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martedì 16 aprile 2013

16/04/2013 Martedì mattino... PENSIERI SERI... Il Musicista allenatore di se stesso...

Buon giorno...



Molti delle mie lettrici e dei miei lettori sanno che il prossimo sabato avrò ben tre concerti... Quello del mattino riguarderà due cori... Quello del pomeriggio sarà una sorta di anticipazione di quello serale che sarà il vero concerto...quello impegnativo...quello da cui uscirò con l'adrenalina in fondo ai piedi...



Ho sempre paura prima di un concerto... Questo è il brutto e il bello di suonare dal vivo, da soli e senza rete... Sei solo, tu e il tuo strumento...anzi...per il pianista non c'è neppure la tranquillità di suonare sulla propria tastiera... Non ci si può portare il proprio pianoforte da casa...
Quando arrivi nel posto dove ti esibirai devi subito fare i conti con la location... Avrà una buona acustica? Sarà troppo riverberata...o, al contrario, troppo "asciutta"? E il pianoforte? Sarà in ordine? Come sarà la tastiera? E il suono?
Subito ti metti a suonare alla ricerca dell'intesa migliore tra l'esterno e il tuo interno...



Da lì a poco, in poco più di un'ora, ti giochi tutto...

Già...ti giochi tutto... Non a caso suonare in alcune lingue del nostro mondo si traduce giocare... Giocare come divertimento, certamente...ma è un gioco duro... 
Il concerto è come una competizione sportiva a grandi livelli...

Il musicista è come un atleta... Si deve preparare, organizzare una "tabella" di "allenamenti" quotidiani che lo portino al giorno della performance in piena forma... Quel giorno deve funzionare tutto bene... Se le condizioni fisiche e psichiche sono buone, se l'ambiente è ok, se il "tifo" è caloroso, se tutto funziona a dovere il risultato sarà eccellente... Così si infrangono i record del mondo nello sport...così si realizzano concerti memorabili nella Musica...


Ogni concerto è diverso dall'altro...
Quando il musicista prepara la scaletta del concerto si comporta come un allenatore di una squadra di calcio... Deve mettere in campo la "formazione" migliore... Non si trova a gestire dei giocatori ma dei brani...
L'avversario? E' il pubblico... Bisogna convincerlo più che vincerlo... Ma tu e lui, il pubblico, siete contrapposti... Lui si aspetta qualcosa da te...tu devi darglielo...
Allora devi impostare la tua "formazione" migliore...
Devi iniziare con due o tre brani  che suoni con tranquillità... I primi minuti sono i peggiori...meglio "giocare in difesa"...



Dopo i primi dieci minuti puoi tentare di avanzare verso il centrocampo...ci vanno dei buoni "mediani"...brani di spessore che tengano desta l'attenzione del pubblico... se lo perdi, anche solo per pochi istanti, diventa difficile recuperarlo...
Sul finale, per vincere la partita, bisogna chiudere in attacco... Bisogna utilizzare le "punte" e fare gol nelle emozioni degli ascoltatori...
Sulla carta è facile...in pratica no... Questo sabato, per esempio, inizierò il concerto con brani mai eseguiti prima... Come dire...predico bene e razzolo male... Però è una scelta che ho fatto molto accuratamente... Sarò di fronte a un avversario, PARDON, a un pubblico che conosco bene...e che mi conosce bene... Usare la solita "melina" potrebbe essere controproducente...



Allora...via...userò l'effetto sorpresa...brani nuovi o non eseguiti da almeno un quinquienno... E poi vedremo di giocarcela alla pari...
... Ora che ci penso ho svelato la mia tattica... MALE! Un buon allenatore non anticipa mai le sue mosse... Ma il mio concerto non sarà una partita a scacchi, né una finale di campionato...nonostante il prevalere del bianco e nero...




Buona giornata...

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