Buon giorno...
Ieri, nel mio immaginando, ho postato questa fotografia...
Cristina, nella bacheca di FACEBOOK, e un'amica, al telefono, si sono riferiti agli imbianchini...
VERISSIMO!
Tuttavia dovete ben comprendere che sarebbe oltremodo banale parlare degli imbianchini e del loro lavoro nelle case da "ringiovanire"...
Io non sono abituato a misurarmi con la normalità... Non so se sia un pregio o un difetto...ma anche la più banale situazione, vedi il piano coperto dai teli da imbianchino, mi scatena una reazione di immagini nel mio cervello e mi fanno compiere un balzo in avanti, o indietro, in una dimensione che non è quella in cui mi trovo nel momento reale...
Vedendo il mio pianoforte in quelle condizioni sono tornato indietro di decine di anni...e sono andato avanti di decine di anni...
Non capite?
Vediamo se riesco a spiegarmi...
Amo il mio pianoforte Kraus, un verticale dal suono inimitabile che possiedo dal 1983...così bello che, nella mia attuale abitazione, ho collocato un pianoforte a coda della stessa marca tedesca...
Il pianoforte soffocato dal nylon si trova, infatti, a casa di mio padre dove ho vissuto e studiato per migliaia di anni...
Vedendo la casa completamente circondata da teli trasparenti e impalpabili che si muovevano ad ogni mio passaggio, al punto che sembrava che i muri respirassero, sono stato assalito da un sacco di pensieri...tutti seri...
Il mio primo ricordo è andato a quel giorno in cui, nel lato destro della sala, proprio nell'area dov'è posizionato il pianoforte, molti anni fa, io e mia sorella abbiamo impresso sul soffitto un segno incancellabile... Una stupidaggine fece sì che io lanciai contro la volta uno di quei mostri di materiale mucillaginoso che tiravi e si attaccavano a ogni cosa... Per errore il "mostrino" si è andato saldamente ad ancorare all'intonaco bianco del soffitto... Lo abbiamo tolto, io e mia sorella, ma quella sostanza pestilenziale ha irrimediabilmente segnato quell'angolo di sala...
Da allora, ogni volta che vedevo quella sorta di "geco" artificiale pensavo a quel giorno e mi dicevo: "in quel luogo "aereo" della sala quella macchia mi ricorda, nel bene e nel male, le marachelle infantili di due ragazzini, tutto sommato, felici"...
Ebbene...mercoledì, entrando in casa e vedendo il mio Krauss "sarcofagato" ho pensato due cose: "il mio strumento soffoca, ha il bavaglio, non può emettere suoni...è un po' come la cultura nel nostro bel paese che è l'Italia... Senza soldi, senza sponsor, senza mecenati ci stiamo imbarbarendo... Basta guardare la TV...che non è in grado di proporre un film senza interruzioni pubblicitarie, che non si può permettere il lusso di far passare cinque minuti di titoli di coda al termine dello stesso film... Una TV che non trasmette Musica classica o Jazz se non a ore improbabili...che non fa più teatro...che non investe sull'arte..."
Per la carità...se gli imbianchini sapessero che effetto mi hanno fatto!
Nulla in confronto all'altro pensiero che mi ha, più che attraversato, trafitto...
"Quel segno sul soffitto credevo fosse per sempre... Mi ci ero abituato...affezionato... Mentre incontravo i miei allievi, ogni tanto, lo guardavo e pensavo che quei giorni lontani non erano troppo remoti... Ora quel segno non c'è più... Nulla è per sempre... Sì, certo...è un semplice segno di bambino stupido che ha lanciato un'"arma chimica" dove non doveva... Però esso rappresentava pur sempre una fetta della mia vita...passata...
Un giorno, quindi, la casa di mio padre, che è anche un po' la mia e di mia sorella, sarà di nuovo così, coperta da teli... Non saranno quelli degli imbinachini...saranno quelli della solitudine...dell'abbandono... A turno ogni casa si lascia andare...una volta che non ci sono più i suoi proprietari... E i nuovi, quelli che succederanno a quelli che c'erano e la vivevano, saranno destinati a subire la stessa sorte... Teli bianchi come sipari seriali di vite vissute... Teli bianchi come fantasmi di azioni che si sono prolungate negli anni ma che, prima o poi, sono destinate a finire...
Allora ho di nuovo fatto i conti con la fine dell'esistenza...e mi sono rovinato la vita di quegli attimi... Ma, se è vero (ed è vero) che siamo proprietari o (se preferite) titolari solo del nostro presente...perché mi devo proiettare in un futuro di abbandono e di drastico addio alle cose terrene?"
Con quel pensiero cupo, più che serio, mi sono avviato all'auto...direzione Savona... Il mare, che sembrava d'argento, e il clima leggermente più mite del mio, mi hanno, se non consolato, almeno distratto...
Se quegli imbianchini sapessero...
Buona giornata...