2012 Martedì mattino... Natale...quale?

Buon giorno (mica tanto)


Ogni anno arriva Natale...bello... Vi ho già detto che mi piace tanto l'attesa del Natale... Mi piacciono i concerti, gli acquisti dei regali, le illuminazioni...il clima di festa...

In questo periodo ogni sera ho un concerto... E molti di questi li faccio con i bambini... 


Avete presente? Quei faccini con le pupille vive...di chi sa che sta per fare una cosa grande...cantare il Natale in anticipo...davanti ai genitori... Non importa se i genitori hanno una montagna di problemi... C'è la crisi...a volte la crisi è anche della famiglia...mamma e papà non si parlano più...magari non vivono neppure più insieme... Ma quel giorno non conta...quel giorno ci sono tutti e due...e quello è più importante di tutto il resto... E hanno la gioia negli occhi perché quei canti li porteranno dentro di loro per sempre... 
Ogni anno, immancabilmente,  mi chiedo: "Natale, quale?!"... Quello che tutti vogliono vedere felice...nonostante tutto...e tutti...mi rispondo....
Eppure, scusate, a costo di diventare retorico, scontato, banale...io non posso non pensare a quei bambini trucidati i Connecticut...
E allora... Natale...quale? 
Perché? 
Perché succede questo? 
Perché succede e, dopo un po', ricapita? 
Perché non si trova un rimedio alla follia umana...o almeno alle conseguenze della follia umana? 
Che Natale passeranno i genitori di quei venti bambini uccisi? 
Quei venti bambini non potranno vivere mai più il loro Natale infantile, con le pupille che brillano più delle palle degli alberi addobbati per una festa che per loro non c'è, non c'è quest'anno e non ci sarà mai più negli anni a venire...
Quei bambini sono morti, probabilmente, mentre stavano preparando il loro spettacolo di gioia e di attese magiche... 


Tutto finito in pochi colpi, esplosioni che non raccontano lo scoppio della festa...ma raccontano la morte...come la peggior favola...dove l'orco, però, non vince quasi mai... 


Nelle favole è quasi sempre battuto dai "buoni"... Le favole raccontano sempre di orchi, streghe cattive, matrigne insensibili... La favola ha un importante compito pedagogico: spiegare ai più piccoli che esiste il "cattivo", il "male"... Con la metafora e l'astrazione la favola finisce sempre per rassicurare i bimbi dicendogli  che la bontà, la ragione e il sentimento, uniti a una buona dose di coraggio, vincono sempre  sulla cattiveria e la malvagità...
Ma la realtà supera, molto spesso, la fantasia... E l'orco si trasforma in un giovane, con disturbi mentali, dal nome a me familiare... Adam Lanza... Lanza come la mia scuola...una scuola moderna come quella in cui l'orco è entrato di prepotenza estirpando il cuore alle vite di venti bambini in età compresa tra i cinque e i dieci anni... 



Ma quelle vite spezzate non saranno rigenerate da un sortilegio, dalla fine di un incantesimo... Adam Lanza era disturbato mentalmente... 
La colpa allora non è sua? 
E di chi è? 
Della madre, che possedeva un arsenale in casa? 
Degli Stati Uniti d'America che permettono ai loro cittadini di armarsi fino ai denti? 
Del destino? 
...Ma, intanto, venti voci bianche, ora sbiadite, trasparenti, non canteranno la gioia del Natale... Altrettante famiglie non troveranno più la ragione di un sorriso nel giorno di Natale... 



Forse è più preciso dire che non troveranno più la ragione...
Natale, quale?
Nel 2008 ho scritto un brano con questo titolo... Nelle mie intenzioni c'era il "programma" di descrivere la sofferenza e la morte di chi, malato terminale, riusciva a vedere e a sentire dalla finestra della sua camera le luci e i suoni del Natale che sopraggiungeva... Un Natale che lui, morente, poteva solo vivere nel ricordo di quelli  che furono...
Oggi ripropongo l'ascolto... Quei suoni drammatici, grotteschi e inverosimili si "sposano" bene con lo smarrimento di chi è rimasto a chiedersi perché queste cose devono succedere? Perché tra qualche mese ne succederà un'altra e noi, impotenti, potremo solo dire... "Natale...quale?"...


Buona (si spera) giornata...

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