Care lettrici e lettori fedeli, il conteggio di Net-parade,ogni mese, parte da zero. E' mia intenzione posizionare il mio BLOG nel punto più alto possibile delle classifiche. Per farlo ho bisogno del vostro aiuto. Cliccate sul banner qui sopra. Non occorrono dati personali, basta cliccare su "sì, confermo il voto"...SI PUO' FARE OGNI ORA! GRAZIE!

sabato 15 febbraio 2014

15/02/2014 Sabato mattino... PENSIERI SERI... Adrenalina...


Buon giorno....


Oggi è sabato...la vigilia del debutto di "Se io fossi un angelo", il mio  spettacolo dedicato a Lucio Dalla...


Questa mattina vi racconto che cosa succede nella testa di una persona nelle immediate vicinanze del debutto di una sua opera...
Chi vive di arte vive per esprimere nell'arte stessa quello che prova, quello che sente, quello che vive... Un artista deve esssere sincero se vuole arrivare al pubblico... I suoi lavori, che siano musicali, pittorici, poetici o di qualsiasi altro tipo, devono nascere da una profonda urgenza ispiratrice... Chiamatela "ispirazione" o come volete... Difficilmente un'opera d'arte resta nel tempo se non è scritta con onestà intellettuale e sincerità... Prendete, per esempio, le opere di Gaetano Donizetti... 


L'operista italiano ha scritto una settantina di lavori per il teatro... Pensate che sproporzione! Il compositore bergamasco,  nella sua carriera non esageratamente lunga, ha prodotto il triplo delle opere di Giuseppe Verdi, morto ottuagenario... Giacomo Puccini, addirittura, ha prodotto un sesto delle opere di Donizetti... Quest'ultimo scriveva molto spesso pressato dall'urgenza economica e non da una reale e sentita ispirazione... Morale: delle sue quasi settanta opere oggi ne sono rimaste in repertorio una manciata... Le altre, prive di ogni seria aspirazione e ispirazione intellettuale, sono svanite...evaporate nella bolla della dimenticanza...
L'artista, quando scrive con sincera motivazione, vive le ore della vigilia con trepidazione e malcelata ansia... Nell'apprezzamento o meno di chi lo vedrà è contenuta molta della fortuna dell'artista che, nella sua opera, su un palcoscenico, mette in gioco le proprie passioni, i propri sentimenti...la propria vita...


Ogni opera, ogni debutto, è un po' come la discussione di una tesi di laurea... L'emozione è quella... Io, personalmente, patisco maggiormente la "prima" di un mio spettacolo piuttosto che la dissertazione finale in un ateneo... 
Il sincero apprezzamento è la moneta più preziosa...perché conferma la scelta di una strada difficile, sempre a un bivio tra il successo e il fiasco... Poi vengono i soldi...ma, almeno per me, molto dopo...
Come ogni artista sono consapevole che un nuovo spettacolo sia solo una "battaglia" da vincere all'interno della più ampia "guerra" della vita nell'arte... Se un'opera fallisce c'è comunque sempre l'opportunità di rifarsi con quella successiva... 


Se l'opera, al contrario, ha un successo straordinario...beh...non bisognerà dormire sugli allori e pensare subito al successivo traguardo...
Gioachino Rossini aveva l'abitudine di scrivere una lettera alla madre subito dopo il debutto della sua nuova opera... 


Nel retro della stessa, nello spazio riservato al mittente, scriveva a caratteri cubitali: "SUCCESSO!"... Oppure... "FIASCO!"... In questo modo faceva subito capire alla madre il tenore dell'autorecensione...
Alcune sue opere, in effetti, non ebbero subito successo... 
E' capitato un po' a tutti i grandi... Bizet si trovò di fronte a un flop così grande della sua "Carmen" da non resistere alla delusione... Si suicidò... 


Verdi prese una "facciata" notevole con la "Traviata"... Il pubblicò, abituato ad assistere a opere ambientate in epoche antiche, non gradì di vedere gli attori che indossavano gli stessi loro panni... 


Nella Traviata si parlava di prostitute d'alto bordo e di uomini della Parigi bene intenti ad approfittare dei loro servigi... Pratica molto diffusa in un pubblico che non sopportava di specchiarsi negli attori del palcoscenico...
Inutile dire che tutte queste opere ebbero ragione sulla prima debacle...
Non crediate che io mi senta come i grandi padri dell'opera italiana... Tuttavia lo stress della vigilia non è dissimile... Fatte le debite proporzioni, quello che provo in questi momenti nei confronti di "Se io fossi un angelo" è proprio quel sentimento di terrore misto ad eccitazione...
Questo è il bello di creare arte per il pubblico... Non importa se soffro...se temo...se spero...l'importante e che questo capiti nella mia vita...che amo sempre di più...e per sempre...



Buona giornata...

Nessun commento:

Posta un commento