Buon giorno...
Inizio una dura settimana di lavoro con una nuova consapevolezza. Sabato sera, in terra "straniera", ossia in un luogo dove nessuno mi conosceva, ho conosciuto veramente il successo, quello vero. Non è la prima volta...mi è capitato già in qualche circostanza... Ricordo bene quella volta a San Pietroburgo... Era il 29 aprile del 2009 e mi recai fin là per assistere all'esecuzione di alcune mie pagine da parte della "One Chamber Orchestra" di San Pietroburgo. In quell'occasione, al termine del concerto interamente dedicato a compositori italiani, un nutrito gruppo di persone del pubblico, numerosissimo, si è avvicinato a me con aria sorridente e mi ha chiesto l'autografo (agli altri compositori era impossibile chiederlo perché...ERANO TUTTI MORTI...DA SECOLI!)
Allo stesso tempo, un paio di televisioni russe mi hanno intervistato (ricordo ancora la mia poco disinvolta parlantina in uno stentato inglese...IL RUSSO PER ME E' ARABO).
Sabato, al Teatro del fume di BORETTO (RE), ho assaporato di nuovo il successo del successo. Al termine della mia esibizione ho avuto applausi lunghissimi. Parecchie persone hanno acquistato il mio CD e se lo sono fatte autografare...
Quando suono nelle mie zone, non posso dire di non avere successo...anzi... ma c'è un comportamento reciproco, mio e del pubblico, un po' strano. Arrivano molti applausi (ricordo la recentissima STANDING OVATION del 28 aprile scorso al Teatro Municipale di Casale Monferrato) ma sembra quasi che il pubblico pensi "ma sì...è solo Pesce..." Dal canto mio, mentre ricevo applausi comunque fragorosi penso "per forza mi applaudono...sono amici...allievi...parenti...degli allievi)... Il grande successo "in casa" non viene mai preso troppo sul serio...da entrambe le parti in causa...
"Nemo propheta in patria"...suona l'antico detto...ma non è questo il caso... Intendo dire...quando si gioca "fuori casa" è tutto più "difficile"...ma anche più "facile"...comunque "diverso"...
Niente ha successo come il successo
Alberto Moravia, Breve autobiografia letteraria
Su Boretto tutto vero: posso testimoniare. E' che la tua musica suscita emozioni, o forse, le trasmette. Riesci ad integrare l'esibizione, cioè tu, il personaggio, con le note che fai emettere al tuo pianoforte. Permetti al tuo pubblico di ASSORBIRE la tua esibizione: non si riesce a rimanere indifferenti; forse piaci, forse non piaci, ma susciti emotività. Non lasci indifferenti: obblighi il pubblico a fare la sua parte, a dare una raschiata alle proprie emozioni, a raccontarle con un applauso che nasce quindi non dal DOVERLO fare, ma dal VOLERLO fare. L'acclamazione diventa così un filo diretto con la tua musica, e continua insieme a lei.
RispondiEliminaciao
Gianmario
Belle le parole di Gianmario...condivido.
RispondiEliminaMa, caro maestro, il successo è, appunto, successo (part.passato). L'importante per ogni artista che si rispetti è quel che succederà...
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