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sabato 17 agosto 2013

17/08/2013 Sabato mattino... Essere a terra...

Buon giorno...


Ieri vi ho postato questa fotografia... Una fotografia strana...soprattutto se non contestualizzata... 
...Questa...


Cambia se vi scrivo che l'ho scattata il 16 luglio, al mattino, nei pressi dei banchetti della fiera della mia città in occasione della festa patronale di San Guido?
Adesso darete a quel volto nero un altro significato... E' una statua...un volto, una maschera etnica...appoggiata al marciapiede... E le persone, di sui si vedono solamente i piedi, sono i primi visitatori dei banchetti... Era presto quella mattina...
Nulla più... 
Vedete come lavora il mio cervello? Quel volto quasi serafico...o corrucciato...non dovrebbe nemmeno farmi spendere una parola... Invece... 
Ricordo che quella mattina, quando l'ho vista, mi ha subito colpito... Ho pensato: "perché quel volto è lì?" Voglio dire...ce n'erano altre di facce come quella...più grandi, più piccole...più belle...più brutte...eppure lei, quella statua stava lì...sembrava contasse i passi compassati dei passanti... Sembrava fosse lì come sentinella delle altre... Allora avrebbe avuto un ruolo... Ma non mi trasmetteva quel senso di complicità con il resto del "gruppo"... Mi sembrava emarginata... Posso dire...sì...mi faceva quasi pena... Ora non vi dico che l'avrei acquistata... Ma mi faceva tenerezza più che pena... Perché era lì...sola...


Sarò stupido, vero? 
Non so... Come vi ho detto il mio cervello fa spesso dei salti velocissimi altrove e ho "trasformato" quella statua in una persona sola, senza un futuro...con un presente triste e un passato che, forse, è stato dimenticato dal resto del mondo...
Penso a quelle persone che ogni giorno animano gli angoli delle grandi città... Non parlo di quei ragazzoni giovani e aitanti, quasi sempre di colore, che, col cappello in mano, chiedono l'elemosina nei giorni di mercato... Quei ragazzi potrebbero tentare di "svoltare" in qualche modo... Si capisce che sono organizzati da "caporali" della strada che li portano in giro a tirar su qualche pezzo di moneta... L'altro giorno ho incontrato uno di loro che "smontava" dal "posto di lavoro" e aveva tre cappelli in mano... L'avevo visto qualche ora prima all'angolo di una strada del centro cittadino a chiedere quei soldi... Evidentemente aveva il compito di portare alla base gli "strumenti di raccolta"...
Dicevo...scrivevo...quella maschera non mi ha fatto venire in mente questi giovani... Invece mi ha ricordato quegli anziani (ma neanche troppo vecchi) senza fissa dimora, piazzati in metropolitana, o sugli scalini di certi palazzi... A volte non li vediamo neppure, esseri silenziosi e discreti... 


Sembra quasi che non vogliano farsi vedere per non disturbare... Ogni tanto qualcuno li nota, incuriosito da quei "cartoni animati" nei pressi di una colonna di una chiesa sotto cui ha trovato riparo più di uno di loro...


Quasi sempre a terra e isolati, come la nostra statua, sono costretti a vedere i nostri piedi camminare svelti verso una vita che non è più la loro... Chissà chi erano...che cosa facevano?
Molti di loro saranno stati ingegneri, insegnanti, panettieri...avranno avuto famiglia...dei figli... Ma noi, popolo che cammina, andiamo troppo di fretta per pensarci...


E loro stanno lì...con l'umore a terra... Oppure son felici? Chissà...chi può dirlo... E in  inverno come faranno? Avranno freddo? Ogni tanto apprendiamo dai media che, nel periodo di freddo più intenso, qualcuno lascia questa vita... Nulla più...


E poi ci sono altre "statue"...gli anziani lasciati soli a vagare per strada... In quest'epoca di crisi sono sempre di più quelli che vagano frugando nei rifiuti di coloro che ancora corrono... 
Altri sembrano smarriti... Fanno i conti con i ritmi dei loro passi e delle loro azioni che non seguono più i binari della  normalità... 



Incontro spesso gli occhi di quegli anziani che intuisco immediatamente essere stati assaliti da quei mali impietosi che colpiscono la mente umana... Non si possono non riconoscere quegli sguardi dopo che si ha scolpito, nel cuore e nella mente, quello della madre, divorata dall'alzheimer prima di essere lasciata dalla sua vita...


Come statue dallo sguardo perso mi incontrano e mi attraversano senza vedermi... A volte può capitare che intralcino il mio cammino di uomo forsennato... Ma io, essere frenetico e impaziente, sto calmo e sorrido loro...sperando che gli arrivi quel piccolo gesto di affetto che è come se fosse ancora mandato a mia madre...

Buona giornata....

2 commenti:

  1. Maestro, buongiorno. Le foto sono già eloquenti, i suoi pensieri graffiano i miei sentimenti e mi fanno sentire superficiale. Quando mi capiterà di incontrare una persona, come quelle che lei ha descritto con una grande umanità, metterò qualche soldo nel cappello e sorriderò a un essere che non è giusto che viva così. La ringrazio per essere come è. SE

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  2. Maestro, gli sguardi degli anziani, anche se non ammalati, sono sguardi particolari, puliti, innocenti, dolci, sono carezze...e noi corriamo e non li vediamo. Poi, quando non li possiamo più vedere...li abbiamo davanti agli occhi e ci chiediamo: "Perché? Perché non ho visto, non ho capito?" Buona giornata, maestro.
    SE

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