Buon giorno...
Ieri, tra il tardo pomeriggio e la sera inoltrata, per la prima volta, ho pensato che, forse, non riuscirò a portare a termine tutti i miei compiti...
Ho chiesto davvero troppo a me stesso?
Ho davvero messo in atto un processo che ora non riesco ad arrestare e mi porterà, quasi certamente, a schiantarmi contro un pubblico che non capirà?
...Un po' di tempo fa ho letto un libro nel quale la protagonista faceva un esempio molto carino. Descriveva gli impegni lontani nel tempo come "L'elefante lontano". Il senso è questo: quando mi chiedono di fare una cosa (un concerto, uno spettacolo, un corso, ecc...ecc...) io, che raramente riseco a dire di no, penso "perché no? E' un'occasione in più per farmi conoscere"...e aggiungo: "Tanto è a maggio"...cioè dieci mesi più in là nel calendario...
Ma, inesorabilmente, i mesi passano, passano, passano...e tutti gli elefanti lontani, così piccolini e indifesi, diventano enormi, mastodontici...drammaticamente distruttivi...
Ecco...io mi trovo ora di fronte a una mandria di elefanti imbizzarriti...e non so se scappare o provare a domarli...
Ieri sono andato in crisi perché, dopo essere stato per alcune ore distratto dalla prima comunione, e distrutto dall'ottimo pranzo annesso, mi sono ritrovato nel tardo pomeriggio a dover affrontare una mole di lavoro mastodontica...elefantiaca...
Una mail di un mio caro amico, che mi richiamava all'ordine in riferimento a impegni di lavoro che sto trascurando perché, in senso cronologico, arrivano dopo alla mandria di pachidermi, mi ha fatto ulteriormente riflettere!
Devo superare questo mese...portare a casa il miglior risultato possibile...e poi fare un po' di chiarezza nel mio futuro lavorativo... Ogni anno che passa gli impegni aumentano...e questo è un bene...e un male...
...La prima cosa che devo fare è pensare di farcela...per ottenere questo, devo avere FEDE...e la fede si impara ad averla col tempo... La fede c'è...bisogna solo trovarla...in qualche angolo del nostro...profondo...sentire...
Guai se la fede è vecchia di un'ora!
Robert Musil, L'uomo senza qualità
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