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lunedì 29 dicembre 2014

29/12/2014 Lunedì mattina... PENSIERI SERI... Quarto e ultimo "Miracolo di Natale"... L'albero della rinascita...

Buon giorno...




Inizia la settimana che ci porterà al cambio dell'anno... Com'è stato il vostro? La fine del mese di dicembre è sempre un periodo in cui si fanno bilanci...
Io taccio perché il mio anno è stato bellissimo e bruttissimo... La mia vita è sempre stata sulle montagne russe... Quest'anno di più... C'è solo un aspetto, comunque da non sottovalutare, che migliora sempre...quello professionale... Sotto l'aspetto musicale ogni anno è migliore di quello che lo ha preceduto... Ogni 31 dicembre penso: "potrà il prossimo essere più importante di questo?" Fino ad ora è andata bene...
Umanamente...beh...lasciamo perdere...
La mia personalità è duplice... Sono l'essere più sensibile del mondo e, per certi aspetti, anche il più cinico e spietato... In me alberga l'istinto del predatore e del buon samaritano... Le due "entità" lottano da sempre per prevalere una sull'altra... Io, ovviamente, faccio il tifo SEMPRE per quella buona... Ma io...non sono sempre io? Sapete...credo di avere uno sdoppiamento di personalità... Non sono ancora riuscito a sopprimere la parte "malata"...di me...Sono una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hide...
Dopo questa prefazione, veniamo a parlare del quarto e ultimo "miracolo di Natale"...


Scrivo "ultimo" perché ritengo che l'influsso "magico" del 25 dicembre si sia esaurito...
Dunque veniamo al nostro "miracolo"... 
Tra i regali di Natale quest'anno ho ricevuto un pino... Uno di quelli veri... 


Sapete, quelli che si acquistano nei vivai, con tanto di radici, si tengono un mese in casa addobbati per Natale...e poi, terminate le feste, si piantano nella "nuda terra" (in realtà molti li gettano nel cassonetto)... 
Il fatto è che quei pini, abituati al caldo della casa (che, tra l'altro, gli fa perdere un sacco di aghi) quasi mai attecchiscono e diventano scheletri di un passato recente...scheletri ancora più tristi perché un albero, quando muore, fa un gran rumore...dentro...


Il pino di quest'anno è bellissimo...un "pino di Normandia"...
Non avendo lo spirito giusto per festeggiare questo Natale, peraltro avendo già fatto un albero con legni secchi raccolti sulle rive del mare, ho deciso di piantarlo proprio nei giorni di festa...
Raffaella me lo ha regalato come simbolo della mia "rinascita"... Una rinascita auspicata anche (o soprattutto) da me...
Quel giorno di festa in cui ho deciso di piantare il pino c'era un bel sole... Ho preso la vanga e ho cominciato a scavare... A ogni centimetro guadagnato sentivo che quello scavare non era solamente metaforico...quella fatica era vera e, a tratti, dolorosa...
Pippo e Kleine partecipavano con gli occhi all'operazione...







Mentre scavavo mi dicevo: "se questo pino ce la fa...ce la farò anche io"... Sarebbe la prima volta che uno di quegli alberi attecchisce... Questo è il motivo per cui a casa da anni non si comprava più alberi veri per l'addobbo natalizio... Ma quest'anno è diverso... Quest'anno la posta in palio è la mia vita... Una vita che deve finalmente cambiare (avverbio che non sta per una semplice esultanza ma spero suggelli con un "punto" definitivo il basculare della mia anima irrequieta di viandante nell'insicurezza)...
Mentre facevo una sana e liberatoria fatica, mi venivano in mente le parole di un libro di Jean Giono che ho letto un paio di anni fa: l'homme qui plantait des arbres (l'uomo che piantava degli alberi)...
Ho pensato..."se attecchisce ne pianterò uno all'anno...sempre in questo giorno... Se cambio davvero, quegli alberi saranno il segno evidente del mio successo di uomo"...




Pippo e Kleine mi giravano attorno affettuosi e curiosi... Simpatiche bestiole piene di amore... 
A pochi metri dal mio nuovo albero ho intravisto un corpo estraneo... Mi sono avvicinato... L'orrore mi ha invaso gli occhi... Un cucciolo di capriolo giaceva morto... A guardarlo meglio, si capiva che della povera bestiola era rimasta solo la testa, con gli occhi sbarrati in cerca di risposte al suo doloroso perché, e la pelle...a cui erano rimaste attaccate le quattro zampine...
Non è la prima volta che Pippo commette queste atrocità... Cresciuto allo stato brado, prima di diventare "nostro" ha imparato a sopravvivere... Il suo istinto di "lupo" l'ha salvato... Ogni tanto questo istinto gli esce fuori...e lo fa scaraventare contro i caprioli più deboli... Non c'è nessuna differenza tra Pippo e un leone della savana...hanno la stessa ferocia... Pippo, però, è davvero un cane intelligente e altruista; una volta cacciata la preda la trascina per uno dei tanti buchi che si è scavato nel perimetro della recinzione e offre il suo trofeo alimentare all'amica Kleine...


Come se niente fosse, Pippo, una volta scatenata tutta la sua famelica ferocia, torna da noi e ci carica di amore vero...profondo e imperituro...


E il "miracolo di Natale"? Sento qualcuna/o di voi che si sta facendo questa domanda...
E' tutto qui: in un albero che cerca di rinascere...in un cucciolo di capriolo vittima dell'istinto feroce del cane più dolce del mondo...in un uomo che cerca di crescere diventando, ancora, bambino...


Buona giornata...









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