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lunedì 24 dicembre 2012

24/12/2012 Lunedì mattino... elaborare il lutto della scomparsa di Babbo Natale... Non è una cosa semplice...

Buon giorno...



Questo POST è VIETATO AI MINORI DI DIECI ANNI!

Babbo Natale non esiste? 


Ma lo sapete che questa scoperta può rivelarsi un dramma?

Io non ho figli... Sono quindi un padre mancato...anzi...mi correggo...un padre inesperto... Perché ogni allieva/o che impatta in qualche modo con me è una sorta di figlia/o... 
Devo dire, però, che io difetto totalmente nella gestione della faccenda "Babbo Natale"... Non è una cosa da poco... Mettetevi nei VOSTRi panni...di genitori...genitori di figli piccoli... Tutti i bambini credono in Babbo Natale che arriva la notte di Natale in tutte le case del mondo e distribuisce regali... 


I piccoli non vedono l'ora che arrivi quel momento...vanno a dormire sognando che venga subito il mattino successivo...con i regali sotto l'albero... Un'attesa, un avvento (mi perdonino i credenti) di un evento magico e meraviglioso... Quella mattina, la mattina di Natale, i bimbi vedono in un attimo realizzarsi tutti i loro desideri... Qualche mese prima...qualche giorno prima (per i soliti ritardatari) hanno preparato la letterina con i "desiderata"... E poi inizia l'attesa... E quella mattina eccoli...tutti i doni richiesti... Ed è stato Babbo Natale!
Ogni tanto qualche bambino si pone delle domande più grandi di lui: "ma come fa Babbo Natale a portare in tempo tutti i regali a tutti i bambini del mondo?" La domanda viene accantonata... E' più grande di loro...appunto. E poi, se esiste Dio, se ha creato l'uomo, se ha creato il mondo, se vede tutti e tutto, allora perché Babbo Natale non dovrebbe essere in grado di rispettare tutte le mondiali consegne? In fondo Babbo Natale diventa un personaggio non solo magico...anche mitologico...quasi religioso...


A questo punto, a molti genitori sensibili, si pone la drammatica domanda: "quando nostro figlio scoprirà che Babbo Natale non esiste? Dobbiamo dirglielo noi? Lo deve scoprire da solo?"
Guardate che la "morte" dell'idea di Babbo Natale può essere difficile da elaborare...quasi quanto la morte di una persona cara... Perché scoprire che un "mito", una "leggenda" in cui si credeva ciecamente, non è mai esistito porta sconvolgimenti interni... Non ultimo può pesare quel senso di "tradimento" avvertito nei confronti di papà e mamma... Il bimbo è troppo grande per credere ancora a Babbo Natale e troppo piccolo per capire che i suoi genitori hanno assecondato i suoi sogni per rendergli i natali più felici e magici...


Certo la differenza la può fare la modalità di scoperta... Voi vi ricordate come avete saputo della "dipartita" dell'omone di rosso vestito? Io ho conservo un ricordo nitidissimo... Facevo prima elementare... Avevo notato che i miei, dopo la "canonica" letternia a Babbo Natale, tornavano a casa, vicendevolmente, e con fare furtivo, con scatole piuttosto voluminose... Nei giorni immediatamente precedenti il natale sentivo suonare il citofono...c'era sempre qualche zio al piano terra...mia madre scendeva e poi, con fare altrettanto furtivo e sospetto, schizzava nella sua camera da letto... Poi tornava in cucina a fare i lavori... Io e mia sorella abbiamo atteso il primo giorno in cui siamo rimasti soli a casa e, molto eccitati, abbiamo aperto ogni armadio della camera dei nostro genitori... Ed eccoli...la scatola per gli esperimenti di "ecologia" (non chimica....ecologia...)...la tale bambola, il completo da calcio del Milan... Ogni desiderio espresso nella lettera al Babbo internazionale si era concretizzato davanti ai nostri occhi...e prima del 25 dicembre...
Il senso di tradimento è stato  sostituito dal narcisistico godimento di essere stati "più furbi" degli adulti! 
Credo che questa sia stata una modalità giusta per scoprire che Babbo Natale non esiste... Il senso della scoperta, della vittoria vince (credo sempre) sul senso di abbandono dell'idea che nel cielo corre, a velocità della luce, la slitta di Babbo Natale...


Una modalità "morbida" di comunicazione della "ferale" notizia, da parte dei genitori, può essere altrettanto efficace... Perché, in questo caso, grandi e piccoli diventano "complici"... I grandi guidano i piccoli alla scoperta della verità...con amore...con sensibilità... Capiterà altre volte...quando dovranno parlare a loro (un po' più avanti) di amore, di sesso, di morte... Sono "tappe" importanti della crescita dei bimbi, ma anche dei genitori...diciamo della famiglia...
Quand'è, allora, che la notizia della inesistenza dell'omone magico può diventare traumatica? Per esempio quando il bimbo compie la scoperta per bocca di un coetaneo o una coetanea... "Scemo, Babbo Natale non esiste! Me l'ha detto mio cugino... I regali li mettono sotto l'albero papà e mamma...e tu sei proprio scemo...perché ci credi ancora..." E tutti i bimbi ridono del "diverso", del sognatore... E' in quel momento che quest'ultimo avverte la sua inadeguatezza...e si sente tradito dai genitori...
Conosco un bimbo che ha scoperto la triste verità per bocca di una suora... Capirete...lei, sposata col Padre Eterno, votata a Dio, i Santi e tutti gli angeli in colonna, non poteva sopportare che la festa del SS. Natale fosse distratta da "stupidaggini" quali quella di Babbo Natale.... La suora, con la sensibilità di una iena ridens...anzi...con la sensibilità e il calore di un pinguino della Patagonia, ha detto al povero bimbo parole simili: "senti, è inutile che perdi tanto tempo dietro a queste fantasie su Babbo Natale che porta i regali. Babbo Natale non esiste"...


"Il Natale è la festa della nascita di Nostro Signore.. Il resto non conta!"


E brava la nostra sorella! Complimenti! 
Il bimbo è deluso...forse anche un po' traumatizzato... Sono delusioni che si superano...ma...lì per lì...ti fanno stare male...soprattutto se queste delusioni sono arrecate da persone di cui ti fidi e che dovrebbero trasmetterti il senso della fede...
Alla fine di questo POST sapete cosa vi dico? Ma ve lo dico seriamente...io credo che Babbo Natale esista... Perché non dovrebbe? Babbo Natale è in ognuno di noi...ce lo portiamo dentro...perché in ognuno di noi alberga, in qualche angolo del nostro essere e del nostro esistere, quel bambino che viveva di sogni...non pensava alla morte...credeva che con un bacio si procreassero i bambini... Quel bambino è il motore di noi adulti...che passiamo troppo poco tempo con noi stessi, soprattutto quella parte di noi che gioca ancora e crede ancora...e vive ancora...quel bambino che, se l'anima esiste, ne è parte integrante...perché l'anima non invecchia...e non muore...


Buon lavoro, Babbo Natale...

Buona giornata...a voi...E Buon Natale...

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