Buon giorno...
L'altro ieri ho pubblicato un breve video...questo...
Il video ha incominciato a girare...in rete... Inevitabilmente alcune amiche e alcuni amici mi hanno scritto in privato... La domanda era sempre la stessa: "stai bene?"
La mia risposta è stata, ovviamente, sì...
Poi ho capito...
...quel video non è certo allegro...
...Non è neppure triste...
...semmai malinconico...
La malinconia fa parte della natura stessa delle cose...
L'allegria...la tristezza sono maggiormente legate a momenti precisi della nostra esistenza... I fattori, umani e non, sono tali e tanti da influenzare costantemente il nostro stato d'animo...
La malinconia è, invece, latente... E' insita nel nostro stato d'animo... Anche se non la vedi...se non la senti sai che è lì...
C'è chi la avverte di più...chi meno...dipende dalla sensibilità individuale... Gli artisti (credo) sono più soggetti ad avvertirla a ogni muovere di foglia...
Ecco...
...appunto...le foglie...
Siamo in autunno...l'ho scritto già qualche giorno fa...lo scrivo ogni anno a settembre... L'autunno è straordinario grazie ai suoi colori che sostituiscono i calori dell'estate appena estinta...e stinta...
L'autunno s'incendia e infiamma il nostro arcobaleno più intimo...
Tutti noi sappiamo che quei colori incredibilmente vivaci sono, comunque, fugaci... L'inverno li cancellerà con il suo bianco candore intriso di ogni pacata e malinconica rassegnazione...
Ci penseranno le nebbie di ottobre e novembre a preparare il terreno al colore neutro di un oblio che durerà sino al ritorno delle prime rondini...
Tutto qui...
"E dice poco?"
Sento già alcune/i di voi che rispondono come ho appena scritto...
Sì...tutto qui... Non c'è altro da aggiungere al mio video, accompagnato da una "Autumn Leaves", di Joseph Kosma, appena accennata con un suono che sa di rugiada...
Quell'albero, appena accennato nel mio nuovo "EmotiFish" animato, rappresenta quello che io penso quando vedo gli alberi spogliarsi della loro natura...
Quelle foglie che si staccano, e sulle quali Ungaretti ha saputo tessere un capolavoro di una manciata di parole, liberano gli alberi dal loro fardello frusciante... Alberi che si trasformano in mani scheletriche rivolte al cielo in segno di preghiera...o quasi...
Sì...mani da cui sembra sfuggire proprio tutto...mani che restano sole...al Sole che non scalda...perché lontano...come le velleità della giovane età...
Nel mio peregrinare settimanalmente tra gli Appennini in un viaggio meraviglioso verso il mare (una delle fortune del mio lavoro di musicista), incontro sempre uno di quegli alberi-mano... Lo incontro in tutte le stagioni...lui non si muove...mi aspetta e cambia aspetto...aspettandomi... In inverno appare proprio come l'alberello del mio disegno...nudo e implorante verso un cielo che non sembra commuoversi neppure quando butta a terra la pioggia...
Saranno le "mie" quattro stagioni, appena eseguite con Across Duo a condizionare il mio odierno sentire? I quattro capolavori vivaldiani, riscritti da me in una chiave decisamente esistenziale, sono forse la punta di un iceberg dei miei pensieri...che agiscono, agitandosi, contro la mia volontà...
Tutto qui...
Sì...di nuovo tutto qui...
In fondo cosa c'è in più da dire nel descrivere mani che perdono ciò che stringono?
Nulla...
Bisogna semplicemente prendere atto del fatto che nulla rimane per sempre...su questa terra...con noi...
Una nota positiva?
Non serve...perché quello che ho scritto non è né negativo...né positivo...semplicemente malinconicamente vero...
Ad ogni modo, per chiudere questo inizio di mattina con una nota di calore, vi dico che, nel succedersi delle stagioni, gli alberi si riprendono, ogni marzo, quello che perdono in autunno...se lo tengono stretto sino al prossimo ottobre...
Sarà così anche per noi...anche alla fine del nostro inverno?
Non ci resta che attendere..per intendere...
Buonissima giornata a tutte/i...
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