Buon giorno...
Eccoci qui al sorgere di una nuova mattina carica di aspettative... Ogni giorno che arriva è un po' come una nuova vita che si affaccia sulla terra... Infatti in questo nuovo giorno molte anime vedranno la luce di un'esistenza fatta di tante cose, materiali e immateriali...di tante esperienze...di tante persone da incontrare...da amare...da lasciare...da ritrovare....
Eh... So cosa vuole dire il mio lettore che da un po' di giorni si affaccia, con quell'aspetto burbero e interlocutore, nelle mie pagine! Vuole puntualizzare una cosa sacrosanta: per tante vite che nascono tante altre, oggi, moriranno...
Dato esistenziale ineccepibile...
Lo sa, caro signore, il suo atteggiamento ricorda molto quello della signora bisbetica...non è che la sta frequentando troppo, vero? Sa...come si dice...andando con lo zoppo s'impara a zoppicare...
Detto questo, caro il mio signore, lei ha proprio ragione...e la vuole sapere una cosa? Pensi che la fotografia del mio "immaginando" di ieri mattina si riferiva proprio alla vita che si lascia più che a quella che si trova...
La giudiziosa Giuditta, ex allieva sempre impeccabile, ha individuato la "location"... Si tratta della "Prioria", la casa di Gabriele D'Annunzio, situata all'interno del Vittoriale, cittadella monumentale costruita dal grande poeta a Gardone Riviera (in provincia di Brescia. Se non ci siete mai state/i andateci)...
Dunque, perché ho deciso di pubblicare quella fotografia e proporvi di immaginarci su?
E' semplice... Recenti fatti miei personali mi hanno fatto riflettere molto sulla nostra morte, ineluttabile, e su quello che rimarrà dopo la fine della nostra permanenza terrena...
Quasi tutti noi abbiamo un'idea personale dell'oltre vita...ma anche piuttosto "materialista"... Pensiamo, per esempio, di poter decidere cosa faranno i nostri figli dopo la nostra dipartita... Addirittura pensiamo che le nostre cose ci sopravvivano e rimangano così come le abbiamo custodite noi...
Forse non è questo un modo per garantirci la nostra fetta di "immortalità"? Dovremmo forse essere così cinici e spietati con noi stessi da dirci, guardandoci allo specchio: "che ti frega delle tue cose, del tuo pianoforte, dei tuoi libri? Quando sarai morto quelle cose, per te, non avranno più alcun senso!"
Dovremmo abituarci a questa idea appena nati... Non dovremmo, allora, acquistare case, beni, oggetti e tutto il resto... Dovremmo non affezionarci alle cose...ma neppure ai tramonti, alle albe, ai cieli stellati... O forse a queste meraviglie della natura sì... Forse le sensazioni ce le possiamo portare dietro...
Sta di fatto che i beni terreni non si possono portare con noi... Con buona pace degli antichi egizi e di tutti quei popoli antichi che si costruivano tombe dotate dei più svariati comfort e oggetti da utilizzare post mortem...
Forse dovremmo passare più tempo a coltivare la nostra anima... Va beh...parliamo di "essenza"...
Quando una persona scrive il proprio testamento si illude (credo) di mantenere in vita parte di sé... Più il testamento è preciso più si dimostra l'attaccamento alla vita...
Le nostre cose ci sopravvivono ma, per garantirci uno spicchio di "immortalità", dovrebbero essere mantenute intonse... La nostra casa dovrebbe essere lasciata così com'è...
Invece, come spesso avviene, il nostro "nido" viene smembrato e suddiviso in parti più o meno uguali tra i vari parenti e amici...gli eredi, insomma...
Più le tue cose vengono smembrate più la tua "immortalità" vacilla... Va un po' meglio se hai dei figli, ammesso che questi ti amino... I figli tramandano il tuo DNA...lo trasferiscono nei loro discendenti... Qualcosa di te rimane, quindi, in altri della tua "stirpe"... Se i figli ti amano anche le tue cose ti sopravviveranno più o meno intatte... Ma quando i figli, a loro volta, se ne andranno altrove, in un'altra dimensione? Rimarranno i loro figli, i tuoi nipoti...e poi, ancora, i figli dei nipoti...e così...a cascata...nelle rapide della vita che corre sempre velocemente per finire, comunque, sempre nello stesso posto..
Quelle tue cose perderanno potenza ad ogni passaggio di mano...
No...l'immortalità nelle persone normali e mortali non esiste...
Ma, allora, come si fa per sopravvivere a noi stessi e alle generazioni che verranno?
Bisogna compiere l'impresa della vita...essere qualcuno di grande che fa qualcosa di grande... D'Annunzio per esempio...
Vedete? Lui, l'uomo che visse nella superficie di uno stato che Kierkegaard definirebbe ancora oggi "estetico", ha trasformato la sua vita "in un'opera d'arte"... Le sue parole sono diventate pregne di significati importanti... Ancora oggi sopravvivono a chi le ha scritte... I poeti, i musicisti, i pittori, se grandi, creano opere di importanza fondamentale per l'umanità... Quelle loro opere, se grandi, rappresentano l'anima della loro più profonda essenza... Quell'anima li renderà per sempre immortali... Se davvero saranno immortali, allora anche le loro cose terrene lo saranno... La casa di D'Annunzio ne è un esempio...
E' rimasta così com'è... Nessuno si oserebbe a spostare un oggetto dal suo posto... Molti di questi grandi artisti "vivono" ancora nelle loro case... Verdi, per esempio, aleggia ancora come un tempo nella intonsa Villa Sant'Agata, nei pressi di Busseto... Puccini pare ancora sistemare i suoi fucili conservati nella sua bellissima casa a Torre del Lago, paese che, in suo onore, è stato ribattezzato "Torre del Lago Puccini"...
Potrei fare elenchi interminabili... Vi bastino questi...
Ha senso quello che ho scritto?
Per me sì... Io ci provo...cerco di scrivere qualche nota che rimanga oltre la mia permanenza terrena... Se quei "segnetti" neri su quelle cinque linee avranno un senso anche per coloro che verranno dopo di me allora potrà forse essere possibile che anche la mia casa rimarrà così com'è...a imperitura memoria di quello che sono stato...
E io...che cosa proverò in questo caso?
Chi può dirlo?
Vi ricordate forse voi dove eravate prima di nascere? No! La morte potrebbe essere così... In fondo non si stava mica male in quel niente... Allora...forse...dovrò darmi molto da fare per cercare di essere consapevole della mia "immortalità" prima della mia definitiva "evaporazione" ...
Se dopo il passo nell'altra dimensione vedrò le mie cose terrene e ne seguirò il loro divenire...beh...allora vorrà dire che oltre la vita c'è qualcosa di così grande da far sembrare assolutamente ridicolo il pensiero dell'"immortalità" terrena...
Che strano personaggio sono...
In piena estate, in piene ferie potrei pensare alle più che meritate vacanze...
Invece sono qui ad attorcigliarmi su pensieri più grandi di me...
...Che almeno diventino alt(r)a Musica...
Buona giornata...
Dunque, perché ho deciso di pubblicare quella fotografia e proporvi di immaginarci su?
E' semplice... Recenti fatti miei personali mi hanno fatto riflettere molto sulla nostra morte, ineluttabile, e su quello che rimarrà dopo la fine della nostra permanenza terrena...
Quasi tutti noi abbiamo un'idea personale dell'oltre vita...ma anche piuttosto "materialista"... Pensiamo, per esempio, di poter decidere cosa faranno i nostri figli dopo la nostra dipartita... Addirittura pensiamo che le nostre cose ci sopravvivano e rimangano così come le abbiamo custodite noi...
Dovremmo abituarci a questa idea appena nati... Non dovremmo, allora, acquistare case, beni, oggetti e tutto il resto... Dovremmo non affezionarci alle cose...ma neppure ai tramonti, alle albe, ai cieli stellati... O forse a queste meraviglie della natura sì... Forse le sensazioni ce le possiamo portare dietro...
Sta di fatto che i beni terreni non si possono portare con noi... Con buona pace degli antichi egizi e di tutti quei popoli antichi che si costruivano tombe dotate dei più svariati comfort e oggetti da utilizzare post mortem...
Forse dovremmo passare più tempo a coltivare la nostra anima... Va beh...parliamo di "essenza"...
Quando una persona scrive il proprio testamento si illude (credo) di mantenere in vita parte di sé... Più il testamento è preciso più si dimostra l'attaccamento alla vita...
Le nostre cose ci sopravvivono ma, per garantirci uno spicchio di "immortalità", dovrebbero essere mantenute intonse... La nostra casa dovrebbe essere lasciata così com'è...
Invece, come spesso avviene, il nostro "nido" viene smembrato e suddiviso in parti più o meno uguali tra i vari parenti e amici...gli eredi, insomma...
Più le tue cose vengono smembrate più la tua "immortalità" vacilla... Va un po' meglio se hai dei figli, ammesso che questi ti amino... I figli tramandano il tuo DNA...lo trasferiscono nei loro discendenti... Qualcosa di te rimane, quindi, in altri della tua "stirpe"... Se i figli ti amano anche le tue cose ti sopravviveranno più o meno intatte... Ma quando i figli, a loro volta, se ne andranno altrove, in un'altra dimensione? Rimarranno i loro figli, i tuoi nipoti...e poi, ancora, i figli dei nipoti...e così...a cascata...nelle rapide della vita che corre sempre velocemente per finire, comunque, sempre nello stesso posto..
Quelle tue cose perderanno potenza ad ogni passaggio di mano...
No...l'immortalità nelle persone normali e mortali non esiste...
Ma, allora, come si fa per sopravvivere a noi stessi e alle generazioni che verranno?
Bisogna compiere l'impresa della vita...essere qualcuno di grande che fa qualcosa di grande... D'Annunzio per esempio...
Vedete? Lui, l'uomo che visse nella superficie di uno stato che Kierkegaard definirebbe ancora oggi "estetico", ha trasformato la sua vita "in un'opera d'arte"... Le sue parole sono diventate pregne di significati importanti... Ancora oggi sopravvivono a chi le ha scritte... I poeti, i musicisti, i pittori, se grandi, creano opere di importanza fondamentale per l'umanità... Quelle loro opere, se grandi, rappresentano l'anima della loro più profonda essenza... Quell'anima li renderà per sempre immortali... Se davvero saranno immortali, allora anche le loro cose terrene lo saranno... La casa di D'Annunzio ne è un esempio...
E' rimasta così com'è... Nessuno si oserebbe a spostare un oggetto dal suo posto... Molti di questi grandi artisti "vivono" ancora nelle loro case... Verdi, per esempio, aleggia ancora come un tempo nella intonsa Villa Sant'Agata, nei pressi di Busseto... Puccini pare ancora sistemare i suoi fucili conservati nella sua bellissima casa a Torre del Lago, paese che, in suo onore, è stato ribattezzato "Torre del Lago Puccini"...
Potrei fare elenchi interminabili... Vi bastino questi...
Ha senso quello che ho scritto?
Per me sì... Io ci provo...cerco di scrivere qualche nota che rimanga oltre la mia permanenza terrena... Se quei "segnetti" neri su quelle cinque linee avranno un senso anche per coloro che verranno dopo di me allora potrà forse essere possibile che anche la mia casa rimarrà così com'è...a imperitura memoria di quello che sono stato...
E io...che cosa proverò in questo caso?
Chi può dirlo?
Vi ricordate forse voi dove eravate prima di nascere? No! La morte potrebbe essere così... In fondo non si stava mica male in quel niente... Allora...forse...dovrò darmi molto da fare per cercare di essere consapevole della mia "immortalità" prima della mia definitiva "evaporazione" ...
Se dopo il passo nell'altra dimensione vedrò le mie cose terrene e ne seguirò il loro divenire...beh...allora vorrà dire che oltre la vita c'è qualcosa di così grande da far sembrare assolutamente ridicolo il pensiero dell'"immortalità" terrena...
Che strano personaggio sono...
In piena estate, in piene ferie potrei pensare alle più che meritate vacanze...
Invece sono qui ad attorcigliarmi su pensieri più grandi di me...
...Che almeno diventino alt(r)a Musica...
Buona giornata...
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