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mercoledì 28 agosto 2013

28/08/2013 Mercoledì mattino... PENSIERI SERI... Donare il cuore...

Buon giorno...






Donare il cuore... Quante volte l'avete già sentito dire? Quante canzoni ne parlano? Quanta letteratura... Donare il cuore...una metaforica e grandissima dichiarazione d'amore... Perché,  vedete, quando si dice donare il sangue, donare un rene, donare il midollo...ognuna di queste "donazioni" risulta compatibile con l'essere in quanto vivente e pensante...
Ma donare il cuore, da vivi, non si può... 



Puoi donare il tuo organo più importante solo da morto...e da appena morto... Perché se passa più tempo di quello che hai impiegato per esalare il tuo ultimo respiro quel tuo cuore ancora pulsante non servirà più a nulla...
... Lo so...così, di primo acchito, di prima mattina, pare un discorso un po' crudo... Mamma mia che inizio di giornata...
Ma c'è un senso in quello che dico...c'è un senso in quello che ho sognato questa notte... Un sogno che ora vi racconterò...
Dobbiamo, però, tornare a quel metaforico donare il proprio cuore alla persona amata che rientra in quella letteratura del paradosso in cui un innamorato chiede la mano al padre della futura sposa...in cui uno dei due ruba l'anima all'altro...o all'altra...



Siete entrati? Vi siete calati in questo gioco di dare e avere di un amore immenso che più grande non si può?
Bene...
Fino ad ora mi ero prefigurato un amore grandissimo e impossibile solo nel mio Musical "ielui" nel quale i due protagonisti, Lui e Lei, si amavano oltre ogni razionale immaginazione e ogni ragionevole dubbio...nonostante Lui fosse divorato dall'età che avanzava e Lei  venisse inesorabilmente cacciata indietro, nei suoi anni più giovani... Un amore impossibile che finiva male...o meglio terminava sospeso tra il dramma e il lieto fine... Il dramma di Lui che, vecchio, moriva, com'è giusto che fosse, e il lieto fine di Lei che, tornata neonata, incominciava a vivere una nuova vita, inconsapevole del grande amore vissuto con Lui, ma ancestralmente legata al suo amore che, ogni tanto, sarebbe tornato a farle vibrare il cuore...



Il sogno di questa notte, se vogliamo, non è tanto lontano dal mio pregresso sentire... Ve lo racconto in forma di favola perché credo che, diversamente, non renderebbe l'idea...




Il sogno disegnava dentro di me una storia d'amore, ancora una volta a cavallo tra l'eterno e l'inesorabile... 
Chiamerò i due protagonisti "Mino", da "omino" e "Nina", da "donnina"...
...


Mino era un ragazzo...beh, neanche tanto ragazzo, un uomo fatto e finito, né bello né brutto...diciamo piacente... Come si dice: "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace"... E Mino piaceva tanto a Nina, la sua ragazza, lei sì...tanto bella, nel fiore degli anni...una favola... I suoi occhi erano la cosa più bella che Mino avesse mai visto...



Come in ogni favola che si rispetti qualcosa di brutto doveva accadere...e quel qualcosa capitò a Nina... La ragazza si ammalò... Si ammalò di cuore... Ma non una di quelle malattie metaforiche... Quando si dice "morirò di crepacuore" lo si dice così, per dire... Oppure si è soliti a dire: "mi verrà un colpo al cuore"...ecco...anche in questo caso si usa una metafora... Ma Nina si ammalò veramente di cuore... E nelle favole non esistono ancora i "donatori di cuore"... Non ci sono liste d'attesa né donatori consenzienti... Quanto tempo poteva rimanere a Nina da vivere? Una settimana? Un mese? Comunque meno di un anno... Mino pareva disperato... Nina lo consolava... "Non preoccuparti, amore, quando non ci sarò più tu ti innamorerai di un'altra donna e io ti guarderò da lassù...e sarò serena"...



Mino non era per nulla consolato da questo futuro... Pensava "che senso ha vivere se non vive lei? Se il suo cuore smette di battere tanto vale che smetta anche il mio"... E mentre lo diceva s'illuminò... Pareva avesse trovato un rimedio... Se il cuore di Nina non era più in grado di farla vivere il suo, quello di Mino, era invece forte e sarebbe bastato per tutti e due... Non ci pensò né una né due volte e disse a Nina: "ti darò il mio cuore"... Nina, vivendo nelle favole, credeva che la frase di Mino fosse il solito modo di dire e gli sorrise come si sorride a chi si ama profondamente... Ma Mino, mentre lei sorrideva, si strappò letteralmente il cuore dal petto e lo appoggiò a quello di Nina... 



Ora non venitemi a dire che per fare un trapianto di cuore serve uno staff medico di prim'ordine, una sala operatoria sterile e tante altre cose... Come vi ho scritto all'inizio, questa è una favola... Nina trasformò il suo sorriso in uno sguardo sorpreso che penetrò gli occhi di Mino che parevano soddisfatti... In un millesimo di secondo il petto di Nina si aprì e si richiuse e il cuore di Mino sparì... Lo sguardo di Nina era sempre incollato a quello di Mino... Per poco...perché appena il petto della ragazza si chiuse Mino crollò a terra senza vita... 



Se ne andò con gli occhi di Nina negli occhi... Quelli sarebbero stati il suo paradiso... Chissà se Mino aveva immaginato che sarebbe andata a finire così... Credo proprio di sì... Mino aveva calcolato tutto... Per non rimanere senza il cuore pulsante d'amore di Nina aveva preferito rinunciare al suo...e quindi alla sua vita...
Sapeva, ma senza temerlo, che lei avrebbe usato il suo cuore per innamorarsi di un altro...
Invece successe una cosa strana... Nina, da quel giorno, non s'innamorò più... Le bastò per il resto della sua vita il battere del cuore del suo Mino che le agitava i seni e le creava così tante emozioni da farla sentire appagata...
Possiamo dire di Mino e di Nina che "vissero felici e contenti?" Chi può dirlo? Una cosa è certa...il loro amore continuò a battere per molto, molto...molto tempo...e neppure la morte poté separarli...




Buona giornata...

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