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giovedì 17 luglio 2014

17/07/2014 Giovedì pomeriggio... "Aria nuova" nel programma

Buon pomeriggio...


Vi ho già parlato di "Aria Nuova", il nuovo programma di ACROSS DUO. Vi ho già scritto che il 19 luglio, dopodomani, io e Claudio Gilio ci esibiremo a Brondello (CN) in una serata fantastica organizzata dal Ristorante "La Torre"...una serata fatta di Musica, nuova, e piatti barocchi da gustare... 
Credo di avervi già anche scritto che lo stesso concerto, e la stessa cena barocca, verranno replicati giovedì 24 luglio in quel posto stupendo che è la Villa Faraggiana, ad Albissola Marina (Sv)...
Il nostro amico Ivano Giacomo Maero, del ristorante "La Torre", trasferirà cucina e personale nella strepitosa villa settecentesca della città ligure... Uno sforzo notevole reso possibile grazie alla generosa disponibilità di Ivano  Giacomo Maero e alla grande capacità logistica dell'Orchestra Sinfonica di Savona che organizza,  proprio a partire dal 24 luglio, la nuova edizione del Voxonus Festival.


E' giunto quindi il momento di parlarvi del programma di "Aria Nuova"... 
Ecco il LINK all'evento FACEBOOK di sabato 19 luglio...


ACROSS DUO eseguirà dieci brani. Nell'ordine verranno eseguiti:

Georg Friedrich Haendel 
Lascia ch'io pianga (dall'opera "Il Rinaldo")
Una delle melodie più belle del panorama operistico barocco. Molto utilizzata dai jazzisti per inventare fraseggi nello stile afroamericano. Presente nel mio CD "Invenzioni" (registrato dal vivo il 27 luglio 2013 proprio alla Villa Faraggiana). Il meraviglioso tema si alterna a quello di "But Not For Me", celeberrima song di Georg Gershwin 

Leonardo Leo
Manca sollecita (dall'opera "Il Demetrio")
Un brano meno conosciuto di un autore meno indagato del panorama musicale settecentesco.  Il tema lento e dolce viene eseguito secondo lo stile dell'epoca con il virginale (strumento coevo al brano, lo vedete nella fotografia qui sotto) e la viola barocca. A seguire il ritmo e il fraseggio diventano swing... Si passa al pianoforte e alla viola moderna. Cambia tutto. Il brano assume fisionomie nuove e inattese.


Wolfgang Amadeus Mozart
Là ci darem la mano (dall'opera "Don Giovanni)
Celeberrima aria di corteggiamento di Don Giovanni nei confronti di Zerlina, la contadina furba e ingenua che sta per andare in sposa a Masetto. Nel mio arrangiamento il corteggiamento avviene tra la viola, strumento classico, e il pianoforte, suonato "alla maniera" Jazz... Il primo cerca di convincere in tutti in modi il secondo ad allinearsi allo stile della tradizione. Non ci riuscirà. Al contrario, i due strumenti termineranno l'aria con un forsennato ritmo ternario in stile jazz costituito da armonie decisamente ardite... Quel ritmo e quelle armonie, sempre più veloci, evocheranno negli ascoltatori un "amplesso" musicale, fatto di note, armonie, frasi e improvvisazioni.

Antonio Vivaldi
Vedrò con mio diletto (dall'opera "Il Giustino")
Una meravigliosa melodia che solo il genio profondo di Vivaldi poteva esprimere. L'aria viene eseguita interamente nello stile settecentesco dal virginale e dalla viola barocca. Le bellissime melodie scateneranno un episodio centrale che evocherà il tango di Astor Piazzolla. Il ritorno all'esecuzione canonica dell'aria con gli strumenti antichi ricondurrà l'ascoltatore alle atmosfere iniziali.


Georg Friedrich Haendel 
Ombra mai fu (dall'opera "Serse")
Un'altra aria bellissima che si presta a essere armonizzata fin dall'inizio nello stile Jazz. Dopo l'esposizione, un lungo fraseggio all'unisono dai toni instabili e accattivanti conduce i due strumenti alle "divagazioni" armonico-melodiche dal tema principale che torna solo alla fine, questa volta eseguito con reminiscenze barocche.

Georg Friedrich Haendel 
Io le dirò che l'amo (dall'opera "Serse")
Un'altra aria dal "Serse" di Haendel, meno "sentita", forse, ma decisamente barocca. Come piccolo dato biografico vi scrivo che questa è la prima aria barocca che ho conosciuto ed eseguito nella mia carriera. Allora ero studente universitario e ho cantato "Io le dirò che l'amo" nell'aula magna della facoltà, in presenza di studenti e docente, come (udite bene!) SOPRANISTA, ossia come cantante maschile con voce, diciamo, femminile (per intenderci il sopranista oggi sostituisce il cantante castrato che, per ovvie ragioni, non esiste più). L'aria è eseguita all'inizio "in stile" con gli strumenti antichi. Al termine, il pianoforte introduce la seconda parte con armonizzazioni "fusion" nelle quali il tema originale si trova ottimamente a proprio agio sino alla fine dell'arrangiamento.


Georg Friedrich Haendel 
Ho tanti affanni in petto. (Dalla cantata "Mi palpita il cor" HWV 132 c/d)
Questo è l'unico brano che non appartiene al repertorio operistico bensì a quello delle cantate profane barocche. L'inizio è decisamente strano. Sa di Musica contemporanea. La testa del tema è riassunto in poche note che diventano una "serie" eseguita dalla viola all'interno del pianoforte. Questo, dopo l'opportuno abbassamento del pedale delle tre corde, farà risuonare le sue corde per "simpatia" producendo un effetto evocativo e delirante... Segue un episodio altrettanto "forte", fatto di ritmi convulsi, unisoni, battute in tempi "dispari"... E' un arrangiamento questo che mi emoziona moltissimo. Solo nella coda si può ascoltare il tema originale...

Wolfgang Amadeus Mozart
Don Giovanni a cenar teco (Commendatore Blues) (dall'opera "Don Giovanni).
Gli ultimi tre brani del programma sono dedicati al grande genio salisburghese.
L'aria del Commendatore è celeberrima perché ha al suo interno il primo esempio di DODECAFONIA della storia. Con duecento anni di anticipo Mozart ha inventato la "Musica seriale". Gli serviva Musica "nuova" per far intervenire un essere dell'oltretomba (il Commendatore era stato ucciso all'inizio dell'opera da Don Giovanni). Ecco allora inventata una Musica nella quale non eseguissero mai due volte, consecutivamente, i dodici semitoni contenuti nell'ottava del pianoforte. Nella mia versione la Musica descrive l'inferno nel quale sta per precipitare Don Giovanni. La Musica Blues, molto "trascinata", con la viola che in alcuni momenti si trasforma in "chitarra", rappresenta quell'idea di inferno, fatto di fumo, di calore, di donne... Una sorta di bordello nel quale un tipo come Don Giovanni non dovrebbe poi trovarsi così male.


Wolfgang Amadeus Mozart
Deh, vieni alla finestra (dall'opera "Don Giovanni")
La serenata dell'opera più bella di Mozart. Il grande compositore salisburghese scrisse questo numero scimmiottando proprio le arie barocche. Ecco spiegato il motivo della sua apparente "banalità"... Peraltro certe ovvietà del brano vengono disattese totalmente dal mio arrangiamento.
L'inizio è "letterale" con una piccola "variazione"... Across Duo esegue l'intera aria come se la stessa fosse riprodotta da un vecchio disco in vinile che, proprio a causa dell'età, s'incanta ogni tanto...  L'episodio fornisce ai musicisti la possibilità di intraprendere un'azione scenica che ci auguriamo possa essere divertente.
Dopo l'esposizione del tema, la parte grave del pianoforte inizia un rif ritmico ternario in swing... Successivamente inizia un lungo episodio all'unisono che confluisce nelle improvvisazioni dei due strumenti. Il finale è pirotecnico e nulla a che fare col tono pacato e "notturno" della serenata.

Wolfgang Amadeus Mozart
Ouverture tratta dall'opera "Le nozze di Figaro"
In un programma articolato e cangiante a ogni passaggio di battuta non poteva esserci finale migliore di un'"Ouverture"... Il senso è sempre quello di destabilizzare il pubblico andando controcorrente...risalire il flusso della regolare Musica barocca con divagazioni e sconfinamenti dello stile crossover di Across Duo. L'ouverture de "Le nozze di Figaro" è un brano decisamente virtuosistico, sempre in bilico  tra l'esposizione "classica" del brano originale e le incursioni jazzistiche, a totale carico del pianoforte che, per tutta la durata dell'esecuzione, "disturba" la pedissequa e regolare esecuzione del tema mozartiano... Una chiusura con i "botti", non c'è che dire. Sono certo che il pubblico si divertirà molto ascoltandolo... Credo anche noi...se riusciremo a superare lo stress dell'esecuzione Live di un brano di difficoltà decisamente trascendentale...


Ora tocca a voi... Venite a toccare con mano (o con orecchio, se preferite) ciò che le parole riescono appena a evocare...

A questa sera...


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