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giovedì 9 agosto 2012

09/08/2012 Giovedì mattino. Quella casa che non c'è più...

Buon giorno...


Quante volte avrò fatto quella strada? Diecimila volte? Ma no...molte di più... La percorrevo da bambino, a piedi...più facilmente in bicicletta...la percorrevo da ragazzo...certamente in bicicletta...la percorro oggi, tutti i giorni per andare a casa...per andare in centro...per andare...

Ogni volta che passavo vedevo quell'enorme caseggiato...anzi...quell'enorme isolato, grosso come un piccolo paese... Era la BORMA, fabbrica storica della città... Da quanti anni è chiusa? Un secolo.... Beh...non può essere un secolo perché io me la ricordo... Va beh...si fa per dire... Sono comunque tanti anni... Nei primi decenni dello scorso secolo c'era la MIVA (Manifattura Isolatori Vetro Acqu), poi trasformata in BORMA (Bordoni Miva Acqui), chiusa definitivamente nel 1980... Sembrava di più... Ad ogni modo... a ricordare le gesta di quella storica fonte di sostentamento degli acquesi...c'erano vari "simboli" la ciminiera, il serbatoio...

In consiglio comunale, qualche anno fa, si è approvato il piano di riqualificazione di tutto l'isolato... Questo prevedeva la demolizione totale della BORMA... Così anche quei simboli "storici" sono caduti.... Ecco alcuni scatti presi in prestito da:











Sì, lo ammetto, queste fotografie mi hanno colpito...colpi dati alla mia infanzia, alla mia adolescenza, alla mia età adulta...
... Ma ancora di più mi ha colpito l'abbattimento della casa ai lati dell'isolato industriale... Una casa signorile, certo decrepita...ma vestita di quell'eleganza d'altri tempi... Ho già forse parlato in un'altra occasione di questa sensazione... Quella casa assomigliava molto a una vecchia signora, con i suoi vestiti che sanno di naftalina...elegante e retrò allo stesso tempo...

Quella casa è stata assalita da "mostri meccanici" che l'hanno rasa quasi al suolo... Nessuna dignità...solo macerie...


Mi soffermo su quella casa...soprattutto perché l'altro giorno, fermo in coda in attesa di passare nei pressi dell'area della demolizione, ho potuto vederla da vicino...sventrata... L'iPhone mi ha permesso di entrare nell'intimo di quelle mura martoriate...


...sempre più vicino... Quelle porte...sospese nel vuoto...chissà quante persone le hanno aperte... Chissà chi è passato da una camera all'altra... Chissà quante parole hanno passato la soglia di quella porta bianca...parole d'amore? Di odio? Parole d'affari? Affari di cuore? Non so neppure se quello era un edificio pertinente alla MIVA/BORMA o era una casa di privati... Qualunque cosa...anzi...qualunque casa fosse...lì dentro sono passate anime e cuori... Ora, quelle porte sospese su un futuro drammaticamente certo, non possono che sottintendere un passato che non riusciamo più a leggere in quello che fu di quella "signora" anziana...


...aggredita da cavallette di metallo molto voraci...


Solo il primo piano rimane, dopo qualche giorno di batoste, a segnare il bordo della strada che, a sua volta, ha segnato la mia vita di uomo che cresceva e che cresce...




...sorvegliato da alcune nuvole pannose che fanno ombra al suo passato di cemento e passione...


Non tornerà mai più quella casa...se non in un'altra dimensione dove quelle porte continuano ad aprirsi su camere elegantemente arredate...frequentate da persone che hanno cose da dirsi e da darsi... 
... Credere che quella casa sia ancora intera in qualche dimensione a noi invisibile, in un tempo che ha altre scansioni... diverse dalle nostre, significa sperare che in quel tempo "parallelo" ci siano anche le persone che non abbiamo più...














1 commento:

  1. Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va....buona giornata principe. Hacky

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