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domenica 27 gennaio 2013

27/01/2013... PENSIERI SERI... La fine vile del vinile...e della nostra cultura...

Buon giorno...



Ieri, nella rubrica IMMAGINANDO, ho postato questa fotografia...


Vi ho lasciato ventiquattro ore per immaginare... Ora tocca a me...
Intanto vi dico che ho incontrato questo vecchio disco una mattina di qualche giorno fa mentre scendevo dalla macchina... Ero in piazza Castello, a Casale Monferrato. Stavo andando a fare l'ultima lezione della mattina nelle due classi quarte ginnasio... Già dall'auto avevo notato quell'oggetto non volante identificato, una sorta di DISCO ma non VOLANTE... Un disco drammaticamente sbattuto a terra...inesorabilmente abbandonato...rotto...perduto...


Strano no? Era lì, in uno degli stalli del mega parcheggio di piazza Castello... Così è partita la mia immaginazione...
Chi lo ha abbandonato? E soprattutto...perché? Io non mi separerei mai da un mio disco in vinile... A dire la verità non mi separerei mai neppure dalle mie vetuste musicassette... 


Si sa... Io non mi separo mai da nulla... Figuriamoci da un disco in vinile che rappresenta la mia gioventù... 
Gli anni ottanta, si sa, hanno sostituito quei supporti ingombranti con i CD... Ricordo i primi oggetti, piccoli, tascabili... E io che non ero contento... Troppo piccoli... La mia libreria-discoteca, già consistente, avrebbe risentito dal punto di vista visivo... 


Quei CD erano decisamente troppo piccoli... 


E poi, a dirla tutta, l'ascolto digitale non era assolutamente uguale a quello ottenuto dalla puntina che passeggiava nei microsolchi dei 33 giri... Se avete la possibilità, prendete un quartetto d'archi contenuto in un CD...ascoltatelo...poi fate la stessa cosa con un vinile... L'ascolto di quest'ultimo è assolutamente superiore... Certo...il disco  in vinile si deteriora prima, se usato con poche cautele... Però il risultato... Ed è per questo che negli ultimi anni si è assistito a una rinascita del vinile... Molti big della Musica internazionale non rinunciano a far uscire la versione in vinile, pur limitata, del loro nuovo lavoro...
Detto questo...
Perché un vecchio 33 giri in piazza Castello? Intanto chi lo ha abbandonato non ha fatto un torto solo al disco...ma anche a noi... Chi lo ha abbandonato ha "inquinato" il territorio con materiale poco smaltibile... Probabilmente il "fattaccio" è accaduto la sera prima... Un ragazzo, o una ragazza, magari ubriachi, in preda ad un attacco di stupida e stupita ebbrezza ha utilizzato il disco come fosse un frisbee... Peccato che al primo tiro il povero vinile si sia rotto cadendo rovinosamente a terra... Vi stupite? La maggior parte dei giovani non sa neppure cosa sia un 33 giri... Non molti giorni fa parlando in classe di "vinile" le ragazze hanno sgranato gli occhi... Io ho chiesto cosa ci fosse di strano... Le alunne non avevano mai sentito nominare quella parola... Non solo...molte di loro non lo avevano mai neppure visto dal vero un 33 giri!
Incredibile...anche perché queste ragazze sono figlie della mia generazione... E la mia generazione quei dischi non volanti li ha maneggiati...eccome...
Un disco in vinile abbandonato a terra sull'asfalto bagnato, in pezzi, è il simbolo della nostra cultura, musicale e non, che se ne va... L'arte, di ogni tipo, è sempre più presa a calci, calpestata, ignorata...dimenticata... Non è colpa dei ragazzi... E' colpa nostra...della generazione dei 33 giri... E' colpa delle generazioni precedenti... quelle che, addirittura, hanno ancora avuto a che fare con i pesanti 78 giri... E' colpa di chi ci ha governati, di chi ci governa e, forse (speriamo di no), di chi ci governerà... Perché un disco in vinile a terra, rotto e bagnato, non fa notizia...così come poco clamore fa un teatro che manda in cassa integrazione la sua orchestra, le sue maestranze...così come non fa rumore il numero sempre più esiguo di film prodotti i Italia... Così come non fa rumore una scuola che non cresce...e che non fa crescere i propri studenti...
Un vinile a terra fa una fine vile...vile come la fine che facciamo noi che sempre meno facciamo i conti con la cultura della cultura... La fine vile di un vinile che non torna all'ovile è  la metafora della nostra vita...fatta di giri, di solchi che, giro dopo giro, si appesantiscono sul nostro volto e nel nostro cuore... Un vinile che non gode più del rispetto delle nuove generazioni, vittime di degenerazioni sociali, è destinato a cadere a terra e a essere pestato... Intanto il CD, che ha spodestato il 33 giri dagli scaffali delle nostre case, perde carisma, perde importanza... Ora gli MP3, le chiavette, i server virtuali la fanno da padrone... E i nostri scaffali, che si erano abituati alle piccole dimensioni dei supporti digitali, non capiranno le nuovi dimensioni fatte di megabyte...che non si vedono...si sentono ma non si vedono...si scaricano ma non si ordinano sui ripiani nobili di mobili immobili...dai vuoti ignobili... Non più fisicità in quello che si sente...solo hertz... E in questi suoni che vanno e vengono rimani tu, vittima di una cultura che non c'è più...o, se c'è, si assottiglia...si liofilizza...così capita che un vinile che cade a terra non farà rumore...ma lascerà certamente un solco, un microsolco, ben segnato nel nostro cuore...

Buona giornata....

1 commento:

  1. Ciao Enrico, proprio ieri, camminando in una via di una delle nostre città più antiche e anche culla di musica e arte, "ho dovuto vedere" appese in un piccolo negozio artigianale una serie di BORSE composte da due dischi in vinile bucati per far passare un filo di cucitura che li unisce....una cosa terribile...pensa che erano tutti dischi famosi trovati in una casa disabitata. Mi ha fatto male vedere tale scempio e ho avvertito il dolore che possono aver provato i dischi quando sono stati bucati e cuciti...
    Buona giornata

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