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sabato 14 luglio 2012

14/07/2012 Sabato mattino. Botte da orbi...

Buon giorno,


Si è soliti citare questo proverbio dalle nostre parti: "nelle botti piccole c'è (o ci sta) il vino buono"... Noi monferrini che siamo nati nel vino, che è di-vino, lo tiriamo in ballo spesso...così come non risparmiamo quest'altro detto: "vuoi avere la botte piena e la moglie ubriaca"...
L'altro giorno, mentre facevo un sopralluogo per un concerto che dovrò tenere con le POKER SINGERS e che, a suo tempo, vi racconterò, mi sono imbattuto in una tenuta fantastica.  Questa è la sede regionale di sperimentazione vitivinicola. Pensate, un edificio del 1600 integro! Beh, diciamolo pure, la struttura è lasciata un po' andare per la verità (appartiene alla Regione Piemonte, e questa è già una buona regione, pardon, ragione, per capire perché è così degradata), ma con un fascino incredibile!
La responsabile del centro mi ha fatto fare un bel giro per ogni angolo del casale... Siamo arrivati nella cantina e, eccole, una serie di botti mastodontiche, una vicina all'altra...quasi come fossero tante tombe di prodi cavalieri... Non so se siete mai stati al Vittoriale, a Gardone (in provincia di Brescia), sul lago di Garda. Nel parco della casa di Gabriele D'Annunzio fanno bella mostra di loro dei grandi e austeri sarcofagi che fanno il "girotondo" a quello centrale, dell'eccentrico poeta...
Ebbene, queste enormi botti richiamavano un po' quel carosello!


Botti capaci di contenere centinaia di ettolitri di vino... Potremmo dire, visto che siamo in vena di proverbi, "BOTTE da ORBI", nel senso che anche un cieco le vedrebbe...
Oggi i pachidermici esemplari sono solo "oggetti" da museo...ma un tempo...erano vere e utilizzatissime...
L'ex proprietario della tenuta, ora scomparso, ha deciso di regalare al centro regionale il restauro delle botti. Ognuna di esse è stata smontata doga per doga. Queste, in rovere massiccio, una volta numerate, sono partite per un centro di restauro e sono tornate all'ovile, pardon, alla cantina completamente rigenerate... I sapienti restauratori hanno poi pazientemente ricostruito i vari puzzle ricomponendo ogni "contenitore" con certosina pazienza. Quando si dice "attaccare BOTTONE".
Al termine dell'operazione, come d'incanto, ogni botte è tornata a brillare di luce propria. Mi sono soffermato sulla numero "3"... "E' la più grande", mi dice orgogliosa la responsabile del centro. La guardo, la paragono alle altre "consorelle", busso sulle sue doghe avendo quasi la percezione di sentire una voce dall'interno che mi rispondeva: "chi è?"... D'altra parte, lo spazio interno di quella botte è equivalente a quello di un monolocale!
Alla fine nessuno mi ha risposto... La botte non ha "sbottato", le doghe non si sono "sdoganate", il supporto ha continuato a supportarla... Ho sentito l'esigenza di scattare una foto a quei giganti del vino...ho pensato, le condividerò con le mie lettrici e i miei lettori...
...Così faccio questa mattina...
Non c'è una morale dietro a questo POST, non c'è una considerazione finale...c'è solo la voglia di ricordarvi e ricordarmi chi siamo...gente del vino, gente abituata a filare tra i filari... Gente "potabile", pure commestibile...gente da mille e una BOTTE!
"Certe botti" (direbbe, forse Ligabue) rappresentano dei "monumenti" alla nostra vita contadina! Lo ha capito il signore, ex proprietario della tenuta, che a sue spese, ci ha restituito quei gioielli...
...non l'ha ancora capito l'ente pubblico che lo possiede e lo gestisce, che non interviene sui nostri frammenti di vita...una vita sempre più in frantumi...ma pur sempre bella e impagabile...


Buona giornata...

Finché c'è vite c'è speranza...

Buon giorno...



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