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domenica 5 agosto 2012

05/08/2012 Domenica mattina... aggrapparci alla vita o lasciarla andare?

Buon giorno...


e buona domenica...

In questo periodo di transizione, di porte che sembrano chiudersi e portoni che sembrano aprirsi...



di ricordi che affiorano e ti proiettano in avanti... Di suoni "antichi" come la tua infanzia che ritrovi nello scaffale della biblioteca...sommersi da altri suoni più recenti...più adulti...e forse per questo meno affascinanti... 



In questo periodo d'estate che si avvicina all'autunno...all'inverno...al futuro...che cosa posso fare per vivere meglio ciò che mi sta capitando? Fare "resistenza"...magari non proprio passiva? Trovare il modo di fuggire da ciò che appare inesorabile? Trovare soluzioni alternative? Sì...ma a cosa? Alla vita? A qualche aspetto di essa? Io lo sto cercando di fare nel lavoro... Voi cosa fate della vostra vita che avanza? Attenzione, non intendo dire... la "vita che VI avanza", nel senso di tempo che non sapete come impiegare... Voglio dire...che cosa fate voi della vita che avanza...ossia che vi viene incontro? Ma poi, quando la vita avanza...vi viene davvero incontro o siete voi che andate dietro a lei?
Comunque...cosa fate voi della vostra vita? La lasciate andare, la "combattete"...per plasmarla a vostra immagine e somiglianza? Cercate di fermarla nel momento che più vi piace? La vita va vissuta...va difesa...e va goduta... E' un mestiere difficile quello di godersi la vita... Se non è un mestiere almeno e un esercizio...che non viene bene a tutti... Interviene il carattere, la situazione familiare, quella economica...la capacità di elaborare i "lutti"... Non tutti reagiscono allo stesso modo... Vi ho da poco raccontato la storia di Virginia Woolf...



Partiamo dal presupposto che a tutti, dai re ai barboni, dai milionari ai diseredati, capitano cose belle...bellissime...e cose bruttissime... Tutti noi dobbiamo essere molto abili a fare il bilancio di parti della nostra vita cercando di farlo "quadrare" e di non farlo finire in "rosso"... "La mia infanzia è stata molto felice"... "La mia adolescenza è da dimenticare"... "I miei quarant'anni hanno significato il periodo più bello della mia vita"... I conti si fanno sempre alla fine...ma bisogna saperli fare...soprattutto con se stessi... Bisogna accettare che tutto passi...occorre semmai cercare di far passare questo "tutto" nel miglior modo possibile...nonostante tutto...nonostante tutti...nonostante i "nonostante"...

Vi saluto con le parole "rubate" al libro di Alan Watts: "La via della liberazione" (Roma, 1992, Ubaldini Editore, p.52).



"Le cose più fantastiche nella poesia giocano sul tema dell'inconsistenza, della precarietà delle cose. Noi, ciascuno di noi, non siamo un'entità sostanziale, siamo come una fiamma. La fiamma è una corrente d'aria calda, come un vortice in un fiume, sempre in movimento, eppure in apparenza sempre uguale. Ciascuno di noi è un fluire  e se resistete a questo fluire diventate pazzi. Siete come quello che cerca di afferrare l'acqua con la mano: quanto più la stringe, tanto più in fretta l'acqua gli scivola fra le dita. Per cui il principio del godersi la vita - e non è un precetto, non è una regola morale, non ha niente a che fare con gli obblighi, i doveri ecc,; è completamente pratico -, il principio del godersi la vita è: non aggrappartici, lasciala andare."



Buona giornata...


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