Buon giorno...
... Buon ultimo dell'anno...
Dobbiamo abituarci a finire e a iniziare le cose...
I festeggiamenti dell'ultimo giorno dell'anno possono essere un'ottima "palestra" per fare il "callo" ai cambiamenti della nostra vita...
Non per niente c'è l'antica, quanto "leggendaria", usanza di liberarsi delle cose vecchie buttandole dalle finestre della propria casa...
Buttare via...cambiare...
Non è facile...
Almeno non lo è per me...
Io odio i cambiamenti...quelli facili...quelli complessi... Tutti sono difficili da "elaborare"...
L'"immaginando" di ieri, quindi, capita abbastanza a "fagiolo"...
Questa era la fotografia...
Orme di piedi in riva al mare...i miei...ma potrebbero essere di qualunque altro...
Piedi che vanno a cercare qualcosa...
La libertà?
La vita?
La morte?
Il futuro?
Il passato?
... Il mare può essere visto come la partenza o l'arrivo...lo slancio o l'ostacolo...
Piedi che vanno a sbattere contro l'utopia o la speranza...
Qualcuno su quell'acqua pare ci abbia camminato... Erano altri tempi...antichi...diversi...
Io, quella sera in cui mi sono trovato al cospetto di quelle onde dolci e mansuete, non sono riuscito...
Strano per le onde del mare essere al tempo stesso dolci e salate...
Quella sera, ad ogni modo, io non sono riuscito ad andare oltre...
O non ho voluto?
E se fossi andato oltre che cosa sarebbe successo?
Sarei morto?
Sarei rinato?
Avevo i piedi fermi...come fissi nelle sabbie mobili e, al tempo stesso, mobili su quella sabbia ferma...
E poi...occorre davvero camminare per andare oltre?
No...
Si può stare fermi...eppure...volare...
Si può stare fermi...eppure...volare...
Quel mare, ogni volta, mi consola...mi conforta...mi dà pace...
Il mare è un "ossimoro vivente"... Mentre domenica pomeriggio, quando la sera era già buia, mi confortava, mi accarezzava e mi diceva di stare tranquillo, dall'altra parte dello stivale, da nord a sud, stava terrorizzando centinaia di persone sospese tra il rogo del Norman Atlantic, le carcasse di gigantesche navi mercantili e la vorace e famelica voglia di morte delle sue onde gigantesche...
Il mare mi ricorda Pippo, il mio cane, così dolce con i suoi padroni, così feroce con i giovani animali del bosco...
Eppure, pur disperandomi per le ennesime vittime del mare, non riesco a vederlo come un nemico... Oggi, come ieri, come un mese fa, è l'elemento di questo mondo che più mi consola...
Allora quelle impronte?
Giulia, citando Ligabue, ha scritto, a proposito della mia fotografia: "ogni passo è una scelta, ogni passo fa l'impronta"...
Lo credo anche io...però credo altrettanto fortemente che ci sono passi così fondamentali nella nostra vita che non lasciano impronte esterne ma profondissimi segni dentro di noi...
Allora oggi, proprio oggi, davanti all'arrivo di un nuovo anno, mi sento come di fronte a quel mare, al mio mare, quello buono... Lo attendo...aspetto le sue onde...fiducioso... Non temo di bagnarmi i piedi...
Spero che sia così anche per voi...
Mi fermo...
lo guardo...
mi guarda...
gli dico: ti devo temere,
mio amico?
Staremo a vedere...
Perché mai dovrei non fidarmi
di onde talmente gentili
che sembrano accarezzarmi?
Non sembrano ostili...
Silenti lambiscono i piedi
dei sogni più ingenui che sento.
Allora, mio amico, mi chiedi
se sono sincero o se mento
dicendo con filo di voce
che so di potermi fidare
di te che, continuo e veloce,
mi fermi per farmi volare...
Ci penso soltanto un momento:
"mi fido senz'altro di te"
continuo il discorso convinto:
"semmai non mi fido di me"...
Buona giornata...
Onde dolci, ma acqua salata... come le lacrime della solitudine... Credo nel Suo ritorno ad un recente passato, se ha i colori dell'alba di ieri, o del Cielo di queste fotografie. O il verde di un meraviglioso pino che "parla"...
RispondiEliminaFELICE RINASCITA, Maestro. E un 2015... leggero, "leggiadro"... come un fiocco di neve, o un volo di farfalla.