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giovedì 9 aprile 2015

09/04/2015 Giovedì pomeriggio... Anche se con due giorni di ritardo... Auguri, Billie...

Buon pomeriggio...



Oggi è il nove aprile... 
Travolto dai mille impegni, nella frenesia di pubblicare (in poco tempo i POST del mio BLOG), mi sono distratto e solo ora mi accorgo che due giorni è stato il compleanno della grandissima Billie Holiday, cantante dalla voce inimitabile...irraggiungibile...
Quello appena trascorso è un compleanno importante...il centesimo! Eleanora Fagan...o Elinore Harris...era nata, infatti, a Filadelfia il 7 aprile 1915, proprio l'anno della grande guerra...


Un po' di tempo fa, per la precisione il 18 febbraio 2013, ho dedicato un POST pomeridiano a Billie... Da quella pubblicazione riporto le parole che leggerete qui sotto...parole che non sono che un piccolo omaggio alla sua grandissima voce...
...Una voce che racconta tutta la sua vita, la sua breve vita, triste, cattiva, impietosa... Una vita vissuta solo per quarantaquattro anni... Una vita nata male, da due genitori bambini... Il padre, suonatore di banjo, sedicenne, Clarence Halliday, che mai si occupò di lei... La madre, Sadie Fagan, tredicenne... e lei, Eleanora Fagan...o Elinore Harris, costretta a inventarsi una città natale, Baltimora (non ricordava, infatti, di essere nata a Filadelfia), un nome d'arte, Billie Holiday, che ricordava il nome del (quasi) padre e dell'attrice Bilie Dove...
Eleanora, trattata male da chi l'accudiva, violentata a dieci anni, costretta a fuggire costantemente da altre violenze sessuali... Autoviolentata quando incominciò a prostituirsi, ancora ragazzina, ad Harlem... 


Conobbe il carcere... Il suo talento, ancora nascosto, il suo istinto di sopravvivenza, la portarono a "inventarsi" il mestiere di "ballerina"... Ballava...male...ma cantava magnificamente... Per questo fu assunta in un localaccio...


La soprannominarono subito "Lady" perché si rifiutava, al contrario delle altre, di prendere le mance dai clienti. Il prezzo da pagare era di farsi infilare i soldi tra le cosce... Eleanora ne aveva abbastanza delle mani sozze degli uomini... 
Sì salvò...almeno per un po'... Direi che, prima di tutto, la salvò la Musica... Perché mentre si vendeva agli uomini, lavava le scale e sognava di essere una donna, ascoltava i dischi di Bessie Smith e Louis Armstrong... Così ha imparato e in quegli anni la Musica è entrata dentro di lei...
Il talento non conosce provincia, non conosce condizione sociale, non conosce le brutture del mondo... Quando c'è esplode... Non poteva non uscire da un corpo e da un cuore così vilipeso come quello di Eleanora... E quella voce aspra, che ti graffia il cuore a ogni nota, è proprio lo specchio di quello che è stata Billie Holiday... 


La Musica l'ha salvata ma non l'ha difesa... Come spesso è accaduto, e come purtroppo ancora capita alle "dive" belle, brave e "dannate" (pensate, per citare solo qualche caso, a Marilyn Monroe, o alle più recenti Amy Winehouse e Whitney Houtson) la vita è sfuggita di mano a Eleanora... A soli quarantaquattro anni l'ha lasciata...consumata dal dolore esistenziale e dagli stupefacenti...
Rimane la sua voce così unica e struggente...un'enciclopedia di emozioni...che non posso morire....mai...

Vi posto un'ora abbondante della sua  Musica meravigliosa... Ascoltatela...


...e una esecuzione dal vivo...





Buon pomeriggio...

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