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lunedì 18 febbraio 2013

18/02/2013 Lunedì pomeriggio... Billie

Buon pomeriggio...



San Remo è appena terminato...ho ancora nelle orecchie le belle canzoncine proposte quest'anno... Mi sono divertito questa volta... Sarà perché molti dei brani strizzavano l'occhio e l'orecchio al Jazz, allo Swing...al Folk... Penso a Raphael Gualazzi, Simona Molinari, Simone Cristicchi, Maz Gazzè, Annalisa...e altri...
E mentre penso alle loro performance d'un tratto mi viene voglia di ascoltare Billie Holiday con quella voce incredibilmente penetrante... 


Una voce che racconta tutta la sua vita, la sua breve vita, triste, cattiva, impietosa... Una vita vissuta solo per quarantaquattro anni... Una vita nata male, da due genitori bambini... Il padre, suonatore di banjo, sedicenne, Clarence Halliday, che mai si occupò di lei... La madre, Sadie Fagan, tredicenne... e lei, Eleanora Fagan...o Elinore Harris, costretta a inventarsi una città natale, Baltimora (non ricordava, infatti, di essere nata a Filadelfia), un nome d'arte, Billie Holiday, che ricordava il nome del (quasi) padre e dell'attrice Bilie Dove...
Eleanora, trattata male da chi l'accudiva, violentata a dieci anni, costretta a fuggire costantemente da altre violenze sessuali... Autoviolentata quando incominciò a prostituirsi, ancora ragazzina, ad Harlem... 


Conobbe il carcere... Il suo talento, ancora nascosto, il suo istinto di sopravvivenza, la portarono a "inventarsi" il mestiere di "ballerina"... Ballava...male...ma cantava magnificamente... Per questo fu assunta in un localaccio...


La soprannominarono subito "Lady" perché si rifiutava, al contrario delle altre, di prendere le mance dai clienti. Il prezzo da pagare era di farsi infilare i soldi tra le cosce... Eleanora ne aveva abbastanza delle mani sozze degli uomini... 
Sì salvò...almeno per un po'... Direi che, prima di tutto, la salvò la Musica... Perché mentre si vendeva agli uomini, lavava le scale e sognava di essere una donna, ascoltava i dischi di Bessie Smith e Louis Armstrong... Così ha imparato e in quegli anni la Musica è entrata dentro di lei...
Il talento non conosce provincia, non conosce condizione sociale, non conosce le brutture del mondo... Quando c'è esplode... Non poteva non uscire da un corpo e da un cuore così vilipeso come quello di Eleanora... E quella voce aspra, che ti graffia il cuore a ogni nota, è proprio lo specchio di quello che è stata Billie Holiday... 


La Musica l'ha salvata ma non l'ha difesa... Come spesso è accaduto, e come purtroppo ancora capita alle "dive" belle, brave e "dannate" (pensate, per citare solo qualche caso, a Marilyn Monroe, o alle più recenti Amy Winehouse e Whitney Houtson) la vita è sfuggita di mano a Eleanora... A soli quarantaquattro anni l'ha lasciata...consumata dal dolore esistenziale e dagli stupefacenti...
Rimane la sua voce così unica e struggente...un'enciclopedia di emozioni...che non posso morire....mai...

Vi posto un'ora abbondante della sua  Musica meravigliosa... Ascoltatela...


...e una esecuzione dal vivo...




UN ANNO DI BLOG
18 Febbraio 2012




Buon pomeriggio...

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