Care lettrici e lettori fedeli, il conteggio di Net-parade,ogni mese, parte da zero. E' mia intenzione posizionare il mio BLOG nel punto più alto possibile delle classifiche. Per farlo ho bisogno del vostro aiuto. Cliccate sul banner qui sopra. Non occorrono dati personali, basta cliccare su "sì, confermo il voto"...SI PUO' FARE OGNI ORA! GRAZIE!

venerdì 3 agosto 2012

03/08/2012 Venerdì mattino. Il buio potrebbe non fare così paura...

Buon giorno...




Sì, lo so...adesso qualcuno mi scriverà che sono scomparsi i pesciolini a destra, nell'HOME PAGE del mio BLOG! In effetti c'è solo un rettangolo nero dove prima, su fondi cangianti da un giorno all'altro, sguazzavano pesciolini variopinti che trasmettevano, credo, allegria...



Mi devo affrettare...devo chiarire... Non c'è nessun "guasto" al gadget...oggi lo propongo così. "Eh, lo so, ma non c'è nulla"...sento già qualcuno che dice o pensa...
Ma siete proprio sicuri che non ci sia nulla là sotto? Facciamo una prova...doppio click nel rettangolo nero...vedete? Il cibo, di colore rosso, c'è... Guardate meglio...non vedete i cerchietti in quel mare di "petrolio"? Ma guardate ancora meglio... Non vedete che il cibo sparisce? Ma allora ci sono i pesci! E quanti saranno? Dieci, come sempre? Di meno? Di più? Ormai li conoscete i miei pesciolini... Qualche tempo fa vi ho scritto anche i loro nomi... Ma...se non li aveste mai visti, che cosa pensereste? E...se invece di un gadget virtuale fosse un lago nero e vero...e vedeste muoversi l'acqua senza vedere chi le agita...cosa provereste?
La paura più profonda si prova sempre per qualcosa che non si conosce. 
Avete mai letto il romanzo di Harper Lee, "il buio oltre la siepe"? Sì, proprio quello del 1960 che valse subito il premio Pulitzer alla sua autrice e che, due anni dopo, ispirò l'omonimo film interpretato da Gregory Peck... C'è un passo  significativo nel libro, e credo anche nel film, che dice più o meno così: "il buio oltre la siepe è ciò che è sconosciuto pur essendo vicino".
Ora, senza andare a scomodare Giacomo Leopardi e la sua idea di infinito, credo che quella frase sia sacrosanta. 
Perché i bambini hanno paura del buio? Perché non lo conoscono...non hanno confidenza con quella fetta di giorno in cui il Sole ci lascia Soli senza luce. Come dicevano gli antichi...si apprezza il giorno soprattutto perché esiste la notte. Così, in Musica, si apprezzano le consonanze perché conosciamo il suono "ostico" delle dissonanze. In cucina si apprezza il dolce perché esiste l'amaro... Amiamo la gioia come antidoto morale al dolore...  Allora direi che il discorso vale soprattutto per la morte. Amiamo così tanto la vita perché esiste la morte? E la morte ci fa così tanto paura perché non la conosciamo? Se fossimo certi di una vita ultraterrena non avremmo paura di andare oltre la vita stessa. Ma non ne siamo certi... E allora, intanto, amiamo la nostra vita...l'unica che possediamo (ammesso che non siamo buddisti)...poi si vedrà... Viviamo felici...ma, ogni tanto, ci viene la paura... Quando morirò? Ma come si fa a morire? Si impara a morire? Cosa si prova? Davvero ti passa tutta la vita davanti? O di dietro? 
Io ho sempre pensato che, nel momento della tua  morte, ti porti dietro l'ultimo pensiero che hai in testa... Se sei sereno, quello è il tuo "paradiso"...se sei pieno di rimorsi, quello sarà il tuo "inferno"...o...se sei un po' meno sfortunato...il tuo "purgatorio"... Purtroppo nessuno tra quelli che ha  già provato ce l'ha raccontato...o forse sì... Mah...intanto viviamo nella paura... L'ultimo respiro....è consapevole? E allora pensate ai condannati a morte...quell'attimo prima...l'ultimo... 
No basta...non voglio più parlare di questo... La paura ha anche prezzi più bassi da pagare... E' estate, alzate gli occhi al cielo, tra un po' è il 10, agosto, la notte di San Lorenzo... Ora, senza andare a scomodare Giovanni Pascoli  e i suoi drammi famigliari, godetevi quel cielo pieno di stelle... Non so se a voi capita....a me sì... Parto dal cielo pieno di stelle...godo di quella bellissima visione...poi penso: "ogni stella è come il nostro Sole... Ma quanti ce ne sono? E noi vediamo solo quelle della Via lattea! E le altre galassie? E tutto questo mare di galassie, nebulose, buchi neri, stelle, pianeti, pianetini, asteroidi...dove poggia? Cioè...tutto l'Universo...dove inizia e dove finisce? Ma com'è fatto? E' rotondo come il mondo, solo più grande? E dove finisce? E dove inizia? Ma...inizia dove finisce? E poi...finisce davvero da qualche parte?"
Insomma l'Universo è come il mio laghetto nero senza pesci...anzi con i pesci che ci sono ma non si vedono...ma si "sentono".
Ho aperto file troppo grandi...almeno per me... E pensare che siamo in estate, periodo di ferie... Ho la responsabilità di non rovinarvi la giornata inducendovi a fare ragionamenti che in questa stagione non si dovrebbero cercare...
Facciamo così...basta macro argomenti... Torno ai miei pesci invisibili ma individuabili nel nostro sentire... Non ci fanno paura...li consociamo...sappiamo come sono fatti... 



Esercitiamoci a non avere paura...e, per farlo,  cerchiamo di conoscere... Incominciamo dalle piccole cose... 
Ieri ho incontrato un uomo seduto vicino alla macchinetta del parcheggio... Aspettava qualche moneta... Non te le chiedeva direttamente...ti augurava "buon giorno" con un sorriso un po' irregolare (i denti non sono un privilegio di tutti). Io ero di fretta...e, lo confesso, quell'uomo mi ha trasmesso un sentimento non di paura...ma di diffidenza... Non l'ho considerato... Mentre ero nell'ufficio di Ivano per "ritoccare" il logo di COLTO CIRCUITO, ho pensato al signore... Non quello con la "S" maiuscola... quello con tutta la sua apparenza "minuscola". Non lo conoscevo e l'ho subito "etichettato" come un potenziale scippatore (ho subìto, sino ad ora, venticinque furti)... e non gli ho lasciato nulla... In compenso lui ha lasciato qualcosa a me...
Ho incominciato a pensarlo... al punto che gli ho regalato una sua identità...nella mia mente: "il signore era un ingegnere afgano fuggito dal suo paese... Persona preparatissima, intelligente, ha lasciato tutto per "cercare di cercare" un futuro migliore in un paese che a noi sembra ridotto alla frutta e per altri rappresenta ancora oggi un miraggio. Ingegnere senza nome, senza titolo di studio spendibile, senza lavoro...ma non senza sogni..." 
Mi è bastato pensare a questo per non avere più paura di lui... Era passata poco più di mezz'ora  dal mio incontro... ero certo di ritrovarlo...l'avrei risarcito con qualche euro della mia precedente noncuranza... Invece non c'era più... Questo sole d'agosto è troppo caldo anche per chi ha vissuto tanti anni nel deserto...
Domani passerò di nuovo di là...non so se lo ritroverò...so però che, se lo incontrerò di nuovo, non avrò più paura di lui...




1 commento:

  1. ...anche io un pò di tempo fa avevo iniziato a pormi domande sull'universo...domande stile le tue del post...chissà quanto sarà grande, dove inizia e dove finisce...ma poi mi resi conto che mi tormentavo la testa con interrogativi ai quali non so dare risposta..forse è tutto relativo...come nella teoria di Einstein..forse è come voler trovare l'inizio e la fine della terra...inizi a camminare per raggiungere l'orizzonte pensando di essere giunto a destinazione e ti ritrovi all'inizio...boh...forse l'universo non ha una fine ed un inizio...mah..chi lo sa...

    RispondiElimina