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sabato 23 marzo 2013

23/03/2013 Sabato pomeriggio... L'Ascolto del sabato... Polacche...

Buon pomeriggio...


Mi pare giusto oggi proporre, per l'ascolto del sabato, un paio di brani di Fryderyck Chopin. Il nostro amò tanto il suo paese, la Polonia… I suoi successi più importanti in ambito musicale li ottenne a Parigi ma la Polonia fu sempre il suo amato paese. Ci tornò spesso, ogni volta che era possibile… Non c'erano le auto né gli aerei…tuttavia Chopin riuscì a mantenere  un contatto assiduo con la Polonia… Se è vero che il suo corpo giace confortato ogni giorno da fiori freschi depositati dai suoi connazionali nel cimitero di Père Lachaise, a Parigi, è altrettanto vero che il cuore del compositore è conservato a Varsavia, nella chiesa di Santa Croce. 


Questo legame profondo si concretizzò anche nel continuo riferimento alla musica autoctona polacca all'interno delle sue bellissime composizioni. Naturalmente la sua produzione non fu d’ispirazione popolaresca, bensì fu il risultato di una sublimazione delle cellule ritmico melodiche  delle danze e dei canti polacchi. Le prime polacche composte da Chopin risalgono agli anni 1822-28 ma la maturità artistica la incontrò negli anni 1834-35 con l’Op.26,  caratterizzata dall’eroismo e dalla maggior incisività dell'aspetto ritmico e melodico all'interno delle composizioni. L’insurrezione di Varsavia del 1830 e la successiva capitolazione del 1831,  le violenze dei nemici di sempre, i Russi, trasformarono le polacche di Chopin in canti di rivoluzione coerenti con lo spirito romantico che ispirava i compositori di ogni parte d'Europa che stava insorgendo contro l'oppressore.
Nell'ascolto del sabato di oggi vi propongo due polacche celeberrime: La Polacca op.40 n.1 e la Polacca op.53, scritta tra il 1838 e il 1839 e dedicata al compositore polacco Julian Fontana.

                             

La Polacca op.40 n.1 mantiene molti riferimenti con le danze autoctone. Il "da capo" contribuisce ad aumentare i riferimenti con la tradizione. Il ritmo fiero e "puntato" conferisce fierezza  e vigore… La fanfara militare del trio è concepita in modo tale da evocare l'orchestra. La polacca sarà anche conosciuta come "Militare"...


La Polacca op.53 fu scritta nel 1842 ed è l'esempio più significativo di questo genere. In questa composizione Chopin riesce a realizzare la sintesi perfetta tra elementi popolari e  quelli colti. Introduzione e  prima parte rispettano lo schema tradizionale. Bellissime le battute introduttive con le idee opposte, una ascendente e l’altra discendente, che si fronteggiano sino a diventare un tutt'uno. Il secondo episodio, marziale, crea un efficacissimo momento di stacco su cui si staglia la ripetizione della fanfara iniziale. Nella zona centrale  Chopin si allontana dalla forma consueta. 
Splendide composizioni che vi invito ad ascoltare. Per quanto riguarda la prima, l'Op. 40 n1, vi propongo l'interpretazione di Robert Finley...


Dell'Op.53 vi suggerisco questi due ascolti molto interessanti... Si tratta delle interpretazioni di due mostri sacri del pianismo internazionale di tutti i tempi: Horowitz Rubinstein... Quale preferite?

                 

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