Buon giorno...
"In conseguenza di ciò, è lecito domandarsi quale sia mai la parte lasciata al popolo nel sistema politico, dal momento che il Senato ha il controllo su tutte le questioni particolari delle quali abbiamo parlato e che - l'aspetto più importante - regola tutte le entrate e le uscite, mentre i consoli, da parte loro, hanno pieni poteri sui preparativi di guerra e di autorità assoluta nel campo. Ebbene, anche al popolo, infatti, in questa costituzione, ha il controllo degli onori e delle pene, le sole cose dalle quali sono tenuti uniti gli imperi, gli stati e, in una parola, tutta la vita degli uomini. Dove tale distinzione o non è conosciuta o, pur essendo conosciuta, è praticata male, infatti, nessuna questione può essere regolata con criterio: e come potrebbe, visto che i buoni sono valutati allo stesso modo dei cattivi? Il popolo, dunque, spesso giudica una causa che prevede sanzioni in denaro quando l'ammenda per il reato sia considerevole, e soprattutto giudica coloro che hanno ricoperto cariche importanti. E' il solo a giudicare le cause capitali."
Così scriveva Polibio nel libro VI delle sue "Storie". Personalità politica di spicco della Lega achea, fu portato a Roma come ostaggio dopo la sconfitta del re di Macedonia, Perseo, vinto a Pidna nel 168 a.C.
Impressionato dalla crescita fulminea della potenza di Roma, studiò la sua costituzione a cui dedicò questo scritto…
Da questo emerge l'importante funzione del popolo nella vita sociale e politica romana…
Sono passati duemila anni e la politica contemporanea sembra aver dimenticato tutto….
Il "popolo" non elegge più i suoi rappresentanti in parlamento…vota, sì, i suoi rappresentanti alla Regione e, a scendere, in Provincia e nei Comuni…ma in parecchi casi ci sono "vizi" elettorali, non ultimo le collusioni con l'Ndrangheta e tutte le mafie…
Come abbiamo fatto a perderci? Cosa è successo? In questi duemila anni, per la verità di cose ne sono successe tante! Comunque…una cosa è certa… Noi "popolo" avevamo voce in capitolo… Ora ci tocca assistere impotenti alle manfrine di questi politici che non vogliamo, che si impongono con i vari "porcellum" e le varie porcate...
Siamo costretti a subire gli show del Grillo "parlante"... quelli dell'impavido Bersani che, ringalluzzito dal successo delle primarie, vuole sfidare a singolar tenzone il cavalier Berlusconi che, quasi ottuagenario - e non pago dei disastri compiuti a livello a europeo -, decide di tornare a rovinare l'Italia... E i centristi, poco centrati, oscillano un po' di qua un po' di là...e anche più lontano...dalla realtà...
E noi...a guardare impotenti gli impenitenti...senza patente di buon politico...che diventa apocalittico...
Cosa possiamo fare? Ieri tutti i giornali e i radiogiornali (credo anche i telegiornali...ma io, pur pagando il canone, non guardo più la televisione) hanno gridato che un quarto di italiani è a rischio povertà... E noi? Dobbiamo ancora vedere questi "professionisti" della politica sproloquiare assurdità?
Dobbiamo ancora aspettare trepidanti che lo spread salga? Che le borse scendano? Quanti Natali dobbiamo ancora passare prima che cambi davvero qualcosa in Italia? Perché dobbiamo aspettare che questi politici muoiano per liberarcene? Guardate che non ho detto che ce lo auguriamo...ma, certamente, rimane solo da capire quanto questi politici assurdi possano ancora vivere prima che una demenza senile più forte di quella che hanno già li porti via dalla nostra vita... Ma...intanto...mentre questi pupazzi pazzi che ci hanno fatto a pezzi invecchiamo (e, aggiungo io, troppo lentamente) altri "nuovi" sopraggiungono sulla scena a imparare il mestiere del nullafacente...del contaballe, dell'inconsistente...
Vico parlava di corsi e ricorsi storici...e a questo io mi attacco... Prima o poi le cose cambieranno...a qualsiasi prezzo... Non morirò sotto questo cielo italiano che sa di povere cose e povera gente...
Buona giornata...
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