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mercoledì 29 ottobre 2014

29/10/2014 Mercoledì mattino... PENSIERI SERI... Candele...

Buon giorno...



Ieri vi ho chiesto di immaginare guardando la fiammella esile di questa candela...


Ringrazio Fanni, "Se", un'anonima lettrice ed Elena per il loro contributo...
In definitiva, per riassumere, ieri vi facevo una domanda simile a questa: vedete la candela mezza spenta o mezza accesa?
Non è una domanda da poco...
Non è come la storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno...
La fiamma che brucia è tutt'altra cosa... Col fuoco non si scherza...


Perché, da sempre, il fuoco rappresenta la vita...l'energia...ma anche la morte...
E...allora...torno sulla domanda...come la vedete questa candela?



Questo non è un periodo buono, per me...ormai lo sapete... Se mi addentrassi troppo in questo discorso potrei scivolare in un vortice di considerazioni  oltremodo negative...
Scelgo di affidarmi alle parole di Kostantinos Petrou Kavafis, poeta di origine greca ma vissuto quasi sempre all'estero, soprattutto ad Alessandria d'Egitto dove nacque e morì, rispettivamente,  il 29 aprile 1863 e il 29 aprile 1933. Le sue date hanno qualcosa di significativo... Avete notato? E' nato e morto lo stesso giorno...il 29 aprile...a settant'anni... Inoltre la sua data di nascita "assona", per certi versi, con la  mia...mentre quella della sua morte "consona" con quella della nascita di mio padre...


Poeta particolare Kavafis, artista della parola che ha pubblicato davvero poco in vita... Due raccolte, neppure cospicue...una nel 1904 e una nel 1910... La sua restante produzione è rimasta inedito sino alla sua morte...raccolta dallo stesso autore in volumi di fortuna o distribuita come regalo agli amici...
Divenne famoso e apprezzato solo dopo la morte...amaro destino di molti grandi...


Kavafis è senz'altro uno dei poeti di tutti i tempi più amati dal sottoscritto... A lui affido il mio stato d'animo...



Le candele – Costantinos Kavafis

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.






Ed ora...torno a chiedervi...vedete la candela mezza spenta o mezza accesa?

Aspetto i vostri pensieri...

Buona giornata...






1 commento:

  1. Maestro, buongiorno, a volte una candela pare spegnersi ma, basta il leggero sfogliare di un libro con la sottile aria che smuove e la candela riprende e splendere.....SE

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