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sabato 1 novembre 2014

01/11/2014 Sabato mattino... PENSIERI SERI... Quella corda sottilissima....

Buon giorno...


Novembre...brutto mese davvero...
Eh...sì...un mese fatto di nebbie...foglie secche che gridano sotto i  nostri piedi.... Eppure sono inumidite proprio dall'umidità di quel pulviscolo inutile...
Poi ci sono i morti con il loro bisogno di essere strappati all'oblio...
E poi...poi c'è il destino di ognuno di noi che s'incrocia con le vicende della nostra anima...
Una corda che si tira...a volte si strappa...a volte ti soffoca...a volte ti fa barcollare...
Quest'anno, più di ogni altro, mi sento vecchio... Varie vicende... mie del tutto personali...mi hanno fatto capire che la mia corda, quella che mi permette di procedere con la testa (a volte) fra le nuvole, è in esaurimento...
Sono passato da essere "bambino" a vecchio...
La vita continua a divertirsi a fare brutti scherzi...
...
Torno a ieri...al mio "Immaginando"... Questa era l'icona più che mai esaustiva...


Una corda tesa, legata a due pollici...uno ottimista...l'altro negativo... In mezzo, tra le due dita...su una corda che non pare flettersi, ecco un uomo... Riuscirà a stare in equilibrio? Cadrà? Si salverà?
D'un tratto mi accorgo che l'uomo è nato per soffrire... Lo ha scritto anche molto bene, e molto meglio di me, Schopenhauer...




Io, in questo periodo, sto soffrendo non poco... Le persone care, intorno a me, soffrono altrettanto...anzi di più...
Il dolore individuale è un universo che coinvolge proprio (e quasi solo) la nostra sfera emotiva...
E dopo?
Nulla...dopo arriverà il nulla...
Ha senso tutto questo?
Che peso può avere il dolore di un uomo (o di una donna) di fronte ai massimi sistemi di un universo di cui non si conosce né l'inizio...né la fine?


Se è vero che l'uomo sulla Terra ha vissuto, in proporzione, pochi secondi di un anno solare...allora...come può il dolore gigantesco dello stesso uomo incidere su un disegno così macroscopico come quello del nostro pianeta che va avanti incurante delle nostre lacrime almeno quanto noi non ci curiamo di lui?
Ma...allora...tutto questo piangere...dove va? Dove si anniderà?
Vale la pena soffrire così tanto...per poi morire...lontani?


Buona giornata...


2 commenti:

  1. Maestro, mi dispiace per la sua grande angoscia, per le sue domande senza risposta. La capisco bene e mi sento vicina al suo sentire e al suo pensare. Ma, non possiamo farci niente. Ci resta, dopo aver molto sofferto, ricordare con grande malinconia e avere il coraggio di guardare ancora il sole, che non sarà più lo stesso sole, guardare il cielo, che non sarà più lo stesso cielo,......e noi, non saremo più gli stessi....Le mando un abbraccio forte e lungo, come se le mie braccia fossero un gomitolo di lana x avvolgerla e x cercare di darle coraggio. SE

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  2. Dunque... innanzitutto iniziamo a mettere una bella rete sotto quell'omino lì in bilico! Che ne dice, maestro?!

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