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venerdì 14 febbraio 2014

13/02/2014 Venerdì mattino... PENSIERI SERI... Fede o scenografia?

Buon giorno...


Ieri vi ho chiesto di immaginare...e l'ho fatto con questa fotografia che ho scattato lo scorso fine settimana a Revello... 


Ho avuto qualche minuto per entrare nella Chiesa della Collegiata... Bella...sia esternamente, con i suoi riferimenti romanici,  che internamente...con quell'aspetto tardo-gotico inconfondibile... 


La Chiesa della Collegiata si trova all'estremità occidentale del paese...un po' defilata rispetto al centro... In realtà la sua posizione è assolutamente "strategica"...perché la sua facciata, in mattoni rossi - con il portale in marmo locale di Calcinere (nella stessa Valle Po dov'è situata Revello) -, troneggia in fondo alla via... Impossibile non vederla... Impossibile, credo, non temerla...e mi riferisco, ovviamente, ai tempi in cui fu costruita, nel XV secolo, per decreto di Papa Sisto IV (1483)... Il portale di cui vi scrivevo poco più sopra è stato invece realizzato da Matteo Sanmicheli nel 1534...


Perché temere un luogo di fede? Beh... Fatevi due conti... A quei tempi il popolo era ignorante... Non leggeva...non scriveva...non capiva... O meglio...capiva quello che i dotti volevano fargli credere... Per gli uomini di chiesa era certamente meglio tenere in scacco i fedeli con frasi come: "ricordati che devi morire" o..."l'inferno è dietro l'angolo"... Insomma...questi poveretti dei nostri progenitori entravano in chiesa e si sentivano già in colpa...magari senza aver commesso alcunché...
C'era proprio una bella regia ordita ai danni del popolo... Chiese mastodontiche...zeppe di echo... Altezze delle navate che parevano finire diritte in paradiso... Gli affreschi, poi, avevano una funzione pedagogica...diciamo di indottrinamento... Raccontavano alla moltitudine analfabeta le vicende della Bibbia...o dei Vangeli...e...badate bene...non quelli apocrifi!


Aggiungiamoci quelle melodie ipnotiche del canto gregoriano, snocciolate con una nota ripetuta tantissime volte... Quel suono era chiamato "repercussio" e possiamo considerarlo (non me ne vogliano i puristi amanti del canto liturgico) un antesignano della "Canzone mononota" presentata da Elio e le storie tese nell'edizione di San Remo dello scorso anno...
Dunque...mi chiedo e vi chiedo...è questo quello che dobbiamo intendere per credo e fede? E' questo che ci deve consolare? 
Quel giorno, a Revello, entrato nella Collegiata, bella e vuota, ho visto quei riflessi delle vetrate del lato sinistro della chiesa colorare le colonne del lato destro della navata centrale... 


Ho avuto una doppia percezione... Ho avvertito quel senso di oppressione inculcata da una chiesa corrotta e "cattiva" di parecchi secoli fa...e, al tempo stesso, ho sentito una pace interiore... Perché il credo e la fede sopravvivono nonostante gli uomini di chiesa...
Quelle luci, "tatuate" dal sole sulle colonne mastodontiche di quella bella chiesa, ottenute attraverso i suoi raggi che oltrepassavano le vetrate a grisaille del lato sinistro della Collegiata, erano proprio un bell'effetto scenografico...



Sono stato un po' a guardarle... C'erano tutti i colori sul marmo e sulla pietra del tempio... Si muovevano...o si muoveva il sole?... O, meglio, si muovevano perché si muoveva la Terra che cercava di sfuggire a un sole immoto...
Una "magia"...un artificio... Sinceramente preferisco guardare un'alba o un tramonto...se devo pensare alla presenza di un Dio... Nella natura lo ritrovo... Non sempre lo incontro nei luoghi costruiti ad hoc e preposti al rito ipnotico della celebrazione...


ELENA, nella mia bacheca di Facebook, ha scritto cose molto simili a quelle che sto buttando giù io in questo mattino precoce e atroce...
Sempre ELENA, domandandosi se le chiese "vecchio" stile avvicinino o allontanino Dio, ha postato la fotografia della chiesa della Comunità di Taizé, spoglia, senza nulla...eppure ricca di tutto...


Allora...per tirare le somme...io il mio Dio me lo vado a cercare possibilmente dove sento di trovarlo... Sono tanti i posti in cui riesco ad avvertire l'immanenza della sua presenza... Quasi mai lo trovo nei monumenti del sapere e del sentire dell'uomo... Quelli li contemplo per compiacermi di quanto la nostra categoria di esseri "viventi" sia stata in grado (e lo sia tuttora) di creare capolavori assoluti... Potrebbero essere la prova evidente che Dio esiste... Difficile pensare a una così alta ispirazione umana priva di un "motore" soprannaturale...


Però, e mi ripeto, Dio lo sento più vicino nel sole che sorge, nella farfalla che agita il vento, nel suono degli alberi che, a loro modo, intonano un'ode al creatore...un coro sublime che trascende l'imponderabile...e nella trascendenza io mi perdo...e mi ritrovo...imponderabilmente...


Buona giornata...

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