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venerdì 4 gennaio 2013

04/01/2012 Venerdì mattino... PENSIERI SERI... Incapace nei lavori manuali...

Buon giorno...


Ecco la seconda "rubrica" del "nuovo corso" del BLOG... In verità questa è la solita...quella dei pensieri seri...a volte profondi...altre volte meno...
Attuali...o fuori dal tempo...
...O fuori tempo massimo...
Questa mattina mi collego all'immagine che apre il POST...e a quella di ieri che apriva le "Storie storte"... A proposito...vi è piaciuta la prima storia stortissima? Spero di sì...perché ne ho altre...
Ma dove voglio arrivare con questo POST?
Semplice...vi faccio una confessione...lieve... 
A volte ne ho fatte di più intime e pesanti...e più pensate... 
Questa è lieve...ma è pur sempre mia...e appartiene alla mia vita... Faccio l'ennesimo outing: io non so fare i lavori manuali!


Voi direte: "ma come, suonare il pianoforte non è un lavoro manuale?" "O è un lavoro 'da manuale'?"...
Allora sarò più chiaro... Io so suonare il pianoforte, la qual cosa mi riesce piuttosto bene...ma non so fare altri lavori manuali... Non so disegnare...non so fare lavori di bricolage, non ho alcuna predisposizione per le attività di questo tipo... Voi quindi capirete che questi "titoli" sono il massimo che io possa esprimere... Ho pensato di coinvolgere Ivano...ma in questo periodo è molto impegnato e questi titoli non hanno tutta questa urgenza... Potevo coinvolgere altri miei amici disegnatori e grafici... Non mi sembrava il caso... Così ho provato a fare da solo... E vi dirò...quel modo elementare, spartano, semplice e semplicistico di fare questi "titoletti" non mi dispiace neppure tanto...
Ora ci rido su... Ma sapete che alle elementari questa mia incapacità di realizzare con le mani dei manufatti è stato un dramma per me?


Vi ricordate? Vi è capitato? Nell'ordine le feste di Natale, di Pasqua, della Mamma, del Papà mi terrorizzavano. La maestra, la cara Siri Doriana Venezia Giulia (vi ho già confessato in un passato POST che non ricordo più qual era il nome e quale il cognome della cara donnina) ci annunciava sempre con buon anticipo il progetto futuro: "bambini, procuratevi un nastrino rosso, una mattonella rettangolare, i pennelli e i colori e un calendarietto mini..." NOOOOOO! C'eravamo di nuovo! Si stava delineando all'orizzonte l'ennesima debacle... Se era il regalino per la mamma mi rivolgevo a mio papà...sera per lui...viceversa... Loro mi aiutavano ad acquistare gli "ingredienti"...e lasciavano a me l'arduo compito di portare a casa il risultato... E lì iniziavano le notti insonni... Perché se sbagliavo...non si poteva ripetere la procedura... Cioè...sì...ma occorreva acquistare altro materiale... Che onta!
Mi sono cimentato in tutte le "specialità": 1) il poggiapentole con le mollette... 


2) Il portapenne con le stesse mollette... 3) Il posacenere di DAS... 4) Il quadretto con la fatidica frase: "Che cosa manca oggi?" Con, nell'ordine, matitina stile "Ikea", mini taccuino, faccina in pannolenci...il tutto su una base di compensato tagliato (malamente) da me e rivestito di iuta. AIUTO!!!!!!! 5) Mattonella con rosellina disegnata su carta, ritagliata e incollata... Dalla stessa mattonella bianca partiva un nastrino rosso con l'immancabile calendarietto... 6) Recipiente fatto con l'uncinetto indurito dall'amido...UN DISASTRO!


Nessuna di quelle meraviglie mi è venuta bene... Se ho portato a casa un oggetto appena decente lo devo alla maestra che, con santa pazienza, si metteva lì al mio posto e mi faceva metà del lavoro... E io, visibilmente umiliato, mi sentivo in colpa perché quel regalo, che avrei consegnato pochi giorni dopo a mamma, papà, o tutti e due, non era frutto solo della mia fatica... Mi sentivo in colpa, fuori posto... Ho passato cinque lunghi anni alle elementari a dannarmi per la mia incapacità... Cinque anni che, moltiplicato almeno quattro feste l'anno, fa VENTI regali fatti (e/o disfatti) con le mie mani!



Ed ero pure sfigato! Ricordo che una volta la maestra ci ha fatto acquistare un colore a tempera a testa... In effetti costavano abbastanza ed eravamo in epoca di austerity... A me è toccato comperare l'azzurro... Avevo il mio tubetto nella cartella e ne andavo fiero... Mi sembrava un dentifricio...solo che era più colorato, più piccolo, e costava molto più caro... A quei tempi ero innamorato della mia compagna Marina... Erano i tempi in cui alla radio si sentiva mille volte al giorno "Mi sono innamorato di Marina, una ragazza mora ma carina, ma lei non vuol saperne del mio amore, cosa farò per conquistarle il cuor"... E continuava, dopo altre strofe, con  il ritornello: "Marina, Marina, Marina, ti voglio al più presto sposar..."
Ero proprio cotto...e ogni volta che sentivo questa canzone avevo come la sensazione che l'avessero scritta per noi...
Quella mattina mi sono presentato a scuola con la mia cartella e il mio "dentifricio" per tela... Marina, inspiegabilmente, ha deciso di saltare a piè pari sulla mia cartella... E' successo un po' come capita quando avete male a una spalla, o a un braccio e un  vostro amico, ignaro del vostro malessere, vi da' una vigorosa pacca proprio nel punto dolente! Ecco... Marina mi è saltata proprio sul mio punto debole...e ha distrutto il tubetto che ha schizzato azzurro in ogni anfratto della mia cartella... 


Ci credete? Ho smesso di amarla... Tra l'altro, dopo poco, lei se n'è andata a vivere ad Alessandria... A quei tempi mi sembrava così lontana quella città...manco fosse Alessandria d'Egitto...
... Non l'ho più vista...
Ho continuato a "sfornare" inutili regalini per ogni circostanza... qualcuno deve essere sopravvissuto a se stesso...ma non ho avuto il coraggio di cercarlo per fotografarlo... Le immagini che vedete nel POST sono di repertorio...



Sfornavo regalini e mi sentivo sempre più frustrato... Poi sono arrivate le medie, il pianoforte, le scuole superiori, l'Università, il Conservatorio... Mi sono dimenticato di questo mio limite sino a l'altro ieri...quando, dopo la spedizione in cartoleria e l'acquisto di cartoncini, blocchetti, pennarelli, ho incominciato di nuovo a "patire" per ottenere un risultato...e ho creato i miei "titoletti"...


Così mi sono tornati in mente quei giorni, quegli anni...e Marina...P...llo... 

... Chissà dov'è...chissà cosa fa...

Buona giornata...anche a lei...


1 commento:

  1. Eh, le donne che si chiamano Marina... fonti di guai inesaurubili... :-)

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