Buon giorno...
Si sono appena concluse le paralimpiadi... Le ho seguite come ho potuto... I miei impegni, inevitabilmente, sono aumentati a dismisura rispetto alla sessione dei giochi olimpici di Rio 2016 del mese di agosto...
Vero è che, pur seguiti con attenzione dalla Rai, i giochi in questione, quelli dedicati alle atlete e agli atleti con disabilità, non sono stati esposti mediaticamente al pari di quelli maggiormente "pompati" su più canali televisivi, radiofonici e su ogni tipo di giornale, cartaceo e online...
La Rai, come ho appena scritto, se n'è occupata a tempo pieno...ma non sul primo o secondo canale...bensì su quello dedicato allo sport...credo si tratti del n.57 del digitale terrestre...
Io, per esempio, quel canale a casa mia non lo vedo... Per la verità non vedo quasi nessun canale gentilmente offerto dal mio decoder... Sarà dovuto al fatto che abito in campagna... Per essere sincero, per quello che guardo io la televisione, potrebbero bastarmi quei pochi che riescono a fare capolino sullo schermo piatto (quasi come il contenuto della maggior parte dei programmi) della mia TV...
Delle paralimpiadi, quindi, ho visto solamente le repliche che il canale di Rai Sport trasmetteva all'ora di pranzo. A quell'ora sono quasi sempre da mio padre... Ebbene...quei frammenti di gare, variabilmente distribuite tra il nuoto, l'atletica, il tiro con l'arco, il ciclismo e tutto il resto, hanno riempito la mia anima...perché, in ognuna di quelle gare, ho visto trasudare dagli occhi e dal cuore di quelle atlete e di quegli atleti, tutta la gioia possibile che una manifestazione come quella può trasmettere a chi la vive in prima persona...
Quei sorrisi, quegli abbracci, quelle lacrime li ho visti così intensi indifferentemente in chi ha vinto la medaglia d'oro e in chi si è classificata/o all'ultimo posto nella finale... Paradossalmente, chi non è salito sul podio ha dimostrato più gioia di quella che hanno spesso manifestato i vincitori di medaglie delle olimpiadi di agosto...
D'altra parte si sa...più gli sport sono ricchi più si impoverisce chi li pratica... Prendete i plurimilionari calciatori... Hanno stipendi che neppure i nababbi abitanti dei paesi produttori di petrolio si possono permettere... Eppure sono spesso, "mosci", spenti...demotivati... Viziati, forse?
A mano a mano che lo sport perde valore economico acquista, però, valore morale... I campioni olimpici, in effetti, sono fatti di tutt'altra pasta...sono abituati alla sofferenza fisica e spesso morale...conoscono il significato del sacrificio, quello vero, e spesso raggiungono traguardi mondiali senza percepire compensi superiori a quelli di un ragioniere di banca (con tutto il rispetto per questa categoria di lavoratori...ovviamente)...
Ma il vero "miracolo" lo compiono, ogni giorno, gli atleti paralimpici... Qualsiasi sia la loro disabilità, questi sono davvero campioni, morali e materiali, di una società che spesso si piange addosso e si arrende alle prime difficoltà...
In quegli occhi, intensi, in quei sorrisi, smaglianti, in quegli abbracci grandissimi, io ho trovato un senso a questa vita che, spesso, tanto giusta non è...
Ho imparato tantissimo da quelle atlete e da quegli atleti...
- Ho imparato che si può nascere più volte...
- Ho imparato che si è sconfitti solo quando si rinuncia...
- Ho imparato che non esistono barriere nelle persone che hanno le ali al cuore...
- Ho imparato che la determinazione vince sulle cose che si mettono di traverso...
- Ho imparato che è, prima di tutto, importante esserci...
- Ho imparato che il talento è una gran cosa ma è la determinazione che fa la differenza...
- Ho imparato che chi soffre, o ha sofferto, quando sorride, trasmette una gioia contagiosa...
- Ho imparato che la vita è un patrimonio pieno di sorprese...
In quei giorni, vedendo quei frammenti di cerchi in replica, mi sono commosso nel vedere compiute imprese straordinarie...fatte di record...soprattutto morali...
Per quelle ragazze e per quei ragazzi la vera vittoria è stata essere lì...dopo indicibili sofferenze...dopo l'atroce paura di non riuscire più ad alzarsi... Per quelle ragazze essere alle paralimpiadi ha rappresentato il senso di un riscatto incredibile...in una vita che non ha mai nulla di scontato...soprattutto per loro...
Altro che il signor campione del calcio, il "gingillo", strapagato, corteggiato, vezzeggiato...
Queste paralimpiadi sono state davvero la vittoria di chi ci ha vinto soprattutto sui pregiudizi e sulle ottusità...
Sono state un capolavoro morale non solo per il famosissimo e grandissimo Alex Zanardi, che è rinato più volte e ringiovanisce a ogni sua prodezza...non sono state un'impresa solo per il caporale maggiore Monica Contrafatto, vincitrice di una medaglia di bronzo nella sua categoria dei 100 metri femminili, vinti da un'altra italiana, Martina Caironi. Quest'ultima, con le sue prodezze a Londra 2012, era riuscita a far rinascere nella stessa Monica, il sogno di riscatto, momentaneamente oscurato dalla bomba incontrata in Afghanistan che le portò via una gamba e tanti altri pezzi del suo corpo...
Le paralimipiadi di Rio 2016 non sono state solo un tripudio per questi casi meravigliosamente eclatanti...ma per tutti gli altri strepitosamente belli, di atlete e atleti di ogni parte del mondo...
Ecco il senso di questa meravigliosa edizione delle gare paralimpiche...
Mi auguro davvero di cuore che tutti i giovani, molto (troppo) spesso arrendevoli di fronte a piccole avversità (un brutto voto, un insuccesso...umano, artistico, scolastico, sportivo...e via discorrendo) non si trincerino dietro a uno svogliato "non ce la faccio" ma trovino in quegli occhi, in quei cuori, in quelle anime con le ali, il senso di una immediata rinascita...perché, nella vita non si ottengono successi con i "se" e con i "ma"...nella vita si vince con i "SI"!
Buonissima giornata a tutte/i...
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