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domenica 6 gennaio 2013

06/01/2013 Domenica mattina... PESCIADI... Re Magi magici

Buon giorno...


Nel nuovo corso del BLOG non potevano mancare le PESCIADI... Ecco allora la quarta rubrica del nuovo "Enrico Pesce Music"... LE PESCIADI...appunto... Questo sopra è il titoletto, rigorosamente "handmade", come sempre... Vi piace?

E incominciamo dalla PESIADE per eccellenza: LA POESIA!

Oggi è l'Epifania... Un anno fa, nel BLOG che ormai tutte/i conoscete ho dedicato un mio sommo verso alla "regina" di questa giornata: la Befana...
Non posso ripetermi... Semmai posso invitarvi a rileggerla... 


Con un po' di nostalgia ricordo di aver citato Rita Levi Montalcini tra le "befane" notabili... 
A questo punto, per celebrare degnamente questo giorno di festa, e per la par condicio, direi che posso cimentarmi in un verso di altrettanta maestria per raccontare la fine della festa e la sorte degli altri tre protagonisti del giorno: i Re Magi...


Che fine han fatto i Re Magi?

Ecco giunto il sei gennaio
dal dolore già mi sdraio
perché è proprio questa festa
la più brutta e assai funesta.

Tutti san, l'Epifania,
ogni festa porta via.
Ricominciano i lavori
negli uffici e pure fuori.

Vai in cantina l'alberello
come pure l'asinello.
C'è un errore, eran ben due...
c'era infatti pure il bue.

Via le case, via le stalle,
fuori tutto dalle palle..
già le palle di Natale
quanto pesano, un quintale?

E le statue del presepe?
la donnina tutto pepe?
Via, si metta via ogni cosa,
via Giuseppe con la sposa...

Anche il bel bambin Gesù?
Via..domani non c'è più!
Dove andranno mai a finire
tutti tornano a dormire?

Da bambino immaginavo,
mentre l'albero imballavo,
che le statue ed ogni addobbo,
e il cammello col suo gobbo,

una volta inscatolati
ritornassero animati...
"Forza pecora ti muovi?
e gallina, infine covi?

Siamo stati tutto un mese
fermi, immobili, sospese,
or che questi esseri strani
hanno messo via le mani

dalla nostra vera vita,
con la festa già finita,
torneremo a respirare,
come barche in mezzo al mare.

Siamo liberi, che bello!
Lo è il pastore, il bambinello...
mesi undici di ferie,
di dormite, di baldorie.

Mica siam come 'sti stolti
proprio tutti, e sono molti?
Per un povero salario
fanno tutto all'incontrario...

Il lavoro tutto l'anno,
poche gioie, molto affanno...
e, persino vergognoso,
solo un mese di riposo...

Quindi statue, palle e luci
già scordiamo i giorni truci.
Tutti in coro orsù cantiamo
il Natale è ancor lontano!

C'è qualcosa che non torna,
su, si facciano le corna,
via malignità e presagi
dove sono i tre re magi?

Non ci sono, son spariti,
non saran mica partiti?
Guarda qui c'è la cometa
pur se arriva da un pianeta".

Mentre loro, coi cammelli,
tutti impomatati e belli,
hanno visto un gran bagliore.
familiare nel colore.

Han pensato "strano, è vero...
quella luce è un po' un mistero...
Non è mica tanto bella...
sarà invero lei, la stella?"

Con l'indomito coraggio,
dietro a quel potente raggio
han guidato i lor cammelli
alti forti e pure snelli

La paura han vinta, è morta,
hanno aperto quella porta.
Ma han commesso un grave errore
son finiti in ascensore!


Buona Epifania...a tutte/i



2 commenti:

  1. Un pezzo di questa poesia la insegno ai miei bambini professore. Posso? :-) Marina

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