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sabato 17 marzo 2012

L'ascolto del sabato pomeriggio

Buon giorno,

Oggi, per l'ascolto del sabato, vi propongo una suite bellissima di Maurice Ravel: Ma mère l'oye.
Vi propongo, in tre parti, la versione integrale di André Previn, direttore che non ha bisogno di presentazioni, a capo della WDR Orchester (del 1997). La versione originale, del 1910, ispirato alle illustrazioni dell'omonimo libro per l'infanzia di Charles Perrault (anche se solo alcuni numeri derivano da questo), è per pianoforte a quattro mani (che io ho più volte suonato). La versione a quattro mani, come la precedente "Sonatine" (che io ho portato al diploma di pianoforte), è stata dedicata da Ravel ai  due figlioletti dei suoi amici polacchi Ida e Cipa Godebski che, però, non furono in grado di eseguirla al momento della prima presentazione in pubblico.

A seguire troverete la suite integrale, divisa in tre parti... Se potete, ascoltatela...TUTTA!
Ancora più sotto propongo l'ascolto dell'ultimo numero, Le Jardin Féerique, eseguito dai Berliner Philarmoniker, diretti da Sir Simon Rattle...Se volete/potete, confrontare le due esecuzioni, lo stesso brano lo trovate nella terza parte della interpretazione di Previn a partire dal minuto 05:29















Buon ascolto...

Ora vi saluto perché vado a suonare in un posto bellissimo, l'atelier dei miei noleggiatori di pianoforti di fiducia: Roberto Lazzarino e Silvia Caviglia...Lì avrà luogo una conferenza concerto che racconterà la voce e il suono dei pianoforti visti e sentiti dall'interno...Alcuni strumenti verrano aperti, sezionati....Una bella esperienza davvero...CIAO!

Poi vi racconto....

1 commento:

  1. a proposito di rabbia: ".....sento la rabbia nel cuore e mi fa male la pancia. La rabbia è fatta di cuore, è come il li-quore!! Non si vede perché è dentro il cuore....mi fa dire le parolacce belle, come “cavolo”, però ci sono anche le parolacce brutte, come “cazzo”. La rabbia è piccola e sta ferma. Esce quando sono contento, la fa uscire uno che è dentro il cuore: è uno che toglie la rabbia, la prende tutta e la butta fuori. È un signore, la butta nel cestino, dentro la nostra pancia, che sarebbe lo stomaco e poi noi la vomitiamo...." /lui ha cinque anni...

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