Care lettrici e lettori fedeli, il conteggio di Net-parade,ogni mese, parte da zero. E' mia intenzione posizionare il mio BLOG nel punto più alto possibile delle classifiche. Per farlo ho bisogno del vostro aiuto. Cliccate sul banner qui sopra. Non occorrono dati personali, basta cliccare su "sì, confermo il voto"...SI PUO' FARE OGNI ORA! GRAZIE!

sabato 12 novembre 2016

12/11/2016... Sabato mattina...quell'attimo...

Buon giorno...

Fotografia di Nino Farinetti

Questa mattina sono salito sull'ascensore che porta al piano dell'appartamento di mio padre...com me è salito un signore distinto che non avevo mai visto... "Lei è il maestro Pesce?"
Alla sua domanda ho risposto, ovviamente, "sì"...
Lui ha aggiunto: "ho sempre cercato di capire cosa sente un musicista quando suona...non mi è facile provare quell'emozione...sa...io non ho mai suonato nulla...tranne mio fratello...quando eravamo piccoli..."
A parte la battuta più o meno opinabile (in realtà sembrava una delle mie...a un certo punto mi è venuto l'atroce sospetto che conoscesse il mio consueto modo di giocare con le parole) ...la domanda era davvero profonda...
Ha aggiunto: "soprattutto il momento prima di iniziare un concerto, cosa provate?"
Altra domanda di una profondità estrema a cui non riesco mai a dare una risposta esaustiva...
Il viaggio in ascensore è durato il tempo di scalare la vetta di un condominio di dimensioni assolutamente normali...
... Non sono riuscito a rispondere...ho detto semplicemente: "ecco vede...non è così facile dirlo a parole"...
Le porte si sono aperte...lui è uscito...io sono salito ancora un po' più su...con quella risposta inesplosa che mi è rimbalzata nella testa fino ad ora...
Oggi pomeriggio suonerò nella sala conviviale dell'Hotel Candiani di Casale Monferrato nell'ambito dei festeggiamenti dei vent'anni di attività meritoria dell'Hospice cittadino...
Non so cosa suonerò...non sarò solo...la mia Musica accarezzerà le parole dolci e importanti che verranno dette in concomitanza...
Ancora proverò quella dolce - atroce sensazione che provo ogni volta che sto per suonare la prima nota di un mio concerto...e che non riesco mai a descrivere...
Mi sono appuntato alcune parole...dopo quel viaggio in ascensore...non so se possono servire a farmi comprendere da chi le leggerà...le scrivo qui...fatene l'uso che volete...

Quell'attimo fatto di niente...
un filo sospeso...
di fronte alla gente...
Quel peso
che sento sul cuore
o al suo interno
vicino al dolore...
ricorda l'inferno...
Eppure quell'attimo, appena un istante,
è anche il momento più bello
inquietante.
In fondo è un duello
fra parti di me, vicine e lontane...
che lottano per respirare
le note più sane...
che fanno ogni volta sognare...
E sogna chi viene a sentirmi...
e sogno anche io
che sento applaudirmi
sentendomi un Dio...
Il pegno che devo pagare?
Paura...
il prezzo è pur quello!
Più dura...
...e più fa volare...
è il premio più bello...
Il dolce terrore
che s'agita tra le mie dita
tra il gelo e il calore,
di questa mia vita
che passa tra un'alba e un tramonto 
vivendo i colori più vivi
sull'orlo di un canto
... E torna ogni volta il domani,
che corre sul mio calendario,
s'inciampa tra il cuore e le mani
l'eterno sipario
...dei suoni...
...dei segni...
...dei sogni...


Buona giornata...





Nessun commento:

Posta un commento