Buon pomeriggio...
Ieri vi ho parlato del nuovo progetto cinematografico di Francesco Ghiaccio e Marco D'Amore... Si tratta di un lungometraggio che s'intitolerà "Un posto sicuro" e parlerà di Amianto, di Eternit, di Casale Monferrato...della nostra gente...
Francesco, che appartiene alla "nostra" terra, ha deciso di mettere al servizio della comunità la sua arte e, con Marco D'Amore, bravissimo e conosciutissimo attore, daranno voce alle sofferenze di un popolo martoriato dal "polverino"...ma non per questo arreso...
Il popolo casalese ha vinto già molte battaglie e vincerà anche la guerra contro la malattia e le ingiustizie... Serve, però, lo sforzo di tutti... Francesco e Marco metteranno a disposizione il loro cinema. Sono molto onorato di avere ispirato Francesco Ghiaccio con il mio spettacolo "Come in una clessidra", dedicato alle vittime dell'amianto e andato in scena il 28 aprile 2012 al Teatro Municipale di Casale Monferrato. Francesco aveva gentilmente partecipato dando la voce alle parole toccanti di Marco Giorcelli (direttore de "Il Monferrato"), ucciso dal mesotelioma pleurico poco tempo prima del debutto dello spettacolo.
Così ha dichiarato pubblicamente nel corso della conferenza stampa di mercoledì pomeriggio nella sala delle "lunette" del Museo Civico di Casale Monferrato...
Per questo dedico a Francesco, a Marco e a tutti coloro che vorranno aiutarli nell'"impresa", l'ascolto di tutti i brani di "Come in una clessidra"...
Lo spettacolo si apre con un brano di pianoforte a quattro mani dal titolo "Se"... Quante cose sono racchiuse in quel "se"... I toni non sono sereni... E' il preludio di una storia che parla di sette malati terminali di mesotelioma pleurico e della loro imminente "partenza"...
Il destino li ha scelti... Sono sette..."catturati" a caso tra il pubblico, il coro, gli addetti al palcoscenico... Sono chiamati e riuniti in un punto del palco... Lì apprenderanno la loro drammatica verità... Li accompagna un'"Ave Maria" dalle armonie instabili, come sono instabili i sentimenti delle sette "vittime sacrificali"...
Le persone, affrante, spaventate non possono che gridare, con toni feroci, "Perché proprio a me?!"... All'interno del brano il ricordo più dolce e rassegnato della loro vita serena e inconsapevole...
Subentra un canto d'amore... Lei e lui, amanti, sposi, saranno vicini anche dopo l'inesorabile separazione... Così lontani così vicini...come pianeti che s'incontrano...
E' il brano che dà il titolo all'interò spettacolo... Chi si ammala di mesotelioma pleurico si sente proprio come dentro a una clessidra...sommerso dalla polvere che, al tempo stesso, segna velocemente il passare del tempo...
Polvere... Quella polvere maledetta non entra solamente nei polmoni ma devasta ogni cosa della vita...
Ma l'amore, quello vero, profondo, di chi si ama davvero, è più forte della morte... Dove andrà mia moglie quando non ci sarò più? Cosa farà? Ce la farà? E i miei figli? Come faranno a crescere senza di me?
Al termine i sette protagonisti non ci sono più. Facile immaginare dove siano andati... Viene di nuovo intonata l'"Ave Maria"... Questa volta in versione polifonica... Tutto è cambiato... Eppure...tutto è uguale... Arrivano altre sette persone... Vestono gli abiti di coloro che erano sul palcoscenico fino a pochi minuti prima... Intuiamo che vivranno lo stesso calvario... Il sipario si chiude su questo triste presagio.
I bis riassumono il senso dello spettacolo... Di certo non consolano... Perché "Come in una clessidra" parla, purtroppo delle vicende vere, drammatiche e inarrestabili del popolo casalese...
Ecco...per oggi ho finito... Ora mi dedico alle prove del nuovo programma di ACROSS DUO...sperando che mi tirino un po' su il morale...
Buon ascolto e...a questa sera...
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