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sabato 28 luglio 2012

28/07/2012 Sabato pomeriggio. L'ascolto del sabato

Buon pomeriggio,

dopo tutto questo parlare di piante, alberi e vita vegetale mi pare appropriato condurvi nella musica di Ottorino Respighi e, in particolare, nel poema sinfonico "I pini di Roma". Con "Le fontane di Roma" e "Feste romane", costituisce la cosiddetta "Trilogia romana" del grande compositore.
Il poema sinfonico parte da un "programma"...descrivere, con l'arte più asemantica che conosciamo - la musica appunto-, i pini della capitale nei diversi luoghi e nelle diverse ore del giorno. 

Questi i movimenti:

1. I pini di Villa Borghese
2. Presso una catacomba
3. I pini del Gianicolo
4. I pini della Via Appia

Ogni ambientazione richiede, ovviamente, un climax differente. Così "I pini di Villa Borghese", con i giochi dei bambini in pieno giorno, avrà carattere "festoso". "Presso una catacomba", per ovvie ragioni, sarà basato su timbri cupi, con l'organo che tiene note basse e tromboni e altri strumenti "gravi" che rendono perfettamente l'atmosfera. Per "i pini del Gianicolo", ambientato di notte, nell'antica Roma, nei pressi del tempio del dio Giano bifronte, assistiamo a un bell'esempio di "onomatopea musicale" poiché Respighi cerca di riprodurre con gli strumenti dell'orchestra il verso dell'usignolo. Infine, ne "I pini della Via Appia", ambientata in un mattino nebbioso al sorgere del sole, il compositore descrive l'incedere di una legione di soldati. E' ancora l'organo a tenere suoni gravi e a far "tremare" il suolo... e un tripudio, ovviamente, di trombe, compresa la desueta BUCCINA, un'antica tromba oggi quasi sempre sostituita dal "morbido" flicorno.
La prima esecuzione avvenne al Roma , al Teatro Augusteo, il 14 dicembre 1924 sotto la direzione di Bernardino Molinari

Oggi vi propongo l'esecuzione pregevole della Radio Sinfonie Orchester Stuttgart (SWR), diretta da Georges Prêtre. Di quella esecuzione manca solo il numero 2, "Presso una catacomba". Per non farvela rimpiangere, la sostituirò con una "storica" interpretazione di Arturo Toscanini.











Buon ascolto...


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