Buona giornata...
Ieri ho postato il saluto serale accompagnato dal ritratto che il mio allievo Alessandro aveva disegnato la mattina sul banco dell'aula di musica...Vi ricordate? L'avete visto?
Altrimenti...eccolo qui...
Ci ho pensato...
All'inizio Alessandro aveva fatto un ritratto molto realistico...poi io, accortomi di quello che stava facendo, invece di rimproverarlo, con il mio narcisismo che mi contraddistingue, e che più di uno ha già notato (anche in questo BLOG), gli ho suggerito di aggiungere un po' di barba incolta...
Lui ha fatto le variazioni, mentre nello stereo arieggiava "Mi chiamano Mimì" dalla Bohème di Puccini...
Ora, mentre guardo il mio ritratto, noto le tante differenze con il mio volto reale e non posso non chiedermi: Alessandro, e gli altri, mi vedono così...mentre io mi percepisco diversamente? Io ho il viso più smunto...meno rotondo...o vorrei averlo? Quello che io vedo guardandomi allo specchio è lo stesso che vedono gli altri...oppure chi incontro vede un altro uomo?
...E quello che si vede esternamente, assomiglia a quello che sono nel mio profondo?
...Quel bel ritratto non resterà in eterno...come i castelli di sabbia o le sculture nel ghiaccio...Può darsi che ieri pomeriggio la ligia bidella abbia rimosso il disegno di Alessandro, magari lamentandosi dell'"atto vandalico"... Oppure, questa mattina, una studentessa cancellerà il mio volto...o lo modificherà...facendo più barba...mettendomi le corna...scurendo le lenti degli occhiali...
Metafora della vita... Ognuno di noi si trasforma continuamente...costantemente...sino a scomparire...
Ci vuole molto tempo prima che le persone
trovino la loro faccia.
Non sembrano nate col loro viso, la loro fronte,
il loro naso, i loro occhi.
Acquistano tutto con l'andare del tempo
ed è una cosa lunga,
bisogna aver pazienza...
Joseph Roth, Fuga senza fine
Verissimo Fish !!
RispondiEliminabellissimo!e molto vero,baci Alessia
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